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21 Novembre 2024 21:57

Scommesse, sequestrati cellulari e tablet a Tonali e Zaniolo. Sarebbero 10 i calciatori coinvolti nelle indagini

L ’inchiesta in cui sono finiti Fagioli, Tonali e Zaniolo è molto più ampia e articolata e riguarda in particolare la criminalità organizzata che potrebbe celarsi dietro alle puntate clandestine. L’indagine penale è tuttora in piena attività: la squadra mobile di Torino già da alcuni mesi ha cominciato a raccogliere materiale su un giro di scommesse illecite

Un avviso di garanzia è stato fatto notificare dalla procura di Torino ai calciatori Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo. L’iniziativa rientra dell’inchiesta sulle scommesse illecite in cui compare anche il nome del bianconero Nicolò Fagioli, che per primo è stato ascoltato dalla Procura di Torino, poi autodenunciandosi alla Figc. A Tonali e Zaniolo l’atto è stato consegnato dai carabinieri a Coverciano, sede del ritiro della Nazionale. Il reato contestato fa riferimento alla legge 401 in vigore dal 13 dicembre 1989, “Interventi nel settore del giuoco e delle scommesse clandestini e tutela della correttezza nello svolgimento di manifestazioni sportive”, dove si legge che “chiunque esercita abusivamente l’organizzazione del giuoco del lotto o di scommesse o di concorsi pronostici che la legge riserva allo Stato o ad altro ente concessionario, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni”, e anche che “chiunque partecipa a concorsi, giuochi, scommesse gestiti con le modalità di cui al comma 1, fuori dei casi di concorso in uno dei reati previsti dal medesimo, è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda da lire centomila a lire un milione”. È questo il caso degli sportivi coinvolti, che penalmente rischiano meno rispetto al versante sportivo.

Piattaforme online attraverso cui scommettere su eventi sportivi e non. Siti clandestini senza licenza ai quali sarebbe possibile accedere solo con un invito. Puntate da migliaia di euro dietro alle quali potrebbe nascondersi la malavita. Ha origine da qui il “terremoto” che sta sconvolgendo il calcio e che potrebbe trasformarsi in una nuova “scommessopoli” visto il coinvolgimento di diversi giocatori (e non è escluso che presto potrebbero spuntare altri nomi). In realtà il calcio e i calciatori per la Procura di Torino sono del tutto marginali: l’inchiesta in cui sono finiti Fagioli, Tonali e Zaniolo è molto più ampia e articolata e riguarda in particolare la criminalità organizzata che potrebbe celarsi dietro alle puntate clandestine. L’indagine penale è tuttora in piena attività: la squadra mobile di Torino già da alcuni mesi ha cominciato a raccogliere materiale su un giro di scommesse illecite.

A Fagioli la Polizia è arrivato per caso indagando su un’agenzia di scommesse Eurobet di Torino dove gli investigatori hanno scovato una “contabilità” parallela per le giocate sui server illegali, dalla quale è venuto fuori il nome di Fagioli. Tonali invece avrebbe giocato su Worldgame365.me e Zaniolo su Evoz9.fx-gaming.net, siti entrambi illegali.

Sopra la nota delle FIGC: “La Federazione comunica che, nel tardo pomeriggio di oggi, la Procura della Repubblica di Torino ha notificato atti di indagine ai calciatori Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo, attualmente in raduno con la Nazionale presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano. A prescindere dalla natura degli atti, ritenendo che in tale situazione i due calciatori non siano nella necessaria condizione per affrontare gli impegni in programma nei prossimi giorni, la Federazione ha deciso, anche a tutela degli stessi, di consentirne il rientro presso i rispettivi club”

Il sostituto procuratore Manuela Pedrotta 56 anni, titolare dell’inchiesta, è componente del Gruppo 7, Terrorismo ed eversione dell’ordine pubblico della procura di Torino . La pm Pedrotta, si occupa di antimafia e criminalità organizzata ed ha sostenuto l’accusa nel maxi processo contro i No Tav, ha delegato ieri gli agenti della Squadra mobile di Firenze a recarsi al raduno degli azzurri per sequestrare i cellulari e i tablet di Tonali e Zaniolo all’interno dei quali gli inquirenti sperano di trovare collegamenti su chi scommetteva e basta e chi invece organizzava l’intero giro di scommesse clandestine. Il sospetto è che dietro ci sia la criminalità organizzata, Poi sono scattati gli avvisi di garanzia e i due sono stati invitati a nominare i rispettivi legali di fiducia.

L’inchiesta parte dall’individuazione dei bookmaker illegali per cercare di risalire a chi ha messo in piedi illecitamente tutto il sistema online per raccogliere le puntate. In Italia è possibile scommettere ma solo se lo si fa su piattaforme autorizzate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM e AAMS). Tutto regolare quindi finché non si fanno giocate di qualsiasi genere che siano su siti che non hanno una concessione italiana e operano con una licenza di un paese extra Unione Europea o Spazio economico europeo.

Dall’indagine sono emerse puntate da migliaia di euro, pagamenti, debiti, saldi parziali. Nomi e indirizzi ip che la squadra mobile sta ancora verificando. Tra i tanti è spuntato anche quello di Fagioli, . Agli inquirenti avrebbe ammesso di aver scommesso e avrebbe fornito anche altri elementi utili per l’inchiesta. In ogni caso è ipotizzabile che i due giocatori sarebbero stati ugualmente raggiunti prima del ritorno in Inghilterra, per evitare di dover ricorrere alla rogatoria internazionale. Ai due azzurri sono stati sequestrati i telefonini:

Secondo il quotidiano la Repubblica, sarebbero in totale dieci i giocatori di Serie A coinvolti nelle indagini. Tra questi ci sarebbe anche un altro calciatore della Juventus, ma non di primo piano

© CDG1947MEDIAGROUP – RIPRODUZIONE RISERVATA |

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