di Silvia Signore
Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna, e Beppe Sala, sindaco di Milano: sono loro i vincitori dell’edizione 2023 del Governance Poll, la tradizionale rilevazione del consenso degli amministratori locali, svolta per Il Sole 24 Ore da Noto Sondaggi. Per stilare la classifica sono stati presi in considerazione 87 comuni capoluogo di provincia, e le Regioni in cui c’è l’elezione diretta (tranne il Molise dove si è votato a giugno). Sono stati intervistati 1000 persone in ogni Regione e 600 elettori in ogni Comune nel periodo tra maggio e giugno 2023.
La classifica nazionale
Il 69% degli emiliano-romagnoli, se si votasse oggi, sarebbe pronto a esprimere nuovamente la propria preferenza per Bonaccini. Percentuale che gli permette di superare Luca Zaia, governatore del Veneto, primatista nel 2022, che ottiene comunque un ragguardevole 68,5 per cento. Al terzo posto di piazza Massimiliano Fedriga (Friuli-Venezia Giulia) con il 64 per cento. In coda ci sono invece Michele Emiliano (Puglia) con il 43 per cento e Christian Solinas (Sardegna) con il 35% .
Sul podio dei sindaci al primo posto Giuseppe Sala, sindaco di Milano (65%); al secondo posto Marco Fioravanti (Ascoli Piceno, 64,5%), seguito da Antonio Decaro (Bari, 64%). Chiude la graduatoria il sindaco di Potenza Marco Guarente (42% dei consensi).
Il trend tra i governatori
Anche se l’esito del Governance Poll è un giudizio sulle singole esperienze amministrative locali, è interessante il dato politico: tra i quattro governatori di centro-sinistra, Bonaccini è l’unico che migliora la propria percentuale rispetto al 2022. I 13 governatori di centro-destra, invece, si dividono tra chi guadagna terreno e chi lo perde.
Tra quelli che registrano un maggior incremento dei consensi, dietro Bonaccini spunta il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani (+8,9%). Nell’exploit del governatore emiliano, ragiona ‘Il Sole 24 ore’, potrebbe aver influito l’effetto alluvione con uno sprint di popolarità negli ultimi giorni di maggio. Ma è un dato di fatto che il consenso di Bonaccini sia sempre rimasto elevato nel corso dei mesi, quindi qualche punto potrebbe aver ampliato un’ottima base di partenza.
In particolare, nella top ten delle regioni ci sono tutti esponenti del centrodestra tranne Vincenzo De Luca (Campania) al nono posto con il 54,5% di consenso: da notare il piazzamento ex aequo al quarto posto con il 59% di gradimento i due Governatori di centrodestra non leghisti, Roberto Occhiuto (Calabria) e Giovanni Toti (Liguria). In evidenza la crescita del lucano Vito Bardi che sale dal 40,5% al 47,5%. Cala il gradimento per il governatore Emiliano (Puglia) che scende al penultimo posto.
Il risultato dei sindaci
“Le chiedo un giudizio complessivo sull’operato del sindaco. Se domani ci fossero le elezioni comunali, lei voterebbe a favore o contro l’attuale sindaco?”, questa la domanda che è stata posta ai cittadini. “Si può affermare – dichiara Antonio Noto direttore di Noto Sondaggi, – che nel giudizio della comunità cala il pregiudizio della appartenenza politica. Chi governa è valutato più per l’attività amministrativa che per il partito di appartenenza. Il fatto che i due vincitori del Governance Poll 2023 appartengano ad uno schieramento diverso dalla maggioranza di governo è una ulteriore indicatore di come il riferimento politico dell’amministratore passi in secondo piano rispetto alle sue capacità di gestione. In pratica, il filo che lega Bonaccini e Sala non è la coalizione di centrosinistra, ma quello di essere percepiti dalla popolazione come i difensori di tutta l’opinione pubblica, indipendentemente dalle ideologie, e portatori di interesse degli stessi cittadini. È questo il fattore che decreta il successo del consenso“.
Tra i sindaci, dopo Sala (65%), al secondo posto si conferma Marco Fioravanti (Ascoli Piceno, centro-destra, 64,5%), seguito da Antonio Decaro (Bari, centro-sinistra, 64%) in sella al comune pugliese da quasi 10 anni, presidente di Anci e sindaco della Città Metropolitana. Scende dal primo al quarto posto Luigi Brugnaro (Venezia, centro-destra, 63%) che nel Governance Poll 2022 guidava la graduatoria , ex aequo con Michele Guerra (Parma, centro-sinistra 63%) . In coda alla graduatoria il Sindaco di Potenza Marco Guarente (42% dei consensi).
Male l’ex ministro Roberto Gualtieri attuale sindaco di Roma in carica da ottobre 2021, ha perso il 10% di gradimento in un anno e mezzo, arrivando al 50% e sprofondando al 67° posto. Nel 2022 Gualtieri era 37°, con un gradimento del 54%, sceso già del 6% rispetto all’inizio del mandato. Rispetto al momento in cui è entrato in carica, ormai 21 mesi fa, di problemi ce ne sono stati parecchi: la continua emergenza rifiuti, i parchi pubblici e i marciapiedi invasi dall’erba alta, i disservizi quotidiani sulle linee della metro A e B. Questioni che non aiutano a creare, da parte dei cittadini romani, un’opinione molto serena.
Fuori dalle prime dieci ci sono Napoli e Genova (Manfredi e Bucci) e Lo Russo di Torino. Quest’anno soltanto 29 sindaci migliorano le performance di gradimento rispetto al dato elettorale.
Da sottolineare, anche in questo caso, il dato politico. Nella top ten dei sindaci, il centrosinistra – storicamente più forte nelle grandi città – batte il centrodestra 7 a 2, con il decimo posto occupato dal centro di Clemente Mastella (Benevento, 59%). Tuttavia, tra i sindaci di centro-sinistra, tre su quattro vedono un peggioramento rispetto alla posizione del 2022. Tra quelli di centro-destra, invece, miglioramenti e peggioramenti si dividono quasi equamente.
Carlo Salvemini sindaco di Lecce crolla nella penultima posizione nella graduatoria di gradimento , già l’anno scorso aveva subito un’importante flessione dei consensi, perdendo circa 10 punti percentuali dall’anno prima e 7 dal dato con cui era stato eletto, e si era attestato all’ultimo posto in coabitazione con i colleghi di Siena ed Avellino con il 44%: il dato odierno, (42,5%), a ben vedere, pur confermando la tendenza e il calo del primo cittadino, è molto simile a quello dello scorso anno, con 1 solo punto e mezzo percentuale in meno rispetto alla precedente rilevazione e più di otto se paragonato alla data della propria elezione.
I sindaci pugliesi faticano ad “emergere” nella graduatoria: bisogna scendere sino al 45esimo posto per trovare Giovanna Bruno, sindaca di Andria, con il 55% di gradimento; Riccardo Rossi, sindaco di Brindisi, 94esimo e 43% di preferenze. Terz’ultimo in classifica Rinaldo Melucci, primo cittadino di Taranto che, nonostante le sue battaglia di posizione sul fronte ex Ilva ha ricevuto soltanto il 39% di gradimento occupa il 41° posto perdendo ben 6,1 punti di percentuale rispetto al giorno dell’elezione avvenuta a giugno del 2022 al primo turno, quando aveva ottenuto il 60,6 percento dei consensi.