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3 Luglio 2024 05:44
3 Luglio 2024 05:44

Arrestato Gianluca Festa ex sindaco Pd di Avellino per corruzione. Indagati la vicesindaca e un consigliere comunale

La procura di Avellino contesta i reati di associazione a delinquere finalizzata a contro reati contro la pubblica amministrazione, corruzione, falso, depistaggio, rivelazione di segreti, peculato e induzione indebita a dare e promettere utilità

I Carabinieri del comando provinciale di Avellino hanno arrestato e messo ai domiciliari su disposizione del gip Giulio Argenio il sindaco dimissionario Gianluca Festa, ex Pd e successivamente sostenuto da liste civiche. Posto agli arresti domiciliari anche Fabio Guerriero, titolare di uno studio di architettura e fratello del consigliere comunale Diego Guerriero, e per la dirigente comunale Filomena Smiraglia. Sempre in mattinata sono state effettuate perquisizioni presso banche e a carico di altri indagati, tra cui l’ex vicesindaca e assessora del Comune di Avellino, Laura Nargi.. La procura di Avellino contesta i reati di associazione a delinquere finalizzata a contro reati contro la pubblica amministrazione, corruzione, falso, depistaggio, rivelazione di segreti, peculato e induzione indebita a dare e promettere utilità.

Un’articolata attività investigativa basata su intercettazioni telefoniche, telematiche e di conversazioni tra gli indagati – in uffici e a bordo di autovetture -, avviate nel settembre del 2023 dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino, e a cui è stato dato riscontro attraverso l’attivazione sistematica di servizi di osservazione, controllo e pedinamento, acquisizioni documentali di natura amministrativa, fiscale e bancaria e dall’analisi del contenuto di dispositivi informatici /telematici sequestrati in occasione delle perquisizioni svolte durante le indagini.

A notificare i provvedimenti sono stati incaricati i militari del reparto operativo del nucleo investigativo Carabinieri di Avellino e della sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza. Finanzieri e Carabinieri stanno effettuando perquisizioni negli uffici e nelle abitazioni degli indagati. Il sindaco Festa aveva rassegnato le proprie dimissioni lo scorso 26 marzo. Nell’ambito dell’indagine coordinata dal procuratore capo di Avellino dr. Domenico Airoma risultano indagati, oltre alla vice sindaco Laura Nargi, anche il consigliere Diego Guerriero, capogruppo Viva la Libertà, lista civica a sostegno di Festa, fratello di Fabio Guerriero; un altro dirigente comunale. Indagati sono anche Gennaro e Andrea Canonico, rispettivamente amministratore delegato e commercialista della Delfes, squadra di basket di B nazionale, che secondo gli investigatori avrebbero ottenuto sponsorizzazioni e sostegno economico proprio dagli imprenditori che avrebbero beneficiato degli appalti ed affidamenti dal Comune di Avellino

Il tentativo di depistaggio

Avrebbe portato via il computer dal suo ufficio al comune e avrebbe fatto eseguire anche una bonifica dei locali. È questa una delle accuse mosse dalla Procura di Avellino nei confronti dell’ex primo cittadino Gianluca Festa, finito ai domiciliari questa mattina. Per quanto riguarda le accuse di peculato e depistaggio, riconosciuti dal Giudice nel provvedimento impositivo della misura cautelare, è emerso della singolare vicenda della materiale sottrazione da parte dell’allora sindaco Gianluca Festa del computer a lui destinato (e in uso) presso il suo Ufficio in comune.

Festa, già indagato e da oggi posto agli arresti domiciliari, ignorava che in quel momento nel suo ufficio ci sono microtelecamere ed agisce senza alcuna remore. L’investigatore privato da lui incaricato di fare una bonifica il giorno precedente, infatti, non aveva trovato le telecamere ed i microfoni sapientemente nascosti dagli investigatori. Subito dopo come emerge dalle indagini, Festa aveva caricato il computer e altri oggetti (prpobabilmente documenti) in auto ed era andato a prendere il figlio per riaccompagnarlo a casa. Quando il ragazzino gli chiedeva cosa fosse tutta quella roba, Festa gli rispondeva che sono cose da buttare. Arrivato davanti a un albergo di Avellino, consegnava tutto il materiale a un amico che lo aspettava. Qualche giorno dopo, carabinieri e guardia di finanza troveranno nel suo ufficio solo monitor, mouse, tastiera e stampante. Ma, anche di fronte all’evidenza (era stato ripreso molte volte mentre lo usava) Festa assicurava che lì un computer non c’era mai stato.

Lo scorso 26 marzo Festa nel mezzo della bufera giudiziaria aveva rassegnato le dimissioni. Qualche giorno prima gli era stato notificato l’iscrizione nel registro degli indagati e conseguente elezione di domicilio. ed erano stati perquisiti la sua abitazione e l’ufficio al Comune. Il suo legale, l’avvocato Luigi Petrillo, aveva ufficializzato con un comunicato le dimissioni del suo assistito dalla carica di sindaco necessarie per “assumere ogni più opportuna iniziativa volta a consentire il più celere compimento delle investigazioni“. E anche per evitare “il solo sospetto che la permanenza nella carica possa pregiudicare le indagini”.

In una conferenza convocata dopo le perquisizioni e il sequestro di telefonini e computer da casa e ufficio, Festa aveva rigettato ogni accusa. “Non c’è niente – aveva dichiarato – perché non c’è mai stato niente e anche dalle perquisizioni non è emerso nulla. Perché noi siamo persone perbene e aspetteremo l’esito delle indagini“. Nei giorni scorsi, scaduti i termini per ritirare le dimissioni, Festa è decaduto da sindaco. E il prefetto di Avellino  Paola Spena, ha nominato il prefetto Paolo d’Attilio commissario del Comune.

Sono tutte vicende connesse tra di loro, con collegamenti a più livelli, che vedono coinvolti pubblici amministratori e funzionari, imprenditori e professionisti, tutti partecipi di un contesto associativo ancora in corso di investigazione, come ha dichiarato il procuratore Airoma. Le contestazioni agli indagati sono di rivelazione del segreto d’Ufficio, aggravate dal carattere della patrimonialità, relative a concorsi per le assunzioni al Comune di Avellino.

l’ assessora Barbara Politi ed il sindaco arrestato Gianluca Festa

Nel mirino degli inquirenti sono finiti il Concorso pubblico per esami per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato di n. 10 Istruttori di vigilanza..” e il “Concorso pubblico per esami per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato di n. 3 funzionari tecnici cat. D1.”. Secondo la Procura di Avellino, gli indagati avrebbero curato in maniera dettagliata la divulgazione delle domande d’esame ai candidati da loro selezionati, come vincitori della selezione. Proprio in relazione al concorso per l’assunzione dei funzionari tecnici emerge la figura dell’indagato Fabio Guerriero, finito ai domiciliari, che in ragione dei rapporti privilegiati con il sindaco Gianluca Festa e con la dirigente Filomena Smiraglia, anche lei destinataria di misura cautelare, riusciva a promuovere la rivelazione a vantaggio di una collaboratrice del proprio studio professionale.

“Tali condotte, chiaramente finalizzate ad ottenere un’utilità personale e a sviare le indagini, seguono di poche ore una vera e propria “bonifica” posta in essere presso i medesimi Uffici tramite personale specializzato, alla ricerca di microspie” scrive il procuratore Domenico Airoma. Secondo l’accusa, Festa avrebbe eseguito una «gestione privatistica della cosa pubblica all’interno del Comune di Avellino» caratterizzata dalla presenza di “agenti” infedeli, tra cui gli indagati, che – da quanto emerge dalle indagini condotte dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza – avrebbero «messo a disposizione le funzioni ricoperte a vantaggio di pochi».

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