È morto il giornalista Franco Di Mare, volto noto della Rai. Aveva 68 anni e il 28 aprile scorso aveva annunciato, mentre era ospite da Fabio Fazio a ‘Che tempo che fa’, di essere affetto da un mesotelioma inguaribile e di averlo contratto respirando particelle di amianto negli anni in cui era corrispondente all’estero. “Abbracciato dall’amore della moglie, della figlia, delle sorelle e del fratello e dall’affetto degli amici più cari, oggi a Roma si è spento il giornalista Franco Di Mare. Seguirà comunicazione per le esequie” si legge in una nota della famiglia del giornalista scomparso oggi.
Lo scorso 28 aprile , Di Mare in videocollegamento con Fazio, si era mostrato con un respiratore automatico che aveva spiegato “mi permette di essere qui” e le sue parole avevano lasciato intendere che la situazione era molto grave: “Ho un tumore molto cattivo, legato alla presenza di amianto nell’aria. Si prende perché si respirano particelle di amianto senza saperlo, senza rendersene conto, perché una fibra d’amianto è seimila volte più piccola di un capello, seimila volte più leggera di un capello. Una volta liberata nell’aria non si deposita più per terra, e ha un tempo di conservazione lunghissimo, può restare lì in attesa sino a 30 anni, e quando si manifesta di solito è troppo tardi”. Il giornalista, che è stato per anni inviato di guerra nei luoghi più ‘caldi’ del mondo, aveva presentato da Fazio il suo ultimo libro ‘Le parole per dirlo. La guerra fuori e dentro di noi’.
In quell’occasione Di Mare aveva aggiunto, con un filo di voce: “Dire che con questo finiscono le speranze non è vero, perché la scienza va sempre avanti“. E poi, aveva puntato il dito contro i vertici Rai: “i sono dileguati tutti i gruppi dirigenti, non quello attuale, ma quello precedente, quello precedente ancora. Io chiedevo alla Rai lo stato di servizio che è un mio diritto, i posti in cui sono stato, cosi’ potevo provare a chiedere alle associazioni di categoria cosa fare, sono spariti tutti. Se io posso arrivare a capire, e non è che lo debba fare per forza, che possano esistere ragioni legali o sindacali, quello che capisco meno è l’assenza sul piano umano. Persone a cui parlavo dando del tu – aveva raccontato accorato – perché ero un dirigente Rai, sono sparite, si sono negate al telefono, a me. Come se fossi un questuante. Io davanti a un atteggiamento del genere trovo un solo aggettivo: ripugnante“.
Il giorno successivo, gli attuali vertici, l’ad Roberto Sergio e il dg Giampaolo Rossi avevano reso noto di essere “venuti a conoscenza solo ieri sera della drammatica vicenda di Franco Di Mare” esprimendo “tutta la propria vicinanza umana” e assicurando la loro “disponibilità a fare tutto il possibile per consentire al giornalista di ricostruire quanto da lui richiesto“.
Il cordoglio della Rai
“La scomparsa di Franco Di Mare è per la Rai, per la quale si è sempre speso con passione e professionalità, motivo di profondo dolore, al quale si unisce la riconoscenza per quanto fatto nel corso della sua lunga carriera che lo ha spesso visto in prima linea per raccontare coraggiosamente i conflitti nel mondo. Una passione che lo ha accompagnato anche nei programmi condotti successivamente, nei ruoli dirigenziali ricoperti e nell’esperienza del programma di inchiesta ‘Frontiere‘ da lui condotto fino al 2023. Ai suoi familiari va il sincero cordoglio della presidente Marinella Soldi, a nome anche del Cda, dell’amministratore delegato Roberto Sergio, del direttore generale Gianpaolo Rossi e dell’azienda tutta“. È quanto si legge in una nota della Rai.