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30 Novembre 2024 00:47

Blitz dei ROS, sedici arrestati droga, armi e frode fiscale: scacco alla Sacra Corona Unita ed alla ‘Ndrangheta

Emersa l’operatività di associazione curando gli approvvigionamenti di stupefacente destinato al mercato leccese (cocaina, eroina, hashish e marijuana) che avvenivano tramite fornitori operanti in Spagna o esponenti della cosca “MAMMOLITI-fischiante”, attiva in Puglia e in altre regioni italiane e in diretti rapporti con fornitori Sud Americani e con narcotrafficanti internazionali.

Alle prime luci dell’alba di oggi è scattata l’operazione “Filo di Arianna”dei Carabinieri del Ros con il supporto in fase esecutiva dei Comandi Provinciali Carabinieri di Lecce e Milano, del 6° Elinucleo di Bari, del Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno (BA) e dello Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori di Puglia per eseguire un’ordinanza di applicazione di misure di custodia cautelare (oltre 1.000 pagine) a Lecce e nel Nord del  Salento disposta dalla Gip Laura Liguori del Tribunale di Lecce che ha portato in carcere 16 persone, indagati a vario titolo per i reati di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di droga, autoriciclaggio, detenzione e porto abusivo di armi e munizioni e frode fiscale, estorsione, intestazione fittizia di beni, rapina e trasferimento fraudolento di valori, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita aggravati ex articolo 416 bis del codice penale.

 Le attività del clan Politi della Sacra Corona Unita affiancato dalla ‘ndrangheta calabrese avrebbe operato a Lecce, ed in provincia a, Arnesano, Leverano, Monteroni, Novoli, Porto Cesareo, San Pietro in Lama e Veglie hanno consentito di ipotizzare la riorganizzazione – conseguente all’ “operazione LABIRINTOdel ROS (2018), nel cui ambito era stato arrestato anche il capoclan Saulle Politi cl. 72 – favorita, a partire dal 2019, dalla detenzione domiciliare di Gabriele Tarantino cl. 79 che ne avrebbe assunto la reggenza, curando l’affiliazione di nuovi partecipi dell’organizzazione e la definizione delle strategie criminali.

Le indagini del ROS dei Carabinieri hanno rivelato gli assetti interni e l’esistenza di una cassa comune, ove confluivano i proventi illeciti che sarebbero stati utilizzati per il sostentamento degli affiliati detenuti e delle loro famiglie, nonché finanziamento di attività imprenditoriali riconducibili al sodalizio, ed i rapporti mantenuti da Gabriele Tarantino con i capi di altri “clan” federati alla Sacra Corona Unita e con i vertici della cosca di ‘ndrangheta MAMMOLITI-fischiante.

Sotto il profilo del condizionamento del tessuto economico, gli investigatori del ROS ritengono di aver documentato la propensione delle articolazioni mafiose a infiltrare le attività produttive locali, tra le quali i settori ittico, balneare e della ristorazione, nonché tramite la fittizia costituzione di società intestate a un cittadino di nazionalità albanese (indagato non destinatario di misura cautelare), utilizzate per riciclare i proventi illeciti mediante il sistema dell’emissione delle fatture per operazioni inesistenti.

In relazione al traffico di stupefacenti sarebbe emersa l’operatività di associazione facente capo al citato Tarantino il quale, anche attraverso altri sodali, avrebbe curato gli approvvigionamenti di stupefacente destinato al mercato leccese (cocaina, eroina, hashish e marijuana) che avvenivano tramite fornitori operanti in Spagna o esponenti della cosca “MAMMOLITI-fischiante”, attiva in Puglia e in altre regioni italiane e in diretti rapporti con fornitori Sud Americani e con narcotrafficanti internazionali.

Nel blitz di questa mattina è stato arrestato in flagranza un finanziere Gerardo Civino, 44 anni, di Monteroni. in servizio presso il Gruppo della Guardia di Finanza di Brindisi, che rivelava segreti di ufficio che dovevano rimanere segreti, in particolare riferiva a Ludovico Tarantino e a Gabriele Tarantino della esistenza di attività di intercettazione in corso che riguardavano traffici illeciti con l’Albania suggerendo di evitare di effettuare forniture da quel territorio per la presenza sul porto di militari del suo reparto nonché riferiva di operazioni di polizia che coinvolgevano il suo reparto, tanto al fine di far conseguire ai Tarantino un indebito profitto patrimoniale consistente nella mancata perdita di profitti derivanti dal traffico di stupefacenti evitando loro di incorrere in sequestri di detta sostanza. Questa mattina, durante la perquisizione nella sua casa di Monteroni, i carabinieri del Ros hanno trovato 5 chili di cocaina a conferma dell’ipotesi accusatoria secondo cui sarebbe il custode della droga del “clan” Politi . L’ altro arrestato, che era incensurato è stato trovato in possesso di 700 grammi di marijuana. A seguito delle due perquisizioni sono stati rinvenuti e sequestrati 300 mila euro in contanti.

I nominativi degli arrestati

Alessandro Ciminna, 38 anni, di Monteroni;

Marco Ciminna, 37 anni, di Monteroni;

Antonio Giordano, 51 anni, di Monteroni; 

Francesco Alessandro Iacono, 40 anni, di Leverano.  

Andrea Maniglia, 48 anni, di Monteroni; 

Cosimo Miggiano, 42 anni, di Muro Leccese;

Fernando Nocera, 68 anni, di Lecce; 

Pierpaolo Panarese, 40 anni, di Lecce;

Giacomo Pulli, 39 anni, di Monteroni;

Antonio Quarta, 38 anni, di Salice Salentino;

Sandro Saponaro, 43 anni, di Carmiano;

Raffaele Sperti, 44 anni, di Carmiano;

Manuele Sperti, 41 anni, di Magliano (frazione di Carmiano);

Gabriele Tarantino, 44 anni, di Campi Salentina; 

Ludovico Tarantino, 29 anni, di Monteroni;

La Gip Laura Liguori ha rigettato la richiesta di misure cautelari nei confronti di Francesco Politi, Rosy Colelli , Giovanni Parlangeli, Antonio D’ Agostino, Alessàndro Giordano , Cosimo Lacitignola, Gianluca DI Bella, Gerardo Civino, Alberto Giordano, Vito Giancane, Antonio Mazzotta, Andrea Saponaro.

Gli indagati a piede libero

Danny Antonio Caramuscio, 32enne di Monteroni; 

Daniele Carrozzo, 51enne di Carmiano; 

Francesco Carrozzo, 37enne di Carmiano; 

Gerardo Civino, 44enne di Monteroni; 

Rosy Colelli, 45enne di Monteroni; 

Antonio D’Agostino (detto “Caramella”), 51enne di Monteroni; 

Gianluca Di Bella, 42enne di Monteroni; 

Bujar Doka (detto “Yari”), 58enne nato a Tirana e residente a Lequile; 

Sarah Fasiello, 36enne di Porto Cesareo; 

Vito Giancane (detto “Vito Fallocco”), 34enne di Monteroni; 

Alberto Giordano, 47enne di Monteroni; 

Alessandro Giordano, 37enne di Monteroni; 

Cosimo Lacitignola, 37enne di Monteroni; 

Fernando Leo, 36enne di Porto Cesareo; 

Pasquale Lombardi, 66enne di Pomezia; 

Sebastiano Mammoliti, 19enne di Bovalino (Reggio Calabria); 

Massimiliano Manfreda (detto “Tappo”), 45enne di Monteroni; 

Antonio Mazzotta (detto “Spermino”), 36enne di Monteroni; 

Klevis Mecaj, 38enne nato a Valona e residente a Surbo; 

Gioele Miglietta, 26enne di Monteroni; 

Giuseppe Paladini (detto “Pizzingrillo”), 56enne di Carmiano; 

Marco Pallara (detto “Nsitico”), 42enne di Monteroni; 

Giovanni Parlangeli, 41enne domiciliato a Magliano;

Nicola Pinto, 35enne di Lecce; 

Francesco Politi (detto “Checco”), 45enne di Monteroni; 

Rosaria Quarta, 46enne di Monteroni; 

Ersilio Ramundo, 39enne di Copertino; 

Edmond Sako, 61enne nato a Valona e residente a Lecce; 

Andrea Saponaro, 31enne di Lecce; 

Paolo Spedicato (detto “Paolino”), 36enne di Monteroni; 

Carlo Zecca, 34enne di Lecce.

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