di Silvia Signore
Nelle mail interne alla Balocco dove nell’ottobre 2022 si discuteva dei 362mila pandori “Pink Christmas” firmati da Chiara Ferragni e che poi sono stati messi in vendita a 9 euro anziché a 3,70. “Mi verrebbe da rispondere [al team Ferragni]: in realtà le vendite servono per pagare il vs cachet esorbitante”. E questo è solo solo uno stralcio . Si discute del prodotto che poi avrebbe sostenuto l’acquisto di un nuovo macchinario per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing e che invece, secondo l’Autorità Antitrust, non “fu vera beneficenza” ma “pratica commerciale scorretta“.
Il testo contenuto nelle mail è stato pubblicato nel provvedimento dell’Antitrust che oggi ha sanzionato le società Fenice e TBS Crew della Ferragni, per 400 mila euro e per 675 mila euro, e Balocco per 420 mila euro. Nelle email le due aziende dovevano decidere su come inserire il tema della donazione nelle attività di comunicazione e nei post social della nota influencer.
All’interno del documento pubblicato dall’Antitrust emergono in realtà i riscontri che quel tipo di comunicazione sia stato di fatto una “pubblicità ingannevole“. Il manager della Balocco scriveva al team della Ferragni che legando le vendite alla donazione il pericolo diventava concreto: “Non avendo compreso che il dettaglio della donazione sarebbe stato oggetto del contratto, non ci siamo pronunciati prima se non dopo vostro stimolo. Ecco perché ne è derivata una certa “limitazione” che siamo certi, riusciremo a superare“. Secondo l’Antitrust invece a livello di comunicazione, si è lasciato intendere che le vendite avrebbero contribuito alla ricerca. Balocco in realtà aveva già donato 50mila euro all’ Ospedale Regina Margherita prima del lancio del discusso pandoro “griffato” Ferragni.
Ferragni-Balocco_AntitrustL’Antitrust nella sua decisione spiega che il comunicato stampa poi diffuso è stato quello che associava le vendite del Pandoro “griffato” Ferragni al reperimento dei fondi necessari ad effettuare la donazione all’Ospedale. Sul punto, risulta agli atti che Fenice, in forza delle previsioni del contratto con Balocco, ha potuto decidere il testo da essa proposto, così come in generale la linea editoriale e di comunicazione. Dal canto suo, Balocco, nella definizione dei vari contenuti dei post e delle stories poi pubblicate da Chiara Ferragni ha sottolineato la non opportunità di menzionare le vendite del Pandoro griffato come legate alla donazione. Proprio perché ne conosceva i rischi.
In una e-mail del 14 novembre 2022, inviata dalla [omissis] al suo team si legge: “Ciao a tutte, aggiungo in c.c. Per me ok ma massima attenzione all’attività benefica che ci espone a pubblicità ingannevole se correlata alle vendite […] Occorre spiegarglielo bene, meglio forse per telefono […]”. La mail si riferiva alla predisposizione dei post e stories relativi al progetto del Pandoro Pink Christmas che Chiara Ferragni avrebbe diffuso di lì a poco. Dello stesso tenore una mail inviata dal[omissis] della Balocco il 18 novembre 2022 al team di TBS Crew nella quale, in merito alla predisposizione di alcuni post, suggerisce modifiche ai testi proposti da TBS Crew evidenziando: “Per noi è molto importante sottolineare il sostegno al progetto benefico senza menzionare le vendite (in quanto si tratta di una donazione che non è legata all’andamento del prodotto sul mercato)”.
Le conclusioni del provvedimento Antitrust
“Il presente provvedimento concerne l’ingannevolezza delle modalità con le quali le società Balocco, Fenice e TBS Crew hanno pubblicizzato il “Pandoro Pink Christmas”, lasciando intendere ai consumatori, contrariamente al vero, che acquistando il suddetto Pandoro griffato Ferragni avrebbero contribuito alla donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino per l’acquisto di un nuovo macchinario che avrebbe permesso di esplorare nuove strade per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing”
“Dalle risultanze istruttorie è emerso, per un verso, che l’operazione dei Pandori “griffati Ferragni “è stata essenzialmente una operazione di marketing con l’obiettivo di tentare di riposizionare sul mercato il Pandoro Balocco dandone una immagine diversa; per altro verso, che la donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino, pubblicizzata come associata alle vendite del suddetto Pandoro, non ha avuto alcun rapporto con le vendite del “Pandoro Pink Christmas”. Anche a voler tenere conto della peculiarità della sola confezione dei Pandori “Pink Christmas”, certamente di miglior fattura, il prezzo notevolmente superiore a quello del pandoro Balocco tradizionale (giova ribadirlo, ad assoluta invarianza degli ingredienti) era tale da confermare la convinzione che con l’acquisto del prodotto si sarebbe contribuito al reperimento dei fondi utili alla donazione da effettuarsi all’Ospedale Regina Margherita di Torino per l’acquisto del macchinario per la ricerca dei tumori ossei infantili, così come riportato sul cartiglio“.
La Balocco: “faremo ricorso“
Balocco con una nota ha comunicato che “ha appreso il contenuto del provvedimento emesso dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e prende atto della sanzione comminata, nonostante gli impegni profusi per fornire tutti gli elementi necessari per una corretta ricostruzione del caso. L’azienda, che da sempre opera secondo principi di correttezza e trasparenza, ritiene – spiega nella una nota – di non condividere la decisione e si riserva pertanto di agire nelle sedi opportune per tutelare i propri diritti“.
Ferragni: “impugneremo la decisione ingiusta”
Anche Chiara Ferragni contesta la decisione ed annuncia di impugnarla . “Sono dispiaciuta se qualcuno possa aver frainteso la mia comunicazione e messo in dubbio la mia buona fede. Io e la mia famiglia continueremo a fare beneficienza così come abbiamo sempre fatto perché mai vorrò rinunciare a questa parte della mia vita. E dal momento che ritengo ingiusta la decisione adottata nei miei confronti, la impugnerò nelle sedi competenti. Mi dispiace – aggiunge – che dopo tutto l’impegno mio e della ma famiglia in questi anni sul fronte delle attività benefiche, ci si ostini a vedere del negativo in un’operazione in cui tutto è stato fatto in totale buona fede. Quella con Balocco è stata un’operazione commerciale come tante ne faccio ogni giorno. In questa particolare ho voluto sottolineare la donazione benefica fatta da Balocco all’ospedale Regina Margherita che per me era un punto fondamentale dell’accordo. E sapere che quel macchinario che permette di esplorare nuove cure terapeutiche per i bambini affetti da osteosarcoma e sarcoma di Ewing ora è lì in ospedale, è quel che più conta“.
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