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22 Novembre 2024 05:09

Daniela Santanchè ed il compagno dinnanzi al Tribunale di Milano per presunta truffa all’ INPS

La Procura di Milano aveva chiesto il rinvio a giudizio per una presunta truffa aggravata ai danni dell’Inps sulla gestione della cassa integrazione nel periodo covid. La richiesta di processo segue la chiusura delle indagini su questa tranche del “pacchetto Visibilia” 

Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano dr.ssa Tiziana Gueli, su richiesta dei pubblici ministeri della Procura milanese, ha fissato per il prossimo 9 ottobre 2024 l’udienza preliminare nei confronti degli imputati, la senatrice Daniela Garnero Santanchè, del suo compagno Dimitri Kunz D’ Asburgo Lorena Dimitri, per il manager Paolo Giuseppe Concordia, e delle società Visibilia Editore s.p.a. e Visibilia Concessionaria s.r.l.. Parte offesa l’ INPS, l’istituto previdenziale pubblico statale rappresentata nel procedimento dall’ Avv. Aldo Tagliente.

Udienza-GIP-Santanche

La Procura di Milano aveva chiesto il rinvio a giudizio per una presunta truffa aggravata ai danni dell’Inps sulla gestione della cassa integrazione nel periodo covid. La richiesta di processo segue la chiusura delle indagini su questa tranche del “pacchetto Visibilia” che era arrivata il 22 marzo. Così come l’avviso di conclusione indagini, la richiesta di rinvio a giudizio riguarda, oltre alla senatrice di FdI e ministra del Turismo, il compagno Kunz e Paolo Giuseppe Concordia, collaboratore esterno con funzioni di gestione del personale di Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria, oltre alle due stesse società.

Daniela Garnero Santanchè e Dimitri Kunz D’ Asburgo Lorena Dimitri,

Presunte irregolarità sulla cassa integrazione

Secondo l’accusa, non solo in quel periodo, dal “31 maggio 2020 al 28 febbraio 2022”, ad amministrare Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria, ossia a prendere le decisioni, erano la Santanchè e Kunz, ma entrambi, assieme a Concordia, sarebbero stati responsabili e consapevoli di aver richiesto e ottenuto “indebitamente“, la cassa integrazione in deroga “a sostegno delle imprese colpite dagli effetti della pandemia Covid“, per un totale di 13 dipendenti.

Rinvio-a-giudizio-Santanche

Le testimonianze dei dipendenti

Il procuratore aggiunto Laura Pedio e i pm Marina Gravina e Luigi Luzi della Procura di Milano guidata da Marcello Viola hanno raccolto a verbale nel corso delle indagini le parole dei dipendenti, i quali avrebbero confermato che la ministra era a conoscenza di tutto: sarebbe stata a conoscenza del fatto che i dipendenti stavano continuando a lavorare, mentre l’istituto pensionistico versava oltre 126mila euro, per un totale di oltre 20mila ore, “direttamente ai dipendenti o a conguaglio alla società“.Come si legge negli atti delle indagini condotte dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, in particolare, oltre 36mila euro “a vantaggio della Visibilia Editore”, per sette dipendenti, e quasi 90mila euro a favore della Visibilia Concessionaria su sei lavoratori.

Alla Santanchè, così come agli altri due, viene contestato di aver «dichiarato falsamente» che quei dipendenti fossero in cassa «a zero ore», mentre invece svolgevano le “proprie mansioni in smart working”, come Federica Bottiglione, l’ex manager che con la sua denuncia ha dato il via alle indagini. Nel mirino dei pm pure le integrazioni che sarebbero state date per compensare le minori entrate della Cig rispetto a quelle dello stipendio: una “differenza”, scrivono i pm, che sarebbe stata corrisposta con «finti rimborsi per “note spese”». L’unico a farsi interrogare dopo la chiusura indagini è stato Paolo Giuseppe Concordia.

L’accusa di falso in bilancio nell’inchiesta parallela

La senatrice di FdI è accusata anche di falso in bilancio, assieme ad altre 16 persone e tre società, nella seconda tranche del “pacchetto Visibilia”, anche questa già chiusa e per la quale nelle prossime settimane ci sarà la richiesta di processo.

La Procura insiste per la liquidazione giudiziale per Bioera

La Procura di Milano, anche nell’udienza di oggi davanti al Tribunale fallimentare, ha insistito con la richiesta di liquidazione giudiziale, ossia il vecchio fallimento, per Bioera spa, società del gruppo del bio-food e di cui la ministra del Turismo Santanchè è stata presidente fino al febbraio del 2022. La spa ha avanzato in udienza richiesta di “concordato“, cosiddetto “in bianco”, mettendo sul piatto, quindi, un altro tentativo di risanamento. Istanza a cui oggi l’aggiunto Laura Pedio e i pm Marina Gravina e Luigi Luzi si sono opposti. Sarà concordato o fallimento.

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