L’attore e comico barese Gennaro (in arte) Uccio De Santis da anni volto principale del programma comico di Telenorba ‘Mudù‘, ha condotto su Rai 2 nell’estate 2021 due puntate di “Stasera con Ucciò” è stato condannato a 1 anno e 2 mesi di reclusione (con pena sospesa). per aver consegnato alla Guardia di Finanza, a seguito di una specifica richiesta in occasione della verifica fiscale effettuata sulle sue attività dei “documenti falsi” nonchè dei “dati e notizie non rispondenti al vero“.
In particolare De Santis avrebbe realizzato a posteriori delle “fatture ad hoc – come riportato nel capo di imputazione – fatte apparire come emesse da altro soggetto economico“, la cooperativa ‘Idea comunicazione e spettacolo’ di cui l’attore comico era presidente, “allo scopo di ‘legittimare’ fiscalmente incassi e/o prestazioni artistiche conclusi ‘in nero'”.
L’ indagine nei suoi confronti coordinata dalla pm Angela Morea e svolta dalla Guardia di Finanza, dopo alcune verifiche fatte dall’Agenzia delle entrate. riguardava delle presunte dichiarazioni fiscali infedeli relativamente agli anni 2012 e 2013, quando l’ attore comico con la sua ditta individuale “Uccio De Santis” aveva dichiarato redditi soltanto per 56mila e 63mila euro, mentre invece secondo il fisco,, ne aveva guadagnati rispettivamente 249.000 euro (nel 2012) e 289.000 euro (nel 2013), non versando allo Stato imposte per 192.227 euro.
I fatti contestati a De Santis, per il quale il Tribunale ha riconosciuto le attenuanti generiche, risalgono al 2017. Le accuse ritenute insussistenti dal giudice Antonio Donato Coscia erano relative alla contestata evasione Irpef nel 2012 e nel 2013 per complessivi 180mila euro. La Procura gli contestava si aver redatto “scritture extracontabili, una sorta di agenda, volte a documentare lavoro autonomo che in gran parte aveva svolto in nero”, facendo poi fatturare il lavoro da lui svolto dalla società cooperativa Idea. Da queste contestazioni De Santis è stato assolto perché “il fatto non sussiste”.
De Santis avrebbe anche realizzato delle “mendaci ricevute per rimborso spese, intestate a (ignari) soci lavoratori della cooperativa Idea, che ne disconoscevano il contenuto e la sottoscrizione» e altre fatture” – sempre intestate alla cooperativa Idea – “allo scopo di documentare fiscalmente compensi del proprio lavoro autonomo”.