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22 Luglio 2024 16:24
22 Luglio 2024 16:24

ESCLUSIVA: Tutti gli atti dell’ordinanza cautelare sull inchiesta della Procura di Bari che ha coinvolto Sannicandro, imprenditori e funzionari pubblici

La Procura di Bari aveva chiesto gli arresti domiciliari per Sannicandro , ma la misura è stata rigettata dal gip (che ne ha disposto invece l’interdizione di 12 mesi), così come sono state rigettate le richieste per altre 12 persone che rimangono indagate a piede libero

Come anticipato ecco l’ordinanza cautelare del Gip dr. Giuseppe Battista del Tribunale di Bari, pubblicata questa notte per evitare i soliti “fotocopiatori” di altre testate che rubano le nostre notizie sempre documentate, che non a caso pubblichiamo per primi, consentendovi di poter leggere tutti gli atti completi dell’ordinanza cautelare composta da 374 pagine evidenziate, offrendovi un’ informazione completa a 360° per fare luce.e chiarezza su un sistema di corruzione che inquinava la vita pubblica ed imprenditoriale pugliese, emerso dalle indagini della Guardia di Finanza e della procura di Bari.

In carcere come potrete leggere negli atti sono finiti arrestati un imprenditore di Lucera, Antonio Di Carlo; sua figlia Carmelisa è stata posta agli arresti domiciliari Sergio Schiavone, funzionario del Coni a Roma. Interdetti per 12 mesi dai pubblici uffici Elio Sannicandro (ormai ex-direttore generale Asset) , Michele Tamborra e Leonardo Panettieri (funzionari della Regione Puglia), Luigi Troso (funzionario del Comune di Castelvecchio), Bruno Maria Gregoretti, Antonio Pacifico, Antonio Ferrara, Michele Camanzo. Per altri indagati disposto, invece, il divieto  di  contrattare  con  la  pubblica  amministrazione  sempre  per  12  mesi.  Sannicandro è indagato per corruzione in relazione al pagamento di una presunta tangente di 60mila euro quale corrispettivo per garantire l’aggiudicazione di un appalto integrato relativo la realizzazione di lavori in bacini idrografici. 

A causa della pesantezza del documento abbiamo diviso la pubblicazione in due parti

Raffaele (Elio) Sannicandro

I pm Pinto e Toscani della Procura di Bari avevano chiesto gli arresti domiciliari per Sannicandro , ma la misura è stata rigettata dal Gip Battista (che ne ha disposto invece l’interdizione di 12 mesi), così come sono state rigettate le richieste per altre 12 persone che rimangono indagate a piede libero. Trasmessi al tribunale Foggia, competente per territorio, gli atti relativi ad alcuni episodi che riguardano appalti per lavori nei comuni della zona. 

“L’ingegnere pure si è fatto avanti, voleva 50-60mila euro l’anno. Per Pacifico e per quell’altro ci vogliono 100mila ma per l’amor di Dio un’azienda tutti questi soldi da dove li deve prendere?”: è lo sfogo con il quale un collaboratore parlava con Antonio Di Carlo, imprenditore di Lucera finito in carcere con l’accusa di aver corrotto funzionari regionali e di vari Comuni e, in primis, il potente direttore dell’Asset e commissario straordinario al dissesto idrogeologico Elio Sannicandro.

“Abbiamo perso la gara per 16 centesimi. C’entrava il commissario” diceva a maggio 2020 intercettato dalle Fiamma Gialle, Antonio Di Carlo alla sua segretaria , la quale chiedeva se quella a cui faceva riferimento era una delle gare “che doveva andare in porto” e Di Carlo rispondeva “è un cretino e ha fregato Cavallina” riferendosi a Sergio Schiavone, aggiungendo “sono stati investiti 60mila euro ma il commissario ha fatto così per tre gare e ha fregato a tutti”.

Parte 1 | ordinanza Gip Battista

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Parte 2 | ordinanza Gip Battista

E’ ben nota ai nostri lettori la scelta editoriale e giornalistica del nostro giornale di pubblicare integralmente i documenti giudiziari che la Legge consente di rendere noti, non essendo coperti da segreto istruttorio, nella loro integrità, evitando i soliti “virgolettati” giornalistici che spesso salvano o omettono alcuni nomi, fatti e circostanze che invece consentono a lettori di conoscere tutti i fatti, le indagini, le decisioni della magistratura.

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“La corruzione è un fenomeno gravissimo, – ha dichiarato in conferenza stampa il procuratore di Bari Roberto Rossi  perché incide sull’economia e sulle tasche dei cittadini Quando si indaga su appalti e si scopre che c’è un’interferenza concreta, vuol dire che c’è un danno per tutti, perché laddove l’appalto viene assegnato attraverso il pagamento di una tangente, non sarà mai una buona opera pubblica”.

Il procuratore Rossi ha evidenziato l’importanza delle intercettazioni nell’inchiesta condotta pm Claudio Pinto Savina Toscani coordinati dall’ aggiunto Alessio Coccioli : “Sono state assolutamente utili ed efficaci, Rassicuriamo i cittadini che non sottovalutiamo la corruzione, la Procura di Bari continuerà a lavorare su questo”. Coccioli ha aggiunto: “Quello che ci lascia perplessi è la spregiudicatezza delle condotte. Ci troviamo di fronte in questo caso a diversi comuni interessati, non un singolo comune e anche per lavori di una certa delicatezza, volti a scongiurare rischi di natura sismica, geologica. Quindi siamo in presnza di un fenomeno allarmante, molto allarmante”.

© CDG1947MEDIAGROUP – RIPRODUZIONE RISERVATA |

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