«Sono pronto a sostenere un sindaco del Pd alla presidenza della Provincia di Taranto». E’ quanto ha dichiarato il sindaco di Taranto Ippazio Stefàno in occasione della riunione avuta a Palazzo di Città e durata un’ora con i sindaci dei comuni della provincia amministrati dal centrosinistra. All’appello mancavano il primo cittadino di Mottola, Pinto , il sindaco di Carosino Sapio ed il sindaco di Palagiano Tarasco.
Il sindaco di Taranto ha spiazzato letteralmente tutti,mettendo sul tavolo le proprie carte che sembrano mettere in difficoltà la maggioranza del Pd, cioè quella che la scorsa settimana in occasione della riunione della direzione provinciale jonica del Pd, ha votato per il documento che vorrebbe raggiungere le larghe intese con la candidatura del sindaco di Massafra, Martino Tamburrano ( di Forza Italia) a nuovo Presidente della Provincia, dopo esserne già stato in passato vicepresidente . Un’ipotesi che per motivi elettorali (leggasi “primarie del Pd”) non ha visto entusiasta il segretario regionale del Pd, Michele Emiliano, ex-sindaco di Bari e candidato in pectore alle prossime elezioni del 2015 per la guida della Regione Puglia.
Emiliano su Twitter ha dichiarato di essere contrario alle larghe intese: concetto che ribadirà giovedì in occasione della direzione regionale, che però per statuto non ha alcun potere sulle decisione assunte dal direttivo provinciale tarantino. Secondo l’opposizione alla cordata renziana tarantina, l’organismo regionale guidato da Emiliano non dovrebbe dare spazio a interpretazioni, e quindi il Pd jonico sarebbe costretto a fare retromarcia ed appoggiare su un proprio candidato, sperando di raggiungere un’unità nel centrosinistra. Con una condizione, come è stato ricordato e messo in luce in un intervento durante la direzione provinciale, che a qualcuno «non faccia schifo votare per un candidato del proprio partito».
Una teoria che però si scontra con gli accordi nazionali fra il Pd e Forza Italia, e molti dimenticano che comunque i candidati devono sempre essere approvati dalla Direzione Nazionale. Ed Emiliano ricorda molto bene come sia sfumata la sua candidatura alle scorse elezioni europee a cui ambiva molto partecipare.
Da ieri alcuni esponenti del Pd sono tornati a care pressioni sul sindaco di Martina Franca, Franco Ancona, nonostante le non poche perplessità determinate dagli equilibri interni nel suo Comune. In sindaco martinese sarebbe stato individuato dalla minoranza provinciale tarantina per destabilizzare l’ultima decisione del direttivo. Il sindaco Ancona, è bene ricordare, non è iscritto al partito , ed è sempre stato distante dalle logiche che hanno interessato il Pd, ma è in sintonia con l’assessore regionale Donato Pentassuglia, il quale però fa parte della maggioranza provinciale del Pd insieme al sen. Michele Pelillo.
Su Ancona, secondo alcuni che hanno interesse a far circolare queste voci, ci sarebbe anche il gradimento di Stefàno, speranzoso in cuor suo che se dovesse passare questa linea sarebbe lui stesso ad apporre il sigillo sull’operazione. Ma in realtà Ippazio Stefàno è estraneo (e non molto ben visto) al Pd jonico, così come è sempre più distante dal partito di Vendola (Sel) .
I “big” del partito stanno considerando in queste ore il valore politico che Emiliano vorrà dare giovedì al documento da far approvare alla direzione regionale. Se la direzione infatti auspicasse (ma senza poterla obbligare) la convergenza delle segreterie provinciali su candidati di centrosinistra, allora il Pd jonico in teoria potrebbe giocarsi la difficile partita con Forza Italia, dovendo infatti dare per scontate numerose defezioni e di peso politico locale, regionale e nazionale. Se invece non ci dovessero essere dubbi interpretativi, il Pd jonico sarebbe politicamente “costretto” a candidare nel più breve tempo possibile un proprio rappresentante di “bandiera” , prima che Ippazio Stefàno possa cambiare idea, come spesso ha fatto.
Anche perchè alla sua sinistra , i suoi vecchi amici di Sel scalpitano per sostituirlo alla guida di Palazzo di Città con l’auto-candidato in pectore Fabrizio Nardoni, molto poco amato e stimato dai tarantini, e che sembra camminare con il suo gruppo, in maniera pericolosa, in quanto vi sono alcune inchieste della magistratura in corso che potrebbero danneggiarlo. Quello che molti a sinistra non considerano è l’effetto “intercettazioni-ILVA” che ha coinvolto il sindaco di Taranto Ippazio Stefàno, il Governatore Nichi Vendola, l’ex-deputato del Pd Ludovico Vico oggi schierato con la minoranza interna al Pd di jonico. Un terreno minato su cui Emiliano potrebbe giocarsi la maggioranza dei voti del Pd jonico, ben superiori a quelli che gli porterebbe Ippazio Stefàno che pubblicamente appoggia la candidatura alla guida della Regione dell’ex-sindaco di Bari.
Non a caso appena 24 ore fa lo stesso Emiliano ha ricordato che “è un problema inutile perché il presidente della Provincia è eletto dai consiglieri comunali della provincia direttamente con scheda diversa da quella per lista dei consiglieri. In caso di plurime candidature vince chi prende un voto in più. Dunque non c’è legame tra il candidato Presidente e le liste. Sono dunque elezioni dove non esiste maggioranza e minoranza e non hanno carattere partitico”