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22 Novembre 2024 09:08

Tutto quello che il Casinò Admiral non racconta…

Il management del Casinò Admiral con un'ipocrisia senza limiti ha mandato ai propri dipendenti una lettera circolare. Ma alcuni dipendenti, disgustati dalle ipocrisie contenute nella comunicazione aziendale, ci hanno contattato e ci hanno raccontato altre vicende personali e fornito una comunicazione aziendale
di Redazione Inchieste

Come i nostri lettori, la magistratura e le forze dell’ ordine ai massimi livelli sanno molto bene il nostro giornale, erede di una tradizione giornalistica nata nel lontano 1947, pubblica sempre notizie vere, acquisendo documentazioni ufficiali, dichiarazioni testimoniali anche registrate e fa del giornalismo d’inchiesta, indagine ed approfondimento il proprio mantra, ed è ben attento a smentire le dichiarazioni dei soggetti di cui ci occupiamo quando mentono ben sapendo di mentire.

Nei giorni scorsi abbiamo raccontato una vicenda allucinante che riguardava il mancato rispetto delle regole federali sulla gestione dei casinò in svizzera da parte del Casinò Admiral di Mendrisio e della mancata tutela del personale (in molti sono italiani) che ci lavora, preferendo accogliere e difendere implicitamente i soldi “sporchi” di certi clienti. E’ il caso di dire che per questo casinò i soldi dei propri giocatori non sono mai sporchi e non “puzzano”, ma tutto cià omettendo di fare i dovuti controlli sui propri clienti come previsto dalle normative elevetiche sulle case da gioco.

Abbiamo offerto correttamente e deontologicamente al top management del Casinò Admiral di manifestare la propria posizione ma nessuna replica, rettifica, comunicato, dichiarazione ci è mai pervenuta. Uno stile poco trasparente che ci riporta alla memoria il comportamento di numerose banche svizzere che applicavano il segreto bancario opponendosi alle richieste di informazioni delle polizie di tutto il mondo sui conti correnti ospitati accesi da appartenenti alle organizzazioni criminali di mezzo mondo.

Ma il management del Casinò Admiral non solo ha preferito tacere, ma con un’ipocrisia senza limiti hanno mandato ai propri dipendenti una lettera circolare. Ma alcuni dipendenti, disgustati dalle ipocrisie contenute nella comunicazione aziendale, ci hanno contattato via social e via mail e ci hanno raccontato altre vicende personali e fornito questa comunicazione aziendale che pubblichiamo di seguito integralmente:

A fronte di queste dichiarazioni subdole, ipocrite e prive di alcuna veridicità, ritorniamo sull’ argomento, per smentire le dichiarazioni del Casino Admiral di Mendrisio, a cui rivolgiamo pubblicamente alcune domande. Eccole:

  1. Il Casinò scrive ai propri dipendenti : strumentalizzazione di elementi soggettivi e per nulla comprovati”. In realtà il nostro giornale è in possesso delle denuncia presentata da B.M. alla Polizia Elvetica, e conosce il nome degli investigatori che all’inizio della scorsa settimana hanno convocato ed interrogato non poche persone ! Non è comprovata un’indagine della Polizia Svizzera ?
  2. Il Casinò aggiunge: in caso di qualsiasi segnale di pericolo o situazione sospetta e/o potenzialmente pericolosa, agiamo immediatamente per proteggervi”. FALSO ! I fatti accaduti e comprovati raccontano ben altro. Raccontano di una dipendente “stalkerizzata” da un giocatore-cliente del casinò. Raccontano di una “security”… e del management aziendale del Casinò Admiral che ben si è guardato la notte in cui sono accaduti i fatti a richiedere l’intervento sul posto della Polizia Svizzera, impedendo inoltre alla dipendente di denunciare nell’immediatezza dei fatti quanto aveva subito !
  3. Il Casinò sostiene che : la vostra sicurezza è la nostra massima priorità e faremo tutto il possibile per garantirla“. Ci viene spontaneo chiedere: come mai allora non hanno chiamato la Polizia Svizzera sul posto ? Ed inoltre : come mai il giorno dopo l’aggressione. non è stato preso alcun provvedimento a tutela della dipendente B.M. costringendola tornare sul luogo di lavoro, dove ha dovuto lavorare di nuovo insidiato dallo stalker C.P. ?
  4. Il Casino afferma che: “Le azioni che intraprendiamo posso includere (a titolo esemplificativo) il coinvolgimento della sicurezza, l’ emissione di diffide o altre misure legali nei confronti del cliente o della parte coinvolte. In realtà solo chiacchiere e falsità ! Legittimo fare qualche domanda (è il lavoro del giornalista !) al management del Casinò (risponderanno ? ne dubitiamo !) : come mai non è mai stata emessa alcuna diffida nei confronti del giocatore-cliente C.P. ? Come mai non è stata tutelata, anzi persino licenziata la dipendente B.M. ? Quali misure legali sono state adottate ? Come mai il Casinò Admiral ha continuato in seguito ad ospitare a proprie spese in hotel il cliente-giocatore C.P. ?
  5. Il Casino parla di “dovere di informazione”. Ma di quale informazione parlano? La loro “informazione” in realtà è disinformazione nel tentativo strumentale di occultare i loro comportamenti discutibili ed in parte illegali ed arroganti.
  6. Il Casino ha la sfacciataggine di scrivere: “la sicurezza sul posto di lavoro è un impegno che Casinò Admiral prende molto seriamente“. Normale chiedere loro: come mai non ha tutelato in alcun modo la propria ex-dipendente B.M. ? Come mai non hanno fornito alla Polizia Svizzera le immagini video dei prestasoldi cinesi che operano indisturbati nel Casinò di Mendrisio, ripresi dalle telecamere aziendali mentre prestavano i soldi a al loro il cliente-giocatore C.P. a cui il Casinò aveva rifiutato una linea di credito ?

Quanto è stato scritto nel nostro primo articolo (leggi QUI) di questa inchiesta, è assolutamente vero ed abbiamo tutti i documenti, conosciamo persino i nomi dei testimoni. Così come sappiamo che il direttore delle risorse umane del casinò è “saltato” Purtroppo (si fa per dire !) per il Casinò Admiral un nostro giornalista quel giorno si trovava sul posto e quindi è stato facile ricostruire tutto quanto vi abbiamo raccontato, e molto correttamente il nostyro collega si è persino offerto come testimone alla Polizia Svizzera. Ecco perchè il Casinò Admiral in questa vicenda è ben consapevole di essere nel torto marcio, e mente ben sapendo di mentire, così come non racconta di una causa subita per mobbing intrapresa da un’ altra dipendente.

Siamo entrati in possesso anche di alcune immagini e video che riprendono le notti “allegre” in discoteca di alcune loro avvenenti dipendenti (e le loro effusioni !) trascorse al di fuori del lavoro con i clienti-giocatori del casino, nonostante tali frequentazioni siano vietate dal contratto di lavoro. Ma il Casinò Admiral chiude gli occhi. La “soddisfazione”… del cliente e sopratutto i suoi soldi sono la linfa del loro business.

Chiaramente come sempre il CORRIERE DEL GIORNO è a disposizione per pubblicare eventuali repliche o rettifiche (ma solo se documentate) e ringrazia quei dipendenti del Casinò Admiral che hanno riposto la loro fiducia nel nostro operato giornalistico contribuendo al successo di questa inchiesta.

2a puntata | continua

La 1a puntata dell’ inchiesta: https://www.ilcorrieredelgiorno.it/al-casino-admiral-di-mendrisio-latita-la-legalita-e-non-solo/

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