All’età di 100 anni è morto l’ex segretario di Stato americano, Henry Kissinger. Lo ha confermato un portavoce dell’agenzia di comunicazione che rappresenta la sua società di consulenza ‘Kissinger Associates’, spiegando che Kissinger si è spento nelle scorse ore nella sua casa nello Stato del Connecticut. Aveva compiuto 100 anni lo scorso 27 maggio Il vincitore del Premio Nobel per la Pace è stato una figura chiave e controversa nella storia della politica estera statunitense. I suoi critici lo hanno sempre accusato di essere senza scrupoli e ossessionato dal potere.
Nato Heinz Alfred Kissinger in Franconia nel 1923, aveva 15 anni quando i suoi genitori ebrei fuggirono con lui a New York. Dopo la scuola e il servizio militare, Kissinger studiò all’ Università di Harvard, dove successivamente diventò docente. Richard Nixon nel 1969, allora presidente degli Stati Uniti d’ America lo nominò consigliere per la Sicurezza nazionale e poi segretario di Stato. Quando si trattava di politica estera era considerato il politico più influente a Washington .
Henry Kissinger, il “Grande” Vecchio della politica estera americana che per oltre mezzo secolo, prima sul proscenio dell’amministrazione e poi dietro le quinte, ha lavorato fino all’ultimo, ha orientato tra luci ed ombre, tra premi Nobel contestati ed accuse di aver appoggiato, con l’esercizio spregiudicato della sua realpolitik, dittatori e guerre in tutto il mondo.
Una pietra miliare significativa nella sua carriera fu la preparazione del viaggio di Nixon in Cina nel 1972. Kissinger si recò a Pechino in missione segreta, aprendo la strada alla visita del presidente e alla normalizzazione delle relazioni. Uno dei suoi più grandi successi diplomatici fu proprio il riavvicinamento tra Washington e Pechino.
Negoziò trattati di disarmo e accordi di pace e divenne una sorta di star dei media. Kissinger, tuttavia, ha lasciato le sue impronte anche su aspetti più discutibili della politica estera statunitense. Il suo ruolo nel bombardamento segreto della Cambogia e le accuse riguardanti il suo ruolo nel colpo di Stato militare del 1973 in Cile pesano molto sulla sua eredità. Gli osservatori si interrogano anche se Kissinger abbia davvero spinto per la fine della guerra del Vietnam o se l’abbia prolungata per aumentare le possibilità di rielezione di Nixon.
Kissinger, che ancora lavorava 15 ore al giorno del suo studio, aveva recentemente rivendicato di conservare un ruolo a livello globale in un’intervista all’emittentre CBSNews. Dopo aver spiegato che “ci sono buone probabilità” che Xi Jinping e Vladimir Putin avessero preso una sua chiamata, alla domanda se sarebbe stato pronto, dietro la richiesta di un presidente, “a volare a Mosca per parlare con Putin”, rispose: “sarei propenso a farlo, ma lo farei come consigliere non come persona attiva”.
In merito allo scenario ucraino, il grande tessitore dei rapporti con Pechino aveva come sempre le idee chiare: “Ora che la Cina è entrata nei negoziati, ne verremo a capo, penso entro la fine dell’anno – disse sempre nell’intervista – parleremo di un processo negoziale e persino di veri e propri negoziati”. Nell’intervista televisiva non erano mancati poi i riferimenti alla politica interna americana con il centenario Kissinger che si era mostrato scettico su un possibile, nuovo, duello per la Casa Bianca tra l’80enne Joe Biden e il 76enne Donald Trump. “Ci vuole una certa capacità, a livello fisico. Ci sono alcuni vantaggi nella maturità, ma pericoli nella stanchezza ed una limitata capacità di lavorare“, spiegò Kissinger che, segretario di Stato tra il 1969 e il 1977, prima al fianco di Richard Nixon e poi di Gerald Ford, fu invitato alla Casa Bianca da tutti i presidenti degli ultimi 50 anni tranne che da Biden.
Uno degli ultimi impegni pubblici di Henry Kissinger, è stato l’incontro con la presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, lo scorso luglio negli Usa, in occasione della visita a Washington della premier. Il faccia a faccia, durato due ore, si è svolto a Villa Firenze, residenza dell’ambasciatrice d’Italia.
Nel 2001 il famoso giornalista Christopher Hitchens ha pubblicato il libro “The trial of Henry Kissinger”‘”, in cui accusa l’ex segretario di Stato di “crimini di guerra, contro l’umanità, violazioni delle leggi internazionali”, facendo un lungo elenco di crimini in Vietnam, Bangladesh, Cipro e Timor est, etichettando il diplomatico come “un fantastico bugiardo con una memoria prodigiosa“.
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