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27 Novembre 2024 05:39

L’ennesima vergogna dell’ Amministrazione Melucci. Rissa in consiglio comunale a Taranto

Da oggi Taranto è amministrata da un’ "armata Brancaleone" al cui interno la destra e “sinistra” si uniscono, pur di non andare a casa e perdere l'indennità di consigliere comunale per i prossimi tre anni, che dal 1 gennaio 2014 ed arriva a 2.000 euro al mese

Un consiglio comunale quello di Taranto pieno di “mercenari” della politica ha dato oggi il peggio di se stesso, approvando il bilancio così scongiurando la caduta del sindaco Melucci e la fine del secondo mandato elettorale, salvando il proprio “stipendio” pubblico che dal prossimo primo gennaio si raddoppierà. Il sindaco lasciato solo sul banco della Giunta, dal quale si notava non solo la sua faccia “nera” ma sopratutto l’assenza dei suoi “fedelissimi” nominati.

Anche se il bilancio è passato, i 17 voti necessari per governare di fatto non ci sono ed appare più che evidente che i 3 transfughi (leggasi Stellato e compagni) eletti in consiglio comunale nel centrodestra sono stati fondamentali per l’approvazione. Il ribaltone politico di fatto si è realizzato. Il centrosinistra (Pd, Con, Psi, Verdi e M5s) è all’opposizione, da oggi Taranto è amministrata da un’ armata Brancaleone” al cui interno la destra e “sinistra” si uniscono, ribadiamo pur di non andare a casa e perdere l’indennità di consigliere comunale per i prossimi tre anni, che dal 1 gennaio 2014 ed arriva a 2.000 euro al mese !

Il Partito Democratico si è diviso in modo clamoroso con tre consiglieri Bianca Boshniaku, Michele De Martino e Valerio Papa ha votato a favore contravvenendo all’indicazione che era arrivata dal segretario provinciale Anna Filippetti, che aveva invitato i consiglieri comunali a “non votare il bilancio oggi” in attesa della soluzione della crisi politica che ha travolto la maggioranza del sindaco Melucci. Gli altri due consiglieri di “peso” politico ed elettorale , Lucio Lonoce e Vincenzo Di Gregorio hanno invece votato contro l’approvazione del bilancio.

Ma la spaccatura è emersa anche nel movimento Con, che fa riferimento politico al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, dove due consiglieri (Giuseppe Fiusco e Goffredo Lomuzio) hanno votato contro le indicazioni del coordinamento regionale, rispettate dai consiglieri comunali Piero Bitetti e Stefano Fornaro che si sono astenuti dal voto. Con una nota congiunta del coordinatore regionale, Michele Boccardi, e di quello provinciale, Francesco Falcone, è stato comunicato che i consiglieri Fiusco e Lo Muzio non fanno più parte del movimento.

“La nostra linea era chiara non votare a favore del bilancio di un’amministrazione che ha esaurito il suo percorso senza possibilità di ripresa” spiegano con la propria nota. “Staccare la spina al sindaco Melucci era un dovere morale: ha tradito la fiducia dei tarantini snaturando l’identità della sua maggioranza più e più volte senza mai addurre spiegazioni convincenti che giustificassero un simile pastrocchio politico. Rimpasti di giunta con pezzi tenuti insieme dal collante della convenienza che nulla hanno a che fare con il centrosinistra che abbiamo alla guida della Regione e che i cittadini avrebbero voluto anche nel capoluogo ionico”.

“Lasciare che la città di Taranto stagni nell’agonia pur di conservare “la poltrona” – hanno dichiarato Boccardi e Falconeè un modus operandi che non coincide con quello del nostro movimento. Poiché aderire ad un soggetto politico significa abbracciarne il dna valoriale, ma anche seguirne le indicazioni politiche, non possiamo che definire fuori dal nostro perimetro il comportamento dei consiglieri che oggi hanno votato favorevolmente il bilancio di Melucci.  Ergo, i consiglieri comunali Fiusco e Lo Muzio, da oggi, sono formalmente fuori dal nostro movimento.

Il consigliere Mario Odone del M5S ed il collega Antonio Lenti dei Verdi hanno dichiarato ufficialmente con le proprie rispettive dichiarazioni di voto di essere usciti dalla maggioranza, e coerentemente hanno votato contro. Anche nell’opposizione di centrodestra sono state applicate strategie differenti . Il gruppo “Svolta Liberale“, composta dai consiglieri Walter MusilloFrancesco Cosa e Cosimo Festinante hanno abbandonato l’aula e quindi non hanno partecipato alla votazione; analoga decisione per Giampaolo Vietri e Tiziana Toscano di Fratelli d’ Italia, che hanno preferito abbandonare l’aula al momento della votazione. A votare contro il bilancio invece sono rimasti i consiglieri Massimiliano Di Cuia (Forza Italia) e Francesco Battista (Lega).

Al termine della votazione il bilancio è stato approvato con appena 16 voti, 8 i contrari, 3 gli astenuti (a Bitetti ed alla Fornaro si è aggiunto Luca Contrario il quale inizialmente con il suo intervento aveva fatto capire che avrebbe votato a favore. Ad accendere la mancata rissa sono state le dichiarazioni in aula di Massimiliano Stellato sulla manovra di Bilancio del Comune, a cui ha fatto seguito la reazione verbale di Luigi Abbate, con Stellato che si è lanciato contro Abbate. I due sono arrivati quasi alle mani e c’è voluto l’intervento sopratutto di altri consiglieri comunali e di qualche agenti della polizia locale per evitare lo scontro fisco e si arrivasse alle mani. Vergognose le offese rivolte dalla consigliera comunale del Pd Bianca Boshniaku rivolte ad Abbate: “curati, curati, tu sei malato“.

Massimiliano Di Cuia (Forza Italia) descrive la situazione politica comeun pantano in cui annaspa la Giunta Melucci con una maggioranza ormai in mille pezzi. Spaccato il Pd, spaccato anche Con e tutto il centrosinistra è diventato un colabrodo. Il risultato è un bilancio approvato per un pelo, ma non solo: provvedimenti al palo che attendono, problemi che si affastellano, assenza di una linea politica, programma di governo della città totalmente inattuato. Sono i tratti distintivi che si potrebbero inserire nella carta di identità dell’amministrazione Melucci”.

Il consigliere comunale della Lega, Francesco Battista parla dimaggioranza sia ingessata mentre la città aspetta la risoluzione dei problemi. Noi per coerenza politica, avendo constatato la presenza in aula di 23 consiglieri che in fase di discussione avevano comunque gia dichiarato le loro intenzioni di voto (23 in luogo dei 17 previsti per il mantenimento del numero legale) per coerenza politica abbiamo deciso di votare contro il bilancio dell’Amministrazione. Vedremo adesso come il Sindaco e i partiti sbroglieranno la matassa che, nonostante l’approvazione del bilancio, si è ulteriormente ingarbugliata con la spaccatura tra le fila del Pd e della lista Con“.

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