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22 Novembre 2024 02:32

Forza Italia vuole sentire Decaro e Emiliano sul caso Bari in Commissione Antimafia . La presidente Colosimo: “Prima gli atti”

Da Palazzo Chigi la linea suggerita è un’altra: "prudenza." Per evitare che il polverone di Bari, come del resto lo "scandalo dossier" della Dna, finito anch’esso sulla scrivania della Commissione Antimafia si trasformino in un boomerang politico prima delle Elezioni Europee

Adesso è ufficiale. Il “caso Bari” arriva in Commissione Antimafia. L’organismo bicamerale del Parlamento è pronto a richiedere l’audizione del sindaco di Bari Antonio Decaro e del governatore della Puglia Michele Emiliano per fare chiarezza sull’inchiesta che lo scorso 26 gennaio ha portato all’arresto di centotrenta persone e all’amministrazione giudiziaria dell’ AMTAB, Azienda municipalizzata dei Trasporti del capoluogo pugliese. 

Quando mancano circa tre mesi dalle elezioni per il rinnovo del prossimo Consiglio comunale nel capoluogo regionale pugliese, il centrodestra insiste sullo scandalo barese che ha portato il Ministero dell’ Interno a costituire una commissione ad hoc per valutare eventuali infiltrazioni mafiose ed il conseguente scioglimento del Comune. La richiesta di ascoltare i due amministratori del Pd è stata formalizzata ieri durante l’Ufficio di presidenza dal senatore di Forza Italia Pietro Pittalis  che ha così spiegato la sua richiesta: “Oggi in commissione Antimafia abbiamo chiesto un focus sulla vicenda Bari, invitando tutti ad evitare strumentalizzazioni e a preservare il ruolo della commissione stessa, che è quello di contribuire ad accertare l’esistenza di sodalizi criminali mafiosi che vanno contrastasti senza se e senza ma“.

l’on. Chiara Colosimo (Fratelli d’Italia)

La presidente della Commissione Chiara Colosimo (Fratelli d’Italia) prima dell’audizione ha però fatto sapere di voler prima “leggere le carte”. Il messaggio, ribadito ieri nella riunione al quinto piano di Palazzo San Macuto, è stato molto chiaro : evitare di utilizzare il lavoro della commissione come una clava per colpire il nemico Decaro e dare l’assalto alla roccaforte rossa di Bari alle elezioni di giugno. Su questo Colosimo, negli ultimi giorni è stata perentoria, notoriamente una “fedelissima” della premier Giorgia Meloni si è allineata sulla questione , .

C’è una frangia della coalizione di centrodestra che spinge per trasformare la commissione di inchiesta in una piazza di scontro del governo con i giudici e i pm. Da Palazzo Chigi la linea suggerita è un’altra: “prudenza.” Per evitare che il polverone di Bari, come del resto lo “scandalo dossier” della Dna, finito anch’esso sulla scrivania della Commissione Antimafia si trasformino in un boomerang politico prima delle Elezioni Europee. L’audizione di Decaro ed Emiliano, sarà incentrata soprattutto sulle parole del governatore pronunciate sul palco di Bari durante una manifestazione a sostegno del sindaco.

il sindaco Decaro con delle parenti del “boss” Capriati

Il riferimento, poi in parte ritrattato da Emiliano e smentito da Decaro, in relazione ad una visita narrata che Emiliano avrebbe fatto quando era sindaco di Bari a casa della sorella incensurata del boss Antonino Capriati a cui avrebbe “affidato” Antonio Decaro, a quell’epoca assessore della Giunta guidata da Michele Emiliano. Si chiederà conto di questo al tandem di “democratici” finiti al centro della bufera. Decaro, “uno dei migliori sindaci d’Italia“, come l lo ha incensato la segretaria dem Elly Schlein candidandolo vicecapolista al Sud per le Europee, si dichiara sereno: “Attendo la convocazione ufficiale e sono a disposizione della commissione”

L’ elenco delle audizioni potrebbe allargarsi, subito dopo Pasqua. Tra i nomi che la Commissione è pronta a convocare c’è il procuratore capo di Bari Roberto Rossi. Ed ancora, su richiesta di Avs, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Un passaggio necessario, insiste la parlamentare di Avs Elisabetta Piccolotti, per chiarire “la procedura irrituale con cui il ministro Piantedosi ha deciso per l’invio della commissione di accesso agli atti al Comune di Bari“. Al momento la destra forte della presenza della Meloni alla guida del governo tiene il punto, “andremo fino in fondo“, assicurano da Palazzo Chigi i consiglieri della premier che fa ha difeso giorni fa a spada tratta il ministro Piantedosi definendo “vergognose” le accuse del centrosinistra che ha parlato di una manovra politica del Viminale.

La Commissione Antimafia fa quindi il suo corso mentre l’inchiesta ritorna al centro delle cronache politiche. Una camera di compensazione delle tensioni fra maggioranza e opposizione sui casi giudiziari che quasi tutti trascendono in casi politici man mano che il voto per le Elezioni Europee si avvicina. 

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