“Nessuno mi ha mai accusato di aver realizzato un eliporto abusivo”. E’ quanto ha dichiarato il commissario del governo ai Giochi del Mediterraneo 2026, Massimo Ferrarese, con una una propria nota in risposta alle domande rivoltegli dai giornalisti in merito alla indagine che riguarda presunti abusi edilizi in una sua struttura alberghiera alla periferia di Oria (Brindisi). L’ accusa nello specifico è quella di aver realizzato “un’area pavimentata in calcestruzzo avente la lunghezza di mt. 23,80 larghezza mt. 26,60 e spessore di circa 10 cm destinata e, comunque utilizzabile anche per il decollo e l’atterraggio di elicotteri“.
Ferrarese nella nota in merito all’inchiesta chiarisce “che quella edificata nei pressi della sua struttura alberghiera, alla periferia di Oria, è una pavimentazione di servizio al centro della quale, se dovesse servire, è stata disegnata una ‘H‘ a beneficio di piloti di elicotteri nell’eventualità che qualcuno degli ospiti della villa avesse voluto utilizzare di quel mezzo di trasporto. Infatti in tal caso la scelta ed eventualità di utilizzare quella pavimento è a discrezione e responsabilità del pilota”.
“Non è quindi un eliporto in quanto la norma consente di autorizzare l’atterraggio di elicotteri su un terreno (fino a un massimo complessivo di cento movimenti l’anno) senza che quella piattaforma necessiti di autorizzazioni per eliporto e che dunque sia qualificato come tale” sottolinea Ferrarese. “Chiunque – aggiunge – nel proprio terreno può far atterrare un elicottero. Da quando essa è stata realizzata, per altro, non c’è stata una sola operazione di atterraggio o decollo”. Ferrarese ha anche specificato che “quel pavimento (e non eliporto, dunque) a parere dei suoi tecnici non viola le norme edilizie in quanto per un semplice pavimento a terra non fu ritenuto opportuno chiedere parere paesaggistico per il cono di visuale del Castello di Oria che dista tre chilometri“.
Al Commissario dei Giochi del Mediterraneo 2026, amministratore unico della M&G srl società proprietaria del terreno agricolo sul quale si estende il resort in questione, era stato notificato un avviso di conclusione delle indagini (e quindi non una richiesta di rinvio a processo) dal pm Giuseppe De Nozza della Procura di Brindisi per due presunti abusi edilizi nella fase di realizzazione del “Lena Resort” a Oria (Brindisi) della società di cui Massimo Ferrarese era amministratore unico. In particolare, sarebbe ritenuta irregolare la realizzazione per l’atterraggio e il decollo degli elicotteri, che nel settembre 2021 era stata scoperta e sequestrata dai Carabinieri Forestali in località Oria (Palombara) in provincia di Brindisi. Insieme a Ferrarese risulta indagato) anche il progettista 63enne Massimo Moretto i quali hanno intenzione di presentare memorie difensive. “Chiariremo tutto. Il tecnico – ha dichiarato Ferrarese – ha ritenuto che bastasse una semplice Scia e non un’autorizzazione paesaggistica. Ma è tutto più che trasparente“.
Infatti sarebbe bastato ai Carabinieri della Forestale andarsi a rilegge la normativa presente sulla Gazzetta Ufficiale, che indica che “L’uso delle elisuperfici occasionali ubicate su un’area di proprieta’ privata e’ subordinato al consenso del proprietario dell’area” e che “L’uso di elisuperfici occasionali e’ consentito nei casi di “effettuazione di attivita’ aerea occasionale, non superiore a 100 movimenti per anno, in condizioni VFR diurno”. Ebbene dalla realizzazione della pavimentazione (alta 10 centimetri !) ad oggi non risulta essere partito e tantomeno atterrato alcun elicottero , e quindi non si capisce di quale eventuale ipotesi di reato si vorrebbe procedere.
Non si riesce peraltro a capire come avrebbe mai potuto una piattaforma interessare il cono di visuale del Castello di Oria che dista tre chilometri, ma forse qualcuno cercava “pubblicità”, cioè visibilità giornalistica gratuita, approfittando del solito giornalismo becero che scrive senza effettuare alcuna opportuna verifica. E poi parlano di sviluppo del turismo in Puglia !
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