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22 Novembre 2024 03:57

Cottarelli e l’addio al Pd: “Distante da Schlein sul nucleare e non solo”

“Credo sia importante che ognuno faccia al meglio quello che può fare, credo di poter essere più utile al Paese nel mio ruolo di grillo parlante, di divulgatore. Forse non è stato così in passato, ma c’è in questo momento storico un’estrema conflittualità fra minoranza e opposizione – ha spiegato l’economista parlando di ciò che l’ha deluso nella sua breve esperienza di senatore.

“Il tema dell’energia nucleare, il termovalorizzatore, il freno al superbonus, anche l’utero in affitto o alcuni aspetti del Jobs act. Ma questi sono temi specifici, non il tema fondante” afferma Carlo Cottarelli, senatore eletto nelle liste del Pd, annunciando il suo addio al partito ed al Senato. “Ho ricevuto un’offerta dall’Universita Cattolica”, spiega e andrà a “dirigere un programma per l’educazione di Scienze sociali ed economiche per gli studenti delle scuole superiori. Farò questo anche nei circoli culturali e degli anziani. Sarà una prestazione gratuita“.

“Questa cosa purtroppo non è compatibile con il Senato – ha aggiunto Cottarelli – , e ho deciso di rinunciare alla posizione di senatore: mi dimetterò nella prossima settimana. Io andrei a farlo gratuitamente, si fa per spirito di servizio. Consiste in avere 15-20 personaggi senior che hanno avuto una carriera brillante, li chiamo senatori della cultura, che andrebbero a visitare scuole in tutta Italia, a parlare di economia, diritto, costituzione, e di come si comunicano queste cose“, ha spiegato Cottarelli.

Dopo il passaggio dal Pd a Italia Viva di Enrico Borghi, Cottarelli che aveva sostenuto Stefano Bonaccini nella corsa per la segreteria del partito aveva già espresso un disagio – anche in un’intervista – che trova conferma nelle annunciate dimissioni e che ha una esplicita spiegazione: l’economista non si riconoscere nella linea dell’attuale leader, Elly Schlein, che ha informato martedì scorso insieme al capogruppo Boccia e al Presidente del Senato La Russa, mentre oggi c’è stato spazio per spiegare la sua decisione “ad una quarantina di persone” e quindi mandare un whatsapp a tutti.

Sulla segretaria del Pd Elly Schlein, Cottarelli ha aggiunto: “Io stimo molto Elly Schlein,sta facendo la cosa giusta nello spostare il Partito democratico più a sinistra, andando a rappresentare una parte sociale che forse adesso è poco rappresentata. La questione è la mia posizione : ci sono delle differenze che si sono create con il Pd, una di queste riguarda per esempio il ruolo che il merito deve avere nella società e nell’economia. Nel documento dei valori del Pd del 2008 il ruolo del merito era molto enfatizzato. Nei più recenti documenti, quello di gennaio e nella mozione di Schlein, è un pò scomparso, addirittura si critica un pò il criterio del merito” ha spiegato Cottarelli

“Credo sia importante che ognuno faccia al meglio quello che può fare, credo di poter essere più utile al Paese nel mio ruolo di grillo parlante, di divulgatore. Forse non è stato così in passato, ma c’è in questo momento storico un’estrema conflittualità fra minoranza e opposizione – ha spiegato l’economista parlando di ciò che l’ha deluso nella sua breve esperienza in Parlamento -: faccio qualche esempio, è prassi che le minoranze presentino degli emendamenti, io ho visto che sistematicamente sono rigettati. Tanto quanto, spesso le minoranze propongono emendamenti quasi solo per fare ostruzionismo. Mi aspettavo un atteggiamento meno conflittuale. Poi essere un uomo di parte dà meno credibilità alle cose che si dice“.

Cottarelli ha cercato conforto nel suo mentore Enrico Letta, che lo aveva candidato: “Mi aveva consigliato di vedere qualcosa all’estero. Questa cosa è arrivata al momento giusto, è un programma a cui credo molto e può essere utile al Paese”.

Al posto di Cottarelli entra Cristina Tajani

Cristina Tajani, pugliese di 44 anni, nata a Terlizzi è arrivata a ricoprire un ruolo di primo piano in Comune a Milano, durante gli anni del cosiddetto “movimento arancione”. Fu Giuliano Pisapia sindaco a darle un incarico come assessore alle Attività produttive e al Lavoro, e in quel 2011 ebbe certamente un peso la sua vicinanza a Nichi Vendola, leader di Sel, tra i primi sostenitori di Pisapia. Tajani subentra a Carlo Cottarelli quando verranno formalizzate le sue dimissioni da senatore.

“A me non sembra giusto cambiare partito, io sono stato eletto nel proporzionale, la gente non ha votato il mio nome ma il partito“, ha detto il senatore eletto a Milano spiegando la decisione di dimettersi. Eletto a settembre con il Pd, l’economista ha rivelato che gli “sono state fatte offerte di spostarmi in altri gruppi, non dico quali ma è abbastanza intuitivo: non sono di maggioranza né è il Movimento 5 stelle“. ha aggiunto Cottarelli.

È giusto che quel seggio torni al Pd. Fra l’altro la prima non eletta è una persona molto brava, Cristina Tajani, che insegna al Politecnico di Milano, ed è anche abbastanza vicina all’area di Elly Schlien. Poi è una donna, si migliora anche la parità di genere”.

Le reazioni politiche

“Il Pd di Elly Schlein perde pezzi. Dopo Marcucci, Fioroni, Chinnici, Borghi oggi è il turno di Cottarelli. Per chi segue le nostre Enews da tempo queste scelte non sono una sorpresa. Io dico che è solo l’inizio. Diamo tempo al tempo e il quadro politico di questo Paese cambierà profondamente” scrive Matteo Renzi nella Enews.

L’addio di Cottarelli al Parlamento e al Pdnon è un bel segnale. Posso dire che conoscendo Cottarelli un pò me lo aspettavo, perché lui si sente di appartenere a una linea liberale e progressista che evidentemente non vede rappresentata“. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha commentato le dimissioni dell’economista da parlamentare del Pd a margine dell’apertura del Forum del Cibo alla Fondazione Feltrinelli. “Ma soprattutto perché in questo momento sembra emergere poco e trovare poco spazio per le sue competenze e la sua voglia di portare contributo sulle logiche più economiche di politica industriale – ha aggiunto –. Mi dispiace e mi auguro che non ci siano altre uscite perché in questo momento non servono. Conoscendolo personalmente non è una cosa che mi ha sorpreso“.

“Credo che Schlein sia il passato che ritorna. Una segretaria che dice tanto di essere il futuro con queste dichiarazioni credo proprio che dimostri di essere il passato”. A dirlo è Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, prima degli Stati Generali dei Giovani a Milano, commentando le critiche avanzate dalla segretaria Pd Elly Schlein alla riforma dell’autonomia su cui sta lavorando il ministro Roberto Calderoli. Sul fatto che invece Carlo Cottarelli si dimetterà dal Senato per divergenze con il nuovo corso del Pd, Fontana ha affermato che l’economista, in lizza lo scorso anno anche per la candidatura a governatore della Lombardia, “è una persona seria. L’ha detto chiaramente – ha concluso – è entrato pensando di poter fare un certo tipo di discorso politico, riformista, liberal democratico. Quando si è accorto che il partito è diventato qualcosa di ben diverso, di oltranzista, non si è sentito più a suo agio“.

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