Marcello Degni, 67 anni, economista esperto di finanza pubblica e di procedure di bilancio, già assessore al comune di Rieti, con incarichi di docenza in diverse università, e soprattutto consigliere della Corte dei conti ha tirato giù la maschera, manifestando la sua appartenenza politica, dopo essere stato nominato nel 2017 su proposta dell’allora premier Paolo Gentiloni.
La sera del 30 dicembre, dopo l’approvazione definitiva della manovra, affida alla piattaforma X il suo pensiero, ““Occasione persa. C’erano le condizioni per l’ostruzionismo e l’esercizio provvisorio. Potevamo farli sbavare di rabbia sulla cosiddetta manovra blindata e gli abbiamo invece fatto recitare Marinetti”. aggiungendo un tag per rivolgersi alla segretaria Pd Elly Schlein, così scatenando una bufera politica.
Occasione persa. C’erano le condizioni per l’ostruzionismo e l’esercizio provvisorio. Potevamo farli sbavare di rabbia sulla cosiddetta manovra blindata e gli abbiamo invece fatto recitare Marinetti. @ellyesse @marioricciard18
— Marcello Degni (@marcellodegni) December 30, 2023
Immediatamente si sono scatenate le giuste reazioni politiche del centrodestra che è insorto: “È inquietante che Marcello Degni, titolare del delicato ruolo di consigliere della Corte dei Conti, prenda posizioni estreme palesemente contrarie agli interessi dell’Italia, al punto che nessuno in Parlamento ha osato sostenerle”, ha afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Lucio Malan, sollevando oggi la questione che nel tempo ristretto di qualche ore ha trovato sponda da più parti, tra meloniani e leghisti che compatti chiedono le dimissioni di Degni e la presa di distanze da parte dei Dem.
“È un consigliere della Corte dei Conti super partes o un facinoroso esponente del Pd che auspica l’esercizio provvisorio per far schiumare di rabbia la maggioranza che invece ha lavorato nell’interesse del Paese? A giudicare da quanto emerso dai media, Degni preferisce mettere in ginocchio l’Italia pur di fare becera opposizione a questo governo. Complimenti”, scrivono in una nota congiunta i capigruppo leghisti Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari.
Arriva la proteste di diversi esponenti della maggioranza, tra i quali quella di Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera: “Le affermazioni del consigliere della Corte dei Conti, Marcello Degni, costituiscono una grave violazione del principio di terzierà che dovrebbe guidare chi la compone. La sua invasione del campo politico con detta dichiarazione rappresenta un fatto gravissimo e dovrebbe indurlo a dimissioni immediate. E ciò a prescindere dal fatto che ignori il pensiero della sinistra che vorrebbe rappresentare, Gramsci ebbe parole di elogio per i futuristi, come pure il regolamento della Camera che preclude per la legge di bilancio ogni forma di ostruzionismo – che avrebbe voluto che l’opposizione attuasse, atteso che i tempi sono contingentati. Vogliamo augurarci che gli organi della Corte dei Conti, come annunciato, assumano adeguate e perentorie iniziative al riguardo, non essendo sul piano istituzionale tollerabile o giustificabile quanto accaduto”.
La Corte dei conti è dovuta intervenire per annunciare in relazione alle dichiarazioni di Degni , “espresse su social media al di fuori di canali istituzionali e che non rappresentano in alcun modo posizioni dell’Istituto”, verrà esaminato “in via di urgenza nella prossima adunanza del Consiglio di presidenza per le valutazioni di competenza”.
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