La Guardia di Finanza ha posto agli arresti domiciliari un funzionario in pensione del settore Riforma fondiaria della Regione Puglia, Antonio Vincenzo Salvatore Fasiello, insieme agli imprenditori Emanuele Piccinno di Gallipoli e Cesario Faiulo di Presicce, tutti con applicazione del braccialetto elettronico. Gli arresti sono tra le misure cautelari personali e reali emesse dal gip Marcello Rizzo del Tribunale di Lecce, su richiesta del pm Alessandro Prontera della Procura della Repubblica di Lecce, che da stamattina le Fiamme Gialle stanno eseguendo nei confronti di 10 persone indagate, a vario titolo, di associazione per delinquere, reati contro la pubblica amministrazione, contro la fede pubblica e l’amministrazione della giustizia, accesso abusivo a sistema informatico e di reati edilizi ed ambientali. Tra questi anche due appartenenti all’ Arma dei Carabinieri in servizio nella provincia di Lecce colpiti da due misure interdittive. Altre misure interdittve e divieti di dimora sono stati eseguiti nei confronti di altri imprenditori ed un funzionario dell’Agenzia delle Entrate che avrebbe effettuato alcuni accessi abusivi al sistema informatico per ottenere informazioni privilegiate.
Sono in corso inoltre le notifiche di ulteriori 41 informazioni di garanzia nei confronti di persone indagate, tra cui vi sono anche un carabiniere, un poliziotto e un finanziere in congedo. Le indagini, svolte dai finanzieri della compagnia di Gallipoli hanno portato alla luce due distinti e paralleli filoni di indagine.
Nel primo filone di indagine risultano coinvolti due imprenditori di Gallipoli, Emanuele Piccinno 46 anni, che all’epoca dei fatti era assessore comunale al turismo, e Cesario Faiulo 57 anni, due nomi molto noti con rilevanti interessi economici nella zona di Gallipoli, coinvolti in passato in altre vicende giudiziarie, i quali si sarebbero serviti di tecnici e pubblici funzionari comunali corrotti che favorivano l’approvazione di progetti di espansione nel settore dell’edilizia e del turismo. In quest’ambito sarebbero coinvolti due carabinieri che, in cambio di utilità, avrebbero rivelato agli imprenditori informazioni coperte da segreto d’ufficio apprese anche attraverso l’accesso abusivo ai sistemi informatici.
Il secondo filone d’indagine riguarderebbe invece alcuni casi di corruzione nella gestione del patrimono pubblico inerenti la dismissione dei beni – ex Ersap (Ente Regionale di Sviluppo Agricolo della Puglia) da parte di Vincenzo Fasiello di 69 anni, di Lecce, un funzionario della Regione Puglia ora in pensione, il quale era in servizio presso il settore riforma fondiaria dell’ Ente Regione, che insieme con altri collaboratori, attraverso l’attivazione di procedure illegittime, avrebbe favorito secondo gli inquirenti l’assegnazione di importanti immobili di proprietà della Regione Puglia della ex riforma fondiaria a prezzi di favore, a persone a lui “amiche” ricevendo soldi o varie regalie alcuni beni immobili senza fare ricorso a procedure di evidenza pubblica
Le Fiamme Gialle hanno effettuato sequestri al Ten in zona Punta della Suina, ad un residence a Gallipoli di cui parte degli appartamenti sono ancora in vendita, un ex tabacchificio nel territorio di Nardò e una un B&B a Porto Cesareo, e stanno sequestrando denaro ritenuto provento della corruzione, beni mobili, immobili ed attività economiche, del valore stimato di oltre 30 milioni di euro.