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27 Novembre 2024 01:27

25 aprile, tensioni a Roma e Milano: manifestanti pro Palestina contro Brigata ebraica

I giovani manifestanti pro Palestina hanno tentato di sfondare il cordone di sicurezza a Milano. Carica della polizia. Due persone fermate e portate in Questura

Tensioni in piazza Duomo a Milano per la manifestazione per il 25 aprile: all’arrivo della Brigata ebraica un gruppo di manifestanti pro Palestina hanno iniziato con fischi e insulti, come “fuori i sionisti dal corteo”. La tensione è aumentata quando i giovani manifestanti pro Palestina hanno tentato di sfondare il cordone di sicurezza della Brigata ebraica, formato dai City Angels. Ci sono stati alcuni minuti di scontri fisici, in cui sono state scagliate sedie contro i baschi e contro i giornalisti. Tra i bersagli anche il cane di un passante, sollevato da terra per il collare e brandito contro la folla.

Le tensioni sono state contenute con una carica della polizia. Gli agenti in tenuta antisommossa si sono schierati per alcuni minuti a presidio del McDonald’s, per poi spostarsi all’angolo con via Torino. La questura di Milano ha reso noto con una nota che due giovani sono stati fermati dalla polizia dopo gli scontri. Altre tensioni sono avvenute intorno alle 16.30 nel cuore della piazza, dove un gruppo di giovani filo palestinesi, giunti in Duomo ore prima dell’arrivo del corteo ufficiale, ha tentato di sfondare la barriera con le transenne predisposta a protezione del palco. “Immediatamente intervenuti contingenti delle forze dell’ordine che hanno contenuto il gruppo”, rende noto la questura.

gli attacchi dei manifestanti pro-Palestina contro le forze dell’ ordine

Un ragazzo che sfilava con la Brigata Ebraica è stato ferito a un braccio durante l’aggressione subita da parte dei militanti pro Palestina, affiancati dagli antagonisti . “I nostri amici della religione di pace non gradivano la presenza della Brigata ebraica e della stella di David e hanno pensato di aggredire, come di consueto per la religione di pace”, ha commentato con sarcasmo la vittima, Riccardo, mentre veniva medicata la ferita ancora sanguinante che ha al braccio. Non è chiaro come gliel’abbiano procurata, una delle ipotesi – ha spiegato il giovane – è che possa essere stato uno dei bastoni sfilati dalle bandiere israeliane e usati dai militanti pro Palestina durante l’assalto.

Clima teso sin dall’inizio della manifestazione. Un gruppo di contestatori, con bandiere palestinesi, prima della partenza ha urlato ‘Fuori i sionisti dal corteo‘ e ‘Fuori Israele dalla Palestina’. Al passaggio nel punto più delicato in piazza San Babila, il punto dove il corteo deve fare una curva ed in cui la Brigata ebraica in passato è stata contestata, si sono levati alcuni isolati fischi, ma anche molti applausi. Insieme alla Brigata ebraica ha sfilato anche la comunità ucraina, con lo striscione “Cessi il fuoco chi l’ha iniziato” e “Sì alla difesa, no alla resa“.

In piazza Duomo i manifestanti hanno occupato tutta l’area transennata davanti al palco. La fila più estrema di transenne era piena di manifesti che inneggiavano alla resistenza palestinese. Anche la statua di Vittorio Emanuele II, al centro della piazza, è stata avvolta da una grande bandiera palestinese, nonostante la tripla fila di transenne posta a difesa del monumento. Accanto alle bandiere palestinesi, anche quelle delle sigle che hanno aderito alla manifestazione: tra gli altri, Unione Sindacale di Base, Potere al popolo, Collettivo universitario Cambiare rotta. Accanto a loro sono scesi in piazza anche i centri sociali e le realtà antagoniste, come la rete ‘Dax resiste’. ‘Netanyahu assassino‘ e ‘Intifada fino alla vittoria’ gli slogan che hanno accompagnato l’entrata in piazza, dove è stato esibito un grande striscione: ‘Fuori i genocidi dalla storia’. Un altro manifesto usa le parole scelte dalla Brigata ebraicaOra e sempre la democrazia si difende‘, trasformandola in ‘Ora e sempre la resistenza si difende“. Una vergogna nella vergogna.

Le manifestazioni e gli scontri evitati a Roma

Una mattinata di tensioni, insulti e lancio di oggetti tra circa 300 membri della comunità ebraica e altrettanti manifestanti pro-Palestina a Porta San Paolo a Roma, dove sono partite le manifestazioni per il 25 aprile. Gli ebrei romani, in occasione della Festa della Liberazione, si sono radunati davanti alla lapide commemorativa accanto a Piramide per ricordare il ruolo della Brigata Ebraica nella Resistenza, mentre i manifestanti filo-palestinesi contestavano l’iniziativa e il ruolo di Israele nella guerra che si combatte a Gaza. La polizia ha diviso le due manifestazioni per evitare scontri. Dal lato della Brigata Ebraica sono stati lanciati petardi, latte e alimentari verso i pro-Palestina e anche alcuni sassi contro giornalisti, fotografi e troupe televisive (due i colpiti). Dopo alcune ore di tensioni e provocazioni, la polizia, che ha respinto qualsiasi tentativo di contatto, ha accompagnato il deflusso dei sostenitori della Brigata Ebraica.

Intorno alle 13 si è sciolto il presidio della Brigata ebraica in piazza di Porta San Paolo a Roma. I manifestanti sono stati scortati dalle forze dell’ordine fino a piazza Vittorio Bottego dove si sono poi allontanati. Intanto da Porta San Paolo è partito il corteo dei pro Palestina che ha percorso viale Aventino. A Forte Bravetta è stata sfregiata la lapide del 25 aprile , a Roma, con la scritta in rosso ‘partigiano stupratore‘. Il corteo pro Palestina a Roma ha sostato per qualche minuto davanti alla bandiera israeliana alla Fao dove era presente un cordone di sicurezza. “La polizia sta proteggendo la bandiera di uno stato genocida”, dicono i manifestanti che sventolano quella palestinese. Si è levato solo qualche fischio verso la bandiera israeliana. grazie anche alla strategica presenza delle forze dell’ordine.

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