Al termine delle esequie del presidente emerito Giorgio Napolitano tenutesi a Montecitorio si è svolto un incontro non programmato a Palazzo Chigi tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Presidente francese Emmanuel Macron. Il feretro del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano è stato portato nella sala dei ministri alla Camera, accompagnato dalla moglie Clio e dai familiari. Durante il passaggio in transatlantico gli hanno reso omaggio le massime autorità italiane e i rappresentanti degli Stati stranieri, schierati sul lato del tappeto rosso: il presidente del Senato Ignazio La Russa, quello della Camera Lorenzo Fontana, il presidente della Repubblica Sergio Napolitano, con a fianco il presidente della Repubblica federale di Germania Frank-Walter Steinmeier, e a seguire il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente emerito della Repubblica francese François Hollande, gli altri alti rappresentanti esteri, e a chiudere la fila la premier Giorgia Meloni e la presidente della Corte costituzionale Silvana Sciarra. Nella sala dei ministri, da programma, prima delle esequie laiche in Aula, i capi di Stato esteri si sono avvicendati per un momento di raccoglimento.
Un faccia a faccia di circa un’ora e mezza senza la partecipazione delle delegazioni al seguito che ha visto al centro del colloquio riservato sicuramente il dossier migranti, dopo l’inattesa disponibilità al dialogo e confronto manifestato da Parigi dei giorni scorsi. I due leader politici hanno raggiunto insieme a piedi la sede del governo al termine del funerale laico di Napolitano. Lungo il tragitto che li ha portati a piazza Colonna, i due, fianco a fianco, hanno scambiato battute, poi, a pochi passi da Palazzo Chigi, la Meloni si è fermata a salutare brevemente il presidente del Senato Ignazio La Russa, prima di entrare nella sede del governo. Ingenti le forze dell’ordine presenti tra piazza Montecitorio e piazza Colonna ove ha sede Palazzo Chigi.
L’incontro si è svolto dopo le tensioni tra Italia e Germania. La premier Meloni ha scritto una lettera al cancelliere tedesco Scholz in cui si dice stupita degli aiuti della Germania alle Ong. Nella lettera, che nella sostanza denuncia la mancanza di “coordinamento” con Roma per una mossa che rischia di provocare più danni che benefici, “moltiplicando” le partenze dei migranti, la premier sostiene che, se si vuole dare un “sostegno concreto” ai Paesi di primo approdo, bisogna “concentrarsi su soluzioni strutturali”.
“Voglio collaborare con il presidente del Consiglio italiano”, aveva dichiarato nei giorni scorsi Macron riconoscendo che Giorgia Meloni “ha fatto una scelta forte. L’Italia si sta assumendo le sue responsabilità e sta svolgendo il suo ruolo di ‘primo porto sicuro‘. La risposta a questo tema è europea”.
Una mano tesa accolta “con grande interesse” dal governo italiano. “La proposta di collaborazione del presidente francese Emmanuel Macron in tema di contrasto all’immigrazione illegale“, aveva fatto sapere a stretto giro la presidente del Consiglio. “È evidente che Italia, Francia e Ue debbano agire insieme per sostenere gli Stati di origine dei migranti e per aiutare gli Stati di transito a smantellare le reti criminali di trafficanti di esseri umani. È la direzione che il governo italiano ha già intrapreso e che vuole perseguire insieme alle istituzioni europee e ai propri alleati europei“.