di Silvia Signore
L’Amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, ha rassegnato le proprie dimissioni al ministro dell’Economia e delle finanze. Sulla decisione, Fuortes ha affermato: “Da decenni lavoro nell’amministrazione pubblica e ho sempre agito nell’interesse delle istituzioni che ho guidato, privilegiando il beneficio generale della collettività rispetto a convenienze di parte. Nel primo anno di lavoro del nuovo Consiglio di Amministrazione con il governo Draghi il Cda ha raggiunto grandi risultati per l’Azienda. Per citarne solo alcuni: nuovi programmi e palinsesti che hanno portato tra l’altro a un evidente rilancio di Rai2, la trasformazione organizzativa per Generi, un Piano immobiliare strategico che si attendeva da decenni, un rilevante potenziamento di RaiPlay e dell’offerta digitale. Dall’inizio del 2023 sulla carica da me ricoperta e sulla mia persona si è aperto uno scontro politico che contribuisce a indebolire la Rai e il Servizio pubblico”.
“Allo stesso tempo ho registrato all’interno del Consiglio di amministrazione della Rai il venir meno dell’atteggiamento costruttivo che lo aveva caratterizzato, – ha proseguito Fuortes – indispensabile alla gestione della prima azienda culturale italiana. Ciò minaccia di fatto di paralizzarla, non mettendola in grado di rispondere agli obblighi e alle scadenze della programmazione aziendale con il rischio di rendere impossibile affrontare le grandi sfide del futuro della Rai“.
“Il Consiglio di Amministrazione – continua Fuortes – deve deliberare, nelle prossime settimane, i programmi dei nuovi palinsesti ed è un dato di fatto che non ci sono più le condizioni per proseguire nel progetto editoriale di rinnovamento che avevamo intrapreso nel 2021. Non posso, pur di arrivare all’approvazione in CdA dei nuovi piani di produzione, accettare il compromesso di condividere cambiamenti, sebbene ovviamente legittimi, di linea editoriale e una programmazione che non considero nell’interesse della Rai. Ho sempre ritenuto la libertà delle scelte e dell’operato di un amministratore un elemento imprescindibile dell’etica di un’azienda pubblica“.
“Il mio futuro professionale, di cui si è molto discusso sui giornali in questi giorni, non sempre a proposito, è di nessuna importanza di fronte a queste ragioni e non può costituire oggetto di trattativa. Prendo dunque atto che non ci sono più le condizioni per proseguire il mio lavoro di amministratore delegato. Nell’interesse dell’Azienda, ho comunicato le mie dimissioni al ministro dell’Economia e delle finanze” ha concluso.
“Prendo atto con rammarico delle dimissioni dell’ad Carlo Fuortes, pur rispettando i motivi della sua decisione. Esprimo il mio dispiacere personale per il modo talvolta sgradevole con cui la vicenda e’ stata trattata dai media e desidero ringraziarlo per l’impegno e la passione con cui ha lavorato in questi 21 mesi in Rai”, commenta in una nota la presidente della Rai, Marinella Soldi.
Per la sostituzione di Fuortes il favorito è Roberto Sergio, direttore di Radio Rai, in un secondo momento dovrebbe poi essere indicare come direttore generale l’ex consigliere Giampaolo Rossi.Dopo la formalizzazione in Cda, il 17 maggio dovrebbe esserci l’audizione in Commissione Vigilanza Rai della presidente e dell’amministratore delegato dell’azienda.
Il passo indietro di Fuortes alimenta lo scontro politico tra maggioranza e opposizioni. “Le opposizioni fanno il loro lavoro e per carità non le discuto, ma la scelta di dimettersi l’ha presa lui, non è una scelta che gli ha imposto nessuno. Non mi risulta abbia ricevuto pressioni”, dice la premier Meloni.
“Se ha deciso di lasciare avrà avuto le sue ragioni – ha detto il vicepremier Antonio Tajani -. Ora bisogna lavorare perché possa esserci un momento positivo per l’azienda, anche dal punto di vista economico, c’è da risanare. Daremo tutti quanti delle indicazioni positivi al Mef, però si lavorerà per sostenere la tv pubblica perché possa rendere il miglior servizio possibile ai cittadini”.
“Non faccio i palinsesti Rai, se Fuortes si è dimesso avrà avuto le sue buone motivazioni”, il commento di Matteo Salvini. “Le polemiche sulle dimissioni di Carlo Fuortes sono assolutamente pretestuose”, afferma Maurizio Lupi capo politico di Noi Moderati .