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29 Novembre 2024 19:25

Autopsia Giulia Tramontano: è morta in pochi minuti dopo una coltellata alla carotide

La giovane donna incinta di sette mesi è stata colpita 37-40 volte, e poi Impagnatiello ha cercato di bruciare il corpo

Uno squarcio inferto sorprendendo la giovane alle spalle, come si deduce dalla macchia di sangue lasciata sul pavimento, poi il 30enne barman omicida ha infierito sull’arteria sotto la clavicola e prima che Giulia si accasciasse ha continuato a colpire, per un totale di “almeno 37 volte“. Colpi in rapidi successione, alla cieca, concentrati nella parte superiore del corpo. Questo il risultato dell’ autopsia condotta all’Istituto di medicina legale di Milano con gli accertamenti dei consulenti della Procura, coordinati dal professore Andrea Gentilomo, insieme a specialisti per la parte tossicologica ed entomologica.

Dopo è iniziata la seconda fase di un delitto che secondo la procura di Milano è premeditato. Impagnatiello ha tentato di bruciare il corpo prima con dell’alcol, poi con della benzina. Ustioni “molto estese” che impediscono, al momento, di datare con esattezza l’orario della morte. Un tentativo di depistaggio, un gesto oltraggioso e forse una maldestra manovra di rallentare il riconoscimento. Ci vorranno alcuni giorni per gli esiti tossicologici, così come sulle risposte che si attendono sul feto.

Gli esami hanno evidenziato nel dettagliodue coltellate letali ( cioè mortali n.d.r.) nella zona del collo”, in particolare i fendenti hanno colpito “la carotide e la succlavia“, la più grande arteria presente nella parte superiore del torace, al di sotto della clavicola. “La vittima non ha segni di difesa“, ossia la giovane non ha provato a parare i colpi, il che lascia intendere che sia rimasta sorpresa dall’attacco sferrato dal suo assassino.

Una possibile ricostruzione che spiegherebbe perché nessuna l’ha sentita urlare e perché non ha segni da difesa. Una ricostruzione che va ancora accertata, ma che dato il numero di coltellate avalla l’aggravante della crudeltà sostenuta dai magistrati di Milano, l’ aggiunto Letizia Mannella e la pm Alessia Menegazzo.

Il tentativo di dare fuoco, per ben due volte, al corpo della 29enne complica la datazione dell’orario della morte per gli esperti di Medicina legale. “Le ustioni diffuse hanno alterato pesantemente i tessuti” rendendo difficile rilevare le macchie ipostatiche che consentono ai medici legali di stabilire, con precisione, l’orario del decesso. Dai primi accertamenti non è stato possibile accertare se le fiamme siano state appiccate dopo il decesso della giovane.

Intanto, conclusa l’autopsia, è stato concesso il nulla osta alla sepoltura, e quindi il corpo di Giulia Tramontano sarà restituito alla sua famiglia. “Per avere la disponibilità della salma serve qualche giorno, anche per poter organizzare il rito funebre a Giulia e al piccolo Thiago. La metà della prossima settimana speriamo di avere il corpo per poter provvedere ai funerali. La famiglia è tramortita per questo dolore, ma sa che servono questi tempi per gli accertamenti. Oggi era presente il papà con alcuni familiari” ha spiegato ancora l’avvocato Giovanni Cacciapuoti, legale della famiglia di Giulia Tramontano.

Giulia Tramontano

La famiglia di Giulia: da noi un messaggio di amore e non di odio

“Purtroppo non possiamo essere presenti a questa fiaccolata in memoria della nostra cara Giulia e Thiago. Vogliamo pero’ fare arrivare a tutti i presenti il nostro messaggio di ringraziamento per la vicinanza mostrataci. L’affetto ed il calore di tutti voi è per noi fonte di grande supporto. Il nostro amore per Giulia e Thiago, eterno, smisurato e insaziabile è la più ardente tra le fiamme di questa e tutte le fiaccolate in loro memoria. Nessun sentimento di odio potrà mai spegnere questo fuoco, in cui ci struggiamo e riscaldiamo al contempo. Per noi Giulia è e sarà per sempre: madre premurosa, amorevole sorella e figlia indimenticabile. Grazie a tutti voi da Loredana, Franco, Chiara e Mario”. Cosi’ Chiara Tramontano, sorella di Giulia, ha commentato con una storia su Instagram la fiaccolata organizzata ieri sera a Sant’Antimo organizzata in onore della vittima e del piccolo Thiago.

Il premier Giorgia Meloni: “Sono scioccata”

Quella di Giulia Tramontanoè una vicenda che mi ha lasciato senza fiato. Ho chiamato la madre di Giulia, da madre“. ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervistata da Bruno Vespa nell’ambito dell’evento ‘Forum in masseria‘, a Manduria in provincia di Taranto. “Quando accadono queste cose la prima cosa che faccio è sempre pensare alla mamma”, ha aggiunto la Meloni. “Questo episodio mi ha scioccato per la storia del bambino che aveva in grembo”, ha proseguito. “Noi siamo intervenuti con un provvedimento nell’ambito del codice rosso, ma è una questione culturale, ha sottolineato infine la premier. 

Davanti all’obitorio una sconosciuta ha deposto dei fiori rosa 

“Sono venuta qui, perché mi sembrava una cosa carina e rispettosa nei suoi confronti. Visto che era qua a Milano ho fatto un salto. Questa storia mi ha colpito, perché prima di tutto aspettava un bimbo e poi perché non si può ammazzare una persona cosi’, è assurdo”. Cosi’, una donna fuori dall’Istituto di Medicina Legale ha spiegato ai cronisti il motivo per cui ha portato un mazzo di oleandri rosa per Giulia.

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