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22 Novembre 2024 10:34

Alluvione Emilia Romagna, allagate anche Cervia e Lugo. Trovata la quattordicesima vittima.

L'Emilia Romagna è devastata delle alluvioni che hanno sfigurato città e piccoli comuni, ora si temono nuovi smottamenti e frane. Si aggrava il bilancio delle vittime dell'alluvione. I numeri parlano inoltre di 280 frane, 400 strade danneggiate, oltre 15 mila evacuati e 27 mila senza elettricità.

Si aggrava il bilancio delle vittime: al momento sono 14 con il ritrovamento di un uomo di 84 anni ritrovato poco fa senza vita nel fango nel cortile di casa a Faenza, in zona stazione: la notizia è stata data da Stefano Bonaccini presidente della Regione Emilia Romagna in una diretta televisiva su “Mattino 5″.  La quinta vittima, in via di identificazione, sarebbe una signora di 95 anni con problemi di deambulazione che viveva da sola al piano terra di una casa a Sant’Agata sul Santerno. Purtroppo non si è fatto in tempo a salvarla

Al  quarto giorno dell’alluvione che ha colpito la regione è ancora allerta meteo: torna la pioggiaIeri sono state comunicate dalla Prefettura di Ravenna altre cinque persone decedute. Anche una coppia di coltivatori del comune di Russi: Delio e Dorotea Foschini, 73 e 71 anni, con un allevamento di quasi 3 mila maiali, che hanno perso la vita mercoledì sera dopo l’esondazione del fiume Lamone.

Erano scesi nella cantina già allagata della loro abitazione per portare via della carne da un frigorifero, forse pensando di procurarsi così una scorta di viveri, in previsione di un isolamento forzato. Il medico legale ieri ha rinvenuto sui loro cadaveri tracce di folgorazione, dovute evidentemente al contatto dell’acqua con la presa del freezer. La potente scossa elettrica deve averli fatti svenire e l’acqua del fiume alla fine li ha sommersi. A dare l’allarme nel cuore della notte era stato il figlio Andrea, sulla pagina Facebook del Comune: “Abbiamo i genitori isolati, il loro cellulare squilla dalle 19, ma non rispondono. Già chiesto intervento a vigili del fuoco e carabinieri, ma sono passate quasi 3 ore…“.

Fino all’ultimo una sua vicina di casa, Marina Giacometti, ha cercato di convincerlo a scappare, a lasciare la sua casa al piano terra di via Marzari, mentre lei si era già rifugiata dalla figlia Martina, su al primo piano. Ma il signor Giovanni Pavani, 75 anni, di Castel Bolognese, è stato irremovibile: “A questa casa ci sono affezionato, Marina, ho messo i sacchi di sabbia alle finestre, vedrai che basteranno. Non mi muovo di qui“. È morto al telefono con lei, la notte tra martedì e mercoledì, dopo 47′ minuti di conversazione fino a quando la piena del Senio è arrivata e non gli ha dato scampo. Gli ultimi istanti, al telefono con la vicina, sono stati terribili: “Ho freddo, tanto freddo — ripeteva — L’acqua è entrata e sta salendo, vedo i mobili che girano per casa”. L’ultima cosa che lei gli ha detto è stata: “Mettiti in piedi sul tavolo, intanto io chiamo i soccorsi, dai che ce la facciamo…“. Poco dopo la linea è caduta e il telefono è rimasto muto. Allora la signora Giacometti ha capito. La mattina dopo il corpo del signor Pavani, pensionato, una vita passata a lavorare in una ditta imolese di mobili per ufficio, è stato ritrovato sotto due metri d’acqua, morto per non aver voluto lasciare la sua casa amata.

Al tempo stesso prosegue la corsa contro il tempo per soccorrere le persone rimaste intrappolate e mettere in sicurezza i paesi, le città e le strade inondate dalla piena dei fiumi. Inizia la conta dei danni enormi con tante aziende rimaste sott’acqua, mentre permangono forti disagi per la circolazione, con numerosi treni deviati e cancellati. 

Settemila le richieste d’aiuto al 112, 1.500 gli uomini impegnati nelle attività’ di soccorso, 3.000 gli interventi eseguiti. L’alluvione ha devastato intere città. Sono stati 23 i fiumi esondati e 280 le frane. Zolle di terra e alberi che cadono come birilli sulla strada, persone rifugiate sul tetto, anziani e bambini messi in salvo con i gommoni, strade trasformate in paludi. Gli alberi secolari lasciano solo un ciuffo verde visibile alle telecamere. La case sembrano barche rosse in mezzo alla melma. Immagini che hanno fatto il giro del mondo. La realtà ha superato le peggiori previsioni: in alcune zone è caduta in 36 ore più pioggia della media dell’intero mese di maggio.

Nuove evacuazioni nella notte a Ravenna. “Evacuazione delle abitazioni di via Canalazzo, zona sottopasso Sant’Antonio, e della vicina via Canala”, ha avvisato il sindaco di Ravenna Michele de Pascale con un post su Facebook. “Dopo l’evacuazione delle abitazioni della via Canalazzo, prima del sottopasso Sant’Antonio delle 23.30, è stata disposta l’evacuazione anche dalle case al di là, in direzione nord, e di quelle prospicienti la vicina via Canala”, si legge ancora.

Il sindaco di Ravenna ha ricordato che è obbligatorio lasciare l’abitazione, fino a cessata esigenza. Per chi non dispone di luoghi dove ripararsi, è stato istituito come punto di accoglienza il PalaCosta di Ravenna, piazza Caduti sul Lavoro 13“. Per chi non disponesse di luoghi dove ripararsi, è stato istituito come punto di accoglienza, presidiato da apposito personale e attrezzato per offrire vitto e alloggio, il museo Classis di Classe in via Classense 29. Continua intanto a preoccupare la situazione a Fornace Zarattini, frazione alle porte della città romagnola, evacuata già da ieri mattina e ora allagata.

Il bilancio è drammatico: oltre 15mila gli sfollati, non definito il numero di eventuali dispersi, 42 i comuni coinvolti27mila persone prive di energia elettrica, 250 strade chiuse. “Un’emergenza che ci fa ricordare giustamente il terremoto: l’impegno del governo, fissando anche il consiglio dei ministri martedì, è anche per renderci conto degli impegni che prenderemo: il presidente ha già indicato i primi interventi anche di ordine finanziario ma credo che tutti si rendano conto della necessità di avere il controllo di quella che è l’emergenza, che va valutata comune per comune”, ha detto il ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin facendo il punto a Bologna sull’emergenza maltempo.

Per i morti dalle alluvioni, aperti fascicoli in Procura a Ravenna

Sono stati aperti fascicoli in Procura a Ravenna per i morti nel territorio ravennate, causati dalle alluvioni, ieri a Russi erano stati trovati i corpi di marito e moglie, 73enne e 71enne, forse folgorati e poi sommersi dall’acqua mentre provavano a spostare un congelatore dal piano terra della loro abitazione. Anche a Sant’Agata sul Santerno un’anziana, non ancora identificata, è stata trovata morta nella sua abitazione.

Nello stesso comune un 89enne allettato è stato trovato esanime nel suo letto mentre la moglie è riuscita a salvarsi da una finestra grazie ai vigili del fuoco. Un 75enne che abitava da solo a Castel Bolognese è stato trovato senza vita nella sua abitazione: l’uomo aveva deciso di restare dentro nonostante l’arrivo dell’acqua. Infine a Boncellino di Bagnacavallo risulta un disperso.

Le segnalazioni sui decessi sono confluiti in Procura in altrettanti fascicoli senza ipotesi di reato, tranne che per il caso del 75enne: qui si procede per omicidio colposo contro ignoti in quanto alcuni vicini hanno segnalato di avere invano richiesto aiuto perché preoccupati per la sorte dell’uomo. Questa mattina il rinvenimento del sesto cadavere in provincia, a Faenza.

Autostrada A14, riaperto il tratto tra Faenza e Forlì

Poco dopo le 6.30 sulla A14 Bologna-Taranto è stato riaperto il tratto compreso tra Faenza e Forlì in entrambe le direzioni. La chiusura si era resa necessaria per permettere alla task force di Aspi di proseguire nella notte e velocizzare il piano di attività per il ripristino dei danni causati dalle alluvioni.
Attualmente, per consentire il proseguimento degli interventi di ripristino, il traffico circola su una corsia per senso di marcia in entrambe le direzioni e si registrano 5 km di coda tra il bivio con la diramazione di Ravenna e Forlì verso Ancona.

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