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22 Luglio 2024 11:03
22 Luglio 2024 11:03

I tempi di conservazione degli scontrini per evitare brutte sorprese: 7 anni per il 730, 5 per bollette e multe

Uno dei problemi più angoscianti che, in un Paese follemente burocratico come il nostro, affligge gli italiani, e cioè per quanto tempo è necessario conservare documenti come ricevute, bollette, fatture, multe e scontrini.
di Valentina Rito

Non buttate mai le ricevute delle bollette e delle multe pagate prima di 5 anni dalla data del pagamento del dovuto. Mentre va conservata per almeno 7 anni la documentazione presentata al fisco per la dichiarazione dei redditi. Per gli scontrini, invece, sono sufficienti 2 anni. A meno che non siano legati all’acquisto di farmaci: in quel caso vanno tenuti per cinque anni. 

E’ quanto si legge da una guida pubblicata dall’Unione Nazionale Consumatori per aiutare i cittadini e contribuenti a risolvere uno dei problemi più angoscianti che, in un Paese follemente burocratico come il nostro, affligge gli italiani, e cioè per quanto tempo è necessario conservare documenti come ricevute, bollette, fatture, multe e scontrini.

La parte più importante riguarda tutto quello che viene allegato al 730 ed al modello Unico. L’ Agenzia delle Entrate infatti può fare verifiche tassativamente entro 5 anni dalla dichiarazione, che diventano 7 anni in caso di mancata presentazione : vanno custoditi per almeno un quinquennio ricevute e scontrini relativi all’acquisto di farmaci, affitti, spese condominiali, Cud e Cu. Analogo discorso è valido, se sono state detratte, per le spese per rette e mense scolastiche, iscrizioni a corsi e palestre e le ricevute dell’assicurazione.

Conservare gli scontrini

Capitolo scontrini: non vanno prima di due anni quelli per gli acquisti di beni consumo, perché in caso contrario non è più possibile fare attivare la garanzia su quanto acquistato e non più funzionante correttamente. Guai a disfarsi prima di cinque anni delle ricevute di pagamento di multe, tasse sui rifiuti, Imu o Tasi. Il doppio per le cartelle esattoriali legate a Irpef, Iva o Irap. 

Arretrati ed alberghi

Secondo l’ Unione Nazionale Consumatori , le fatture di alberghi e ristoranti vanno archiviate per almeno 6 mesi: entro quella data le strutture ricettive possono richiedere il pagamento dei conti arretrati. Le bolle per le spedizioni non vanno buttate prima di 18 mesi. 

Sul fronte dei servizi professionali devono passare almeno 3 anni prima di gettare nel cestino della carta (o cancellare dalla memoria del pc) le parcelle di avvocati, medici, dentisti o architetti. Stessa tempistica anche per le cambiali e per le ricevute di pagamento del bollo auto. Anche perché le Regioni hanno 3 anni, che si contano dal primo gennaio dell’anno successivo al versamento, per contestare il mancato pagamento della tassa di possesso auto. 

Frastagliato il panorama delle scadenze per le utenze. Servono 5 anni per quanto riguarda le bollette elettriche, se sono state emesse prima del 1 marzo 2018, mentre bastano 2 anni se sono arrivate dopo questa data. Sempre 5 anni per le bollette del gas, ma solo se riguardano forniture precedenti al 1 marzo 2019, altrimenti bastano 2 anni. Per l’acqua le bollette devono essere conservate 2 anni se emesse dopo il 1° gennaio 2020, 5 anni prima del 1 gennaio 2019. 5 anni per le fatture della telefonia e le rate del mutuo. 10 anni sono necessari per la conservazione di attestati e diplomi, estratti conto della vostra banca, atti notarili, rogiti, atti di matrimonio separazione o divorzio, . 

© CDG1947MEDIAGROUP – RIPRODUZIONE RISERVATA |

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