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29 Novembre 2024 18:54

Il silenzio imbarazzante della Procura di Bari e le “bufale” di Trani

Al Csm dovrebbero pensare a limitare il “potere” delle correnti della magistratura se si vuole far ritornare la fiducia dei cittadini nella giustizia e sopratutto sollecitare alcune procure a non insabbiare fascicoli sugli “amici degli amici” , magari sollecitando il Ministero di Giustizia a disporre un pò di ispezioni negli uffici giudiziari pugliesi....

Alla procura di Bari c’è un problema non indifferente. Con due nomi precisi: Alessandro Donato Pesce e Michele Ruggiero e , sostituti procuratori della Repubblica ancora in servizio nonostante una condanna definitiva in Cassazione per violenza privata rispettivamente a sei mesi e a quattro mesi di reclusione, per delle condotte illecite dei due magistrati che risalgono a quando entrambi lavoravano alla procura di Trani. Dal 30 gennaio 2023, il giorno della sentenza, come scrive ieri il quotidiano IL GIORNALEal Csm nessuno ha mosso un dito per aprire un procedimento disciplinare, tanto che i due continuano a esercitare le loro funzioni come se nulla fosse”. In realtà così non è. Infatti alla procura generale della Cassazione è stato aperto un fascicolo affidato al sostituto pg Pina Casella, esponente di Unicost.

Venerdì scorso nel tour del nuovo vicepresidente del Csm Fabio Pinelli in Puglia, recatosi proprio alla Corte d’Appello di Bari, è imbarazzante sapere che però nessuno gli abbia posto la questione. Così come è imbarazzante leggere le sue dichiarazioni presso la corte d’Appello di Trani: “Sono qui per un abbraccio a chi sul territorio ha vissuto un periodo difficilissimo. Qui c’è stata una rigenerazione, ed uscire dalla situazione in cui si trovava Trani è il segnale migliore che potessimo ricevere (…). I magistrati tornino ad essere un riferimento fondamentale nel sistema Paese, così che il cittadino torni a credere nella magistratura e nella giustizia“.

La procura di Trani era considerata la più chiacchierata. Proprio a Trani l’ex presidente del Tribunale Filippo Bortone è stato indagato per falso e truffa ai danni dello Stato per la sua attività di giudice tributario. L’ex capo della procura Carlo Maria Capristo, è stato rinviato a giudizio per corruzione in atti giudiziari per una presunta raccomandazione di Nardi, all’epoca dei fatti ispettore del Ministero di Giustizia, il quale in realtà ha sempre negato in ogni sede di aver interferito in tale nomina, anche perchè privo di alcun potere, ed inoltre perchè egli stesso si era candidato per la guida della procura di Trani, nello stesso concorso a bando al quale partecipò e vinse il Capristo per la prevalenza dei suoi titoli di merito.

Così come gli ex pm Antonio Savasta e Luigi Scimè insieme all’ex gip Michele Nardi sono imputati e accusati di aver pilotato sentenze e azioni giudiziarie presso gli uffici giudiziari di Trani. Ma le vicende del dr. Nardi stanno portando alla luce delle verità nascoste dalla procura di Lecce che hanno indotto la Corte di Appello salentina a trasferire tutto dinnanzi al Tribunale Penale di Potenza. Lo scorso 1° aprile del 2022 la Corte d’appello di Lecce ha annullato la condanna dell’ex gip Michele Nardi e di altre quattro persone coinvolte nei presunti processi truccati di Trani, accogliendo l’eccezione di incompetenza funzionale che era stata sollevata più volte dall’avvocato di Nardi, Domenico Mariani affiancato dal professor Carlo Taormina

Nella procura di Trani sono state svolte delle inchieste “flop”, alcune delle quali hanno portato all’arresto di persone innocenti, come Luigi Riserbato, ex sindaco di Trani, inquisito e poi, dopo otto anni di inferno, assolto per non aver commesso il fatto. Sempre a Trani è stato rimosso senza un serio e reale motivo l’ex procuratore capo Antonino Di Maio (ora pm in procura a Roma), per delle fantomatiche accuse nei suoi confronti da cui è stato assolto ! A proposito adesso chi lo risarcirà per l’immotivata rimozione ?

Sempre da Trani è arrivato a Bari alla DDA il magistrato Francesco Giannella, che pur essendo notoriamente molto “legato” all’ avv. Ragno, quest’ultimo a processo a Potenza il prossimo 22 maggio, incredibilmente non è stato mai coinvolto e tantomeno indagato dalle procure di Lecce e Potenza nonostante fosse il magistrato delegato alle assegnazioni e controllo sulle attività dei pm della procura di Trani. Un pò strano ai nostri occhi.

Alla Procura di Trani era arrivato come procuratore capo al posto di Antonino Di Maio che al Csm era stato preferito dal plenum per 16 a 5, il suo concorrente diretto dr. Renato Nitti sostenuto soltanto dalla corrente “sinistrorsa” di Area, a cui fanno riferimento il procuratore capo di Bari Roberto Rossi e l’ex aggiunto di Taranto Maurizio Carbone entrato al Csm, come primo dei non eletti., ed il procuratore di Lecce De Castris, così come alla sinistra giudiziaria fa riferimento anche l’attuale procuratore capo di Taranto Pontassuglia, fortemente sostenuta dal dr. Cassano attuale presidente della Corte di Appello di Bari.

Per non parlare poi dell’attuale processo in corso a Potenza , che il nostro giornale sta trasmettendo in diretta, da cui stanno emergendo una valanga di contraddizioni sulle accuse poste a carico del dr. Capristo, che sono state smentite e contraddette documentalmente dai testimoni (compresì anche alcuni di quelli citati dalla Procura) e dalla difesa. Ma anche dal processo all’ex presidente dell’ ANM e consigliere del Csm, Luca Palamara, in cui l’ avv. avv. Piero Amara il grande “accusatore”, in realtà noto manovratore e calunniatore condannato e più volte ricorso a patteggiamenti, il quale ha più volte negato e smentito di essersi mai speso per la nomina di Carlo Maria Capristo alla guida della Procura di Taranto, circostanza questa emersa anche durante la perquisizione domiciliare nei suoi confronti nel giugno 2021 disposta dalla Procura di Potenza.

Quindi l’auspicio per un vero nuovo corso al Csm , sarebbe quello pensare a limitare il “potere” delle correnti della magistratura se si vuole far ritornare la fiducia dei cittadini nella giustizia, e sopratutto sollecitare alcune procure a non insabbiare fascicoli sugli “amici degli amici” . Non sarebbe una cattiva idea sollecitare il Ministero di Giustizia a disporre un pò di ispezioni negli uffici giudiziari pugliesi dalle quali emergerebbero non poche disfunzioni…per non chiamarle illegalità, e magari portare un nuova politica di trasparenza sull’operato del Csm, trasmettendo in videodiretta-streaming le sedute del Plenum e le udienze dalla sezione Disciplinare, che peraltro sono “pubbliche”.

Non è un caso che i due consiglieri pugliesi di Area, Genantonio Chiarelli e Maurizio Carbone abbiano voluto accompagnare il vicepresidente del CSM Pinelli nella sua visita agli uffici giudiziari in Puglia. Così come non è un caso l’incidente diplomatico creato dal presidente della Corte di Appello di Bari Cassano, che voleva far uscire le televisioni quando stava per parlare il vicepresidente del CSM, senza riuscirvi. Tanto per non fare cambiare l’ aria “sinistrorsa” che si respira nei tribunali e procure pugliesi grazie alla quale sono stati eletti a Palazzo dei Marescialli…

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