di Valentina Taranto
Fabrizio Corona stava sfrecciando ieri mattina alla guida della sua Range Rover lungo viale Forlanini, in direzione dell’aeroporto di Linate, dove voleva imbarcarsi su un volo per la Sicilia. Ma ha effettuato una corsa con un sorpasso “azzardato” davanti a una pattuglia del Radiomobile dei Carabinieri che, vista la manovra e l’alta velocità, ha quindi fermato l’auto.
L’ex “agente dei paparazzi” era alla guida del suv nonostante non avesse la patente – gli era stata revocata oltre dieci anni fa, il 13 aprile 2012, dalla prefettura di Napoli così contravvenendo alle prescrizioni previste dall’affidamento in prova a cui è sottoposto e che prevedono per lui l’impossibilità a lasciare la sua abitazione dall’1.30 alle 12 se non espressamente autorizzato dal magistrato di sorveglianza e il divieto di frequentare persone con precedenti penali . Nell’abitacolo, accanto Corona, c’era invece un pregiudicato ecuadoriano con diversi precedenti di polizia.
Oltre alla multa prevista dal Codice della Strada per guida senza patente (da 5 a 30mila euro) , quanto accaduto è stato segnalato dai Carabinieri al Tribunale di Sorveglianza di Milano. Corona finirà di scontare la pena residua per le condanne definitive accumulate in passato a settembre del 2024. Nel maggio del 2022 ha ottenuto la misura alternativa ai domiciliari , in parte per proseguire il percorso di cure per la “riabilitazione” e “il superamento di importanti fragilità personali” generate da una “patologia psichiatrica” e dalla tossicodipendenza da cocaina, ed in parte per svolgere “attività di volontariato” in una comunità brianzola che frequenta ogni venerdì per quattro ore.
In quell’occasione, i giudici della Sorveglianza del Tribunale di Milano avevano evidenziato i miglioramenti di Corona collegati a “un lavoro introspettivo anche sulla dipendenza patologica dai guadagni“, inserendo le “sporadiche trasgressioni” alla detenzione domiciliare “in un quadro complessivo soddisfacente circa l’adesione del Corona al programma terapeutico-riabilitativo“. Nel medesimo provvedimento, erano stati elencati i procedimenti ancora in corso per “truffa“, “diffamazione“, “percosse“, “minaccia“, “tentata evasione“, “danneggiamento aggravato“, “resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale”. Ieri mattina è arrivato l’ennesimo abuso di Corona, ed adesso toccherà di nuovo ai magistrati valutare la gravità di quanto accaduto in zona Aeroporto di Linate.