Riceviamo e pubblichiamo:
Egregio Direttore del “Corriere del Giorno”,
con la presente vorrei bandire quanto di più spregevole possa esistere nella carriera giornalistica e nell’informazione, talvolta manipolata da coloro che prediligono disinformare,celando la realtà oggettiva di ciò che accade. Di seguito, quanto dianzi menzionato, sarà più chiaro e limpido, mediante un’esposizione in terza persona che esplica lo spiacevole susseguirsi di codeste circostanze, di seguito riportate:
Mi riferisco all’articolo pubblicato sul Quotidiano lo scorso 12 settembre in cui si faceva riferimento a un’illusoria appartenenza al M5S di Lizzano di Eleonora Boccuni, cioè della sottoscritta, redattrice presso Viv@voce. Il pezzo, firmato dalla giornalista Lucia Iaia, in realtà altro non ha fatto che mistificare la realtà oggettiva di ciò che concerne l’attività politica (da me mai esercitata) e la fittizia stesura di taluni articoli ove comparirebbero, palesemente, impressioni di natura personale .
Mai calunnia di portata maggiore, si sarebbe potuta concepire nella mente umana, soprattutto in qualità di reporter che, data la dubbia conoscenza del mestiere e dell’iter da rispettare nel contesto giornalistico, dovrebbe attenersi a fonti certe, citandole ogni qualvolta se ne presenti l’occasione e, di conseguenza, ve ne sia bisogno; oltre a riportare “frasi virgolettate”, copiate dall’articolo al quale faceva riferimento e alterando, queste ultime, in un vero e proprio discorso diretto che predisporrebbe il lettore alla tipica associazione di una dichiarazione spontanea e/o di una semplice richiesta d’intervista.
Un’azione riprovevole che imputerebbe alla sottoscritta di una circostanza non veritiera, a ragion del vero e a testimoniare quanto appena menzionato, vi sarebbe la comprovata dimostrazione dell’ignota conoscenza delle parti. Difatti, ambedue non avrebbero mai avuto occasione di conoscersi personalmente (o in altro modo), senza aver mai conferito tra di loro. Conseguentemente, ecco apparire sul Quotidiano la rettifica sull’articolo da parte della Boccuni (cioè io) , la quale l’ avrebbe inviata alla redazione del Quotidiano ed alla stessa Iaia, i quali a loro volta avrebbero poi rettificato, quanto inizialmente pubblicato, in maniera inesatta disinformando quindi i lettori-acquirenti del loro giornale.
Questa è la mia reale rettifica:
“Presa visione dell’articolo pubblicato in data 12 settembre c.a. e firmato dalla giornalista Lucia Iaia, tendo a rettificare, mediante replica personale senza ulteriori mezzi di disinformazione o canali che potrebbero presupporre un’interpretazione del tutto errata di quanto riportato, la realtà dei dati oggettivi da me descritti, in maniera obiettiva, sul portale del Movimento 5 Stelle di Lizzano. Ergo, dopo aver ricevuto la richiesta da parte del suddetto Movimento di contribuire all’incremento del sito, tramite articoli da me redatti, l’implicita attribuzione a codesto filone politico. Etichettare un soggetto fisico, senza avere documentazione certa e/o prove identificative di quanto evidenziato nell’occhiello e nel contenuto dell’articolo, comproverebbe l’inesattezza e l’assoluta inattendibilità di quanto evidenziato. Indi è altresì vero un unico fattore: ovvero che la sottoscritta, Eleonora Boccuni, si sia occupata della questione concernente il rinvenimento di un sito archeologico a Lizzano, ma senza esporre chiare ed evidenti impressioni personali, poiché un giornalista riporta obiettivamente gli avvenimenti, le dichiarazioni e le impressioni di terzi, senza alcuna postilla che sottoscriva riflessioni ove viene esplicato un soggetto sottinteso e/o l’utilizzo della prima persona singolare dei pronomi personali italiani. La nostra lingua è, oltremodo, articolata e comprensibile a ogni individuo ed è, inoltre, compito del redattore citare fonti certe di ciò che riporta, senza alterare il contenuto di dichiarazioni rilasciate durante talune interviste, dichiarazioni o comunicati inviati alle redazioni delle testate giornalistiche.
Non avendo MAI conosciuto la Sig.ra Iaia e non avendo MAI avuto modo di conferire con lei, mi trovo a rettificare l’attendibilità dell’articolo che riporta il mio nominativo in maniera INESATTA. Inoltre, come richiesto dal consigliere Morelli, il “copia-incolla” di un pezzo da me elaborato, non testimonia, nuovamente, impressioni personali che riportano alle mie ideologie politiche o di ciò che riguarda i recenti rinvenimenti in loco; bensì, la citazione delle fonti dal quale si estrapolano i contenuti utilizzati in un articolo. Questo è il mestiere del giornalista che non manipola l’informazione, ma riporta fedelmente ciò che è stato rilasciato o espressamente e volontariamente documentato”.
Si può ignorare la realtà, ma non la si può subordinare a proprio comodo e piacimento! Confidando nel suo buon nome e in quello della sana e vera informazione, sono a ringraziarLa e porgerLe i miei più cordiali saluti
Eleonora Boccuni
CdG Cari lettori, permetteteci qualche riflessioni su questa vicenda. Non abbiamo pubblicato per “ridicolizzare” l’operato di un quotidiano nostro concorrente, ma bensì solo per stigmatizzare un certo modo di “fare giornalismo”, molto, anzi, troppo radicato a Taranto e provincia, che è contrario ad ogni principio deontologico e professionale. La “pubblicista” Lucia J. Iaia, iscritta solo dal 2010 all’ Ordine dei Giornalisti di Puglia, farebbe bene a rileggersi la Carta dei Doveri ed in particolare questi punti essenziali per la nostra professione:
“PRINCIPI
Il giornalista deve rispettare, coltivare e difendere il diritto all’informazione di tutti i cittadini; per questo ricerca e diffonde ogni notizia o informazione che ritenga di pubblico interesse, nel rispetto della verità e con la maggiore accuratezza possibile.….Il giornalista non deve omettere fatti o dettagli essenziali alla completa ricostruzione dell’avvenimento. I titoli, i sommari, le fotografie e le didascalie non devono travisare, né forzare il contenuto degli articoli o delle notizie.”