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29 Novembre 2024 18:31

Anche il Wiener Zeitung nato nel 1703. il giornale più antico del mondo dice “addio” alla carta e resta solo online

Il quotidiano austriaco pubblicato per la prima volta nel 1703 non verrà più stampato e sopravviverà soltanto in versione digitale

Sopravvissuto a dieci imperatori e dodici presidenti il Wiener Zeitung, un quotidiano con sede a Vienna, non ce l’ha fatta a restare sostenibile con l’edizione cartacea, a causa dell’aumento dei costi fissi e la diminuzione in picchiata dei lettori e della raccolta pubblicitaria. E dopo 320 anni di pubblicazioni Il giornale più antico del mondo ha stampato la sua ultima edizione cartacea . L’editore ha così deciso di non stampare più il quotidiano, lasciando solo il prodotto on line, sul sito con l’obiettivo di distribuire una edizione cartacea a cadenza mensile.

Il giornale aveva iniziato a pubblicare nell’agosto 1703. Il titolo di giornale più antico del mondo è conteso con la Gazzetta di Mantova, pubblicata per la prima volta nel 1664. Mentre la London Gazette, gazzetta ufficiale del governo britannico che non riporta le notizie, risale al 1665.

Nel 1768 ll Wiener Zeitung diede notizia ai propri lettori di un concerto particolare, avente come protagonista un bambino di 12 anni “particolarmente talentuoso”. Il suo nome era Wolfgang Amadeus Mozart. E quando l’Austria fu sconfitta nella prima guerra mondiale, il giornale pubblicò un’edizione speciale con la lettera di abdicazione dell’ultimo imperatore asburgico, il Kaiser Karl.

Nella sua ultima edizione cartacea ha pubblicato un editoriale che giudica negativamente la nuova legge sulle inserzioni pubblicitarie voluta dal governo che di fatto ha posto fine alla sua tiratura. “Non è stata una misura tempestiva per il giornalismo di qualità, considerando che su un numero crescente di piattaforme i contenuti seri si rincorrono con notizie false, video di gatti e teorie del complotto”.  La scelta di interrompere la pubblicazione cartacea. infatti è arrivata a seguito di una discussa legge del governo che prevede l’abolizione delle inserzioni obbligatorie: nel caso della Wiener Zeitung, si trattava delle notizie aziendali nella sezione “gazzetta ufficiale”.

Gli annunci garantivano alla casa editrice 18 milioni di euro all’anno, ma in base a una direttiva dell’Ue – come sottolinea lo Spiegel – questi ora possono essere fatti soltanto in formato digitale. Senza questa fonte di reddito, la principale del giornale, l’editore è arrivato alla conclusione che la Wiener Zeitung non era più redditizia come prodotto stampato. Da qui la scelta di interrompere. Di tanto in tanto, in futuro appariranno anche edizioni cartacee, ma il prodotto e l’intervallo di pubblicazione sono ancora “in fase di sviluppo”, ha detto l’amministratore delegato Martin Fleischacker.

La sua distribuzione contava ad aprile 20.000 copie giornaliere, anche se il numero raddoppiava nei fine settimana. Durante i suoi tre secoli di vita il giornale ha avuto solo una pausa forzata. Dopo che l’Austria fu incorporata alla Germania di Hitler:  il giornale fu chiuso dai nazisti nel 1939. Nel 1945 ricominciò a stampare.  Il Wiener Zeitung non morirà definitivamente, proseguendo la propria attività sulla piattaforma digitale. Anche la redazione subirà un cambiamento, con una riduzione del numero dei giornalisti che scenderà a 20. 

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