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22 Luglio 2024 16:23
22 Luglio 2024 16:23

In aula alla Camera per i funerali laici di Giorgio Napolitano anche Macron e Steinmeier

Alla Camera i funerali di Stato laici del presidente emerito della Repubblica, scomparso a 98 anni il 22 settembre. Presenti Meloni e Mattarella e Macron.

Montecitorio ha ospitato questa mattina l’ultimo saluto in forma laica e il funerale di Stato del presidente emerito Giorgio Napolitano, morto venerdì scorso a 98 anni. Qualche centinaio le persone davanti al maxi schermo allestito in piazza Montecitorio per assistere alla cerimonia in un Aula gremita. Il feretro del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano è stato portato nella sala dei ministri alla Camera, accompagnato dalla moglie Clio . A seguire il feretro del presidente emerito lungo il Transatlantico della Camera, anche i figli Giovanni e Giulio, seguiti dai nipoti.

Gli hanno reso omaggio le massime autorità italiane e i rappresentanti degli Stati stranieri, schierati sul lato del tappeto rosso: il presidente del Senato Ignazio La Russa, quello della Camera Lorenzo Fontana, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con a fianco il presidente della Repubblica federale di Germania Frank-Walter Steinmeier, e a seguire il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente emerito della Repubblica francese François Hollande, gli altri alti rappresentanti esteri, e a chiudere la fila la premier Giorgia Meloni e la presidente della Corte costituzionale Silvana Sciarra. Nella sala dei ministri, da programma, prima delle esequie laiche in Aula, i capi di Stato esteri si sono avvicendati per un momento di raccoglimento.

Da Giuliano Amato a Mario Draghi, molti degli ex presidenti del Consiglio degli ultimi trent’anni sono seduti in aula a Montecitorio. Oltre ad Amato, premier due volte nel 1992 e nel 2000, alcuni dei presidenti del Consiglio che hanno ricevuto l’incarico proprio dalle mani dell’ex presidente della Repubblica: Romano Prodi, Mario Monti, Enrico Letta e Matteo Renzi. Ma hanno voluto essere presenti anche Paolo Gentiloni, Giuseppe Conte, Massimo D’Alema e l’ultimo ex premier, Mario Draghi.

Applausi, dopo un lunghissimo silenzio: così l’aula di Montecitorio ha salutato gli interventi di Giulio e Sofia May Napolitano, figlio e nipote del Presidente emerito della Repubblica. “Ha combattuto buone battaglie e sostenuto cause sbagliate”. è uno dei passaggi del ricordo che Giulio Napolitano, ha tenuto in Aula durante la cerimonia alla Camera per i funerali di Stato. L’ex presidente “ha sempre sperato e agito per un rinnovamento della politica e delle istituzioni e ha accettato il prolungamento estremo della sua presidenza fino a quando ha potuto tornare a esercitare con rigore e scrupolo la sua attività di senatore, mostrando fino alla fine la nobiltà della politica e del servizio alla Repubblica. Ne preserveremo il ricordo“. 

Giorgio Napolitano era “un politico e leader di grande valore ma anche un nonno formidabile, sempre presente, che ascoltava i nostro problemi in modo partecipe e cercava di offrire soluzioni”. E’ il ricordo della nipote del presidente emerito, Sofia May Napolitano, pronunciato nell’aula della Camera durante la cerimonia laica di omaggio al due volte capo dello Stato. “Ci ha insegnato a trattare chiunque con rispetto e cortesia, a prescindere dalle convinzioni – ha detto ancora la nipote – quando eravamo piccoli ci veniva a prendere a scuola e ci portava a villa Borghese per prendere un gelato. Ha sempre trovato il tempo, nonostante i suoi impegni, e condivideva con noi libri e articoli. Ma non era mai accondiscendente”.

“Ci scriveva sempre, anche quando non sapevamo ancora leggere, ci telefonava quando vedeva dei cartoni in televisione che pensava ci sarebbero piaciuti. Ha sempre trovato il tempo per me e Simone, nonostante i suoi impegni”, ha aggiunto, ma soprattutto, “ci ha insegnato a combattere per i propri ideali, senza curarsi degli ostacoli. I consigli che ci ha dato ci fanno sentire fiduciosi in noi stessi e orgogliosi di essere suoi nipoti”.

Gianni Letta, intervenendo nell’Aula della Camera alla cerimonia laica ha ricordato Giorgio Napolitano accanto a Silvio Berlusconi affermando che “erano due persone così lontane, due storie distanti, due mondi opposti, due figure diverse, chiamate a condividere i massimi incarichi dello Stato. Poteva essere difficile quella convivenza e non fu sempre facile, non mancarono i momenti di tensione e le polemiche, ma da tutte e due le parti non vennero mai meno la volontà e la forza di mantenere il rapporto nei binari della correttezza istituzionale“.

“Mai in Giorgio Napolitano è venuto meno in lui l’altissimo senso delle istituzioni, che lo ha sempre guidato nel suo impegno politico, specie nelle fasi più difficili per lui, ovvero i governi Berlusconi”, sottolinea l’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Dopo la scomparsa di Berlusconi ora quella del presidente Napolitano a tre mesi di distanza, ha notato Letta. “Mi piace immaginare che incontrandosi lassù possano dirsi quello che non si sono detti quaggiù“, chiarirsi “e ritrovarsi nella luce“.

Al termine della cerimonia funebre laica, il feretro di Giorgio Napolitano è stato portato fuori dal palazzo di Montecitorio mentre suonava di nuovo l’inno nazionale. Due corazzieri hanno portato una grande corona di fiori della Presidenza della Repubblica camminando lentamente davanti alla bara avvolta nel Tricolore. Subito dietro la bara la moglie di Napolitano, Clio, la famiglia e le autorita’ italiane (il Capo dello Stato Sergio Mattarella, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la presidente della Corte Costituzionale Silvana Sciarra e quelle straniere. Un applauso della piccola folla, che ha seguito la cerimonia sul maxi schermo in piazza, ha tributato l’ultimo saluto al presidente emerito. Qualcuno torna a urlare “Grazie presidente“. La salma è stata portata adesso al cimitero cattolico di Roma.

 

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