Dopo l’incontro con il premier Giorgia Meloni a Palazzo Chigi, il presidente ucraino si è recato in Vaticano entrando in Aula Paolo VI alle 16.10. In felpa militare col simbolo del tridente sull’avambraccio, è stato accolto davanti all’ingresso da padre Leonardo Sapienza, reggente della Casa Pontificia. La visita del presidente ucraino in Vaticano è durata circa settanta minuti. Il faccia a faccia col Papa alla presenza di un interprete francescano è andato avanti per circa quaranta minuti.
“Il Papa – informa una nota vaticana – ha assicurato la sua preghiera costante, testimoniata dai suoi tanti appelli pubblici e dall’invocazione continua al Signore per la pace, fin dal febbraio dello scorso anno. Entrambi hanno convenuto sulla necessità di continuare gli sforzi umanitari a sostegno della popolazione. Il Papa ha sottolineato in particolare la necessità urgente di ‘gesti di umanità’ nei confronti delle persone più fragili, vittime innocenti del conflitto“.
È il secondo incontro che avviene in Vaticano tra Bergoglio e Zelesky. Il primo avvenne l’8 febbraio 2020, meno di un anno dopo dalle elezioni che avevano decretato la vittoria di Zelensky alla guida dell’Ucraina. Al termine di quel faccia a faccia, Francesco donò al presidente il Medaglione di San Martino di Tours, con l’augurio che proteggesse il popolo ucraino già piagato allora dalla “guerra”, ma quella nell’est del Paese.
“La ringrazio per questa visita”. Il Pontefice, appoggiato a un bastone, ha accolto con queste parole il presidente ucraino prima di iniziare il faccia a faccia nell’ Auletta “Paolo” VI in Vaticano. All’ingresso, la stretta di mano e Zelensky, portandosi la mano al cuore, ha detto al Pontefice ‘great honour‘. Quindi Zelensky si è seduto alla scrivania prima del Pontefice.
“Non servono mediatori, ma un piano di azioni per una pace giusta”, ha detto Zelensky a Papa Francesco: “Con tutto il rispetto per il Papa, la questione è che non abbiamo bisogno di mediatori fra l’Ucraina e l’aggressore che ha occupato i nostri territori, noi dobbiamo fare e scrivere un piano di azione per una pace giusta in Ucraina“. “Ho invitato il Papa come uno dei leader per lavorare alla formula della pace – ha detto ancora – Ma non possiamo invitare la Russia che bloccherebbe tutto”.
I temi del colloquio tra il Papa e il presidente ucraino “sono riferibili alla situazione umanitaria e politica dell’Ucraina provocata dalla guerra in corso”, ha fatto sapere il portavoce del Vaticano, Matteo Bruni. “Il Papa – ha spiegato ancora Bruni – ha assicurato la sua preghiera costante, testimoniata dai suoi tanti appelli pubblici e dall’invocazione continua al Signore per la pace, fin dal febbraio dello scorso anno. Entrambi hanno convenuto sulla necessità di continuare gli sforzi umanitari a sostegno della popolazione. Il Papa ha sottolineato in particolare la necessità urgente di “gesti di umanità” nei confronti delle persone più fragili, vittime innocenti del conflitto“.
Grato per l’attenzione personale alla tragedia di milioni di ucraini dimostrata da Papa Francesco. In un tweet, dopo l’incontro con il Pontefice in Vaticano, il presidente ucraino Zelensky ha fatto sapere di aver “parlato delle decine di migliaia di bambini ucraini deportati. Dobbiamo fare ogni sforzo per riportarli a casa“, ha scritto. “Inoltre, ho chiesto di condannare i crimini russi in Ucraina. Perché vittima e aggressore non possono essere messi sullo stesso piano – ha aggiunto Zelensky – Ho anche parlato della nostra Formula di pace come unico algoritmo efficace per raggiungere una pace giusta. Ho proposto di aderire alla sua attuazione“.
“Per me è stato un onore incontrare Sua Santità, però lui conosce la mia posizione: la guerra è in Ucraina e il piano deve essere dell’Ucraina. Siamo molto interessati a coinvolgere il Vaticano e l’Italia nella nostra Formula di pace“, ha detto poi il il presidente ucraino in un’intervista a Porta a Porta.
Bergoglio ha donato al presidente ucraino una scultura che raffigura un ulivo. A sua volta, Zelensky ha omaggiato il Pontefice con una icona della Madonna sui resti di un giubbotto anti-proiettile squarciato da proiettili. Il Papa, oltre a un ramoscello di ulivo, ha donato a Zelensky il messaggio per la Pace di quest’anno; il Documento sulla Fratellanza Umana; il libro sulla Statio Orbis del 27 marzo 2020 e il volume “Un’Enciclica sulla pace in Ucraina”. Al momento dello scambio dei doni, Zelensky, in italiano, ha ribadito: “Per me è un grande onore Santo Padre“.
In Aula Paolo VI è arrivato anche Andrji Yurash ambasciatore ucraino presso la Santa Sede . Zelensky Dopo il faccia a faccia con il Papa, durato 40 minuti, ha avuto colloqui con la segreteria di Stato guidata da mons. Paul Richard Gallagher poiché il segretario di Stato cardinale Pietro Parolin si trova a Lisbona. La visita è durata in tutto più di un’ora