Il tribunale di sorveglianza di Firenze ha accolto la richiesta dei legali dell’ex senatore Denis Verdini di arresti domiciliari per motivi di salute, il quale sta scontando una pena cumulativa di 15 anni e dieci mesi per tre condanne definitive: a 6 anni per bancarotta nelle vicende del Credito Cooperativo Fiorentino; a 5 anni e 6 mesi per il fallimento della Società Toscana Edizioni (che editava il quotidiano IL GIORNALE di Firenze) e a 3 anni e 10 mesi per il fallimento di un’impresa edile di Campi Bisenzio (Firenze).
La procura generale si era opposta alla richiesta di scarcerazione e di misura detentiva ai domiciliari presentata dal legale di fiducia di Verdini, l’avvocato Massimo Rocchi. Per i prossimi sette mesi, questa la durata del provvedimento, Denis Verdini potrà ricevere le cure nella sua villa sulle colline intorno a Firenze. Da quanto si apprende, l’ex senatore, che ha da poco compiuto 73 anni, ha lasciato il centro clinico del carcere don Bosco di Pisa e ha già raggiunto la sua abitazione fiorentina.
A seguito della sentenza della Corte di Cassazione del novembre 2020 che aveva reso definitiva la condanna per il crac dell’ istituto bancario Credito Cooperativo Fiorentino, di cui è stato presidente per un ventennio, Verdini era detenuto nel carcere romano di Rebibbia, ma successivamente a seguito dell’emergenza Covid gli vennero concessi i domiciliari.
Però, all’ex senatore lo scorso febbraio erano stati revocati gli arresti domiciliari su richiesta della procura generale di Firenze sulla base di tre episodi di una presunta evasione dalla sua villa fiorentina di Pian dei Giullari, dove stava scontando la detenzione. Così era rientrato in carcere, nella casa circondariale di Sollicciano (Firenze) da dove alcune settimane fa era stato trasferito al centro clinico del Don Bosco di Pisa per ricevere cure adeguate al suo stato di salute.
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