Il 4 giugno 2024 è un giorno che resterà impresso nella storia del tennis italiano. Per la prima volta abbiamo un nostro tennista al verticedi questo sport. Prima di Jannik Sinner, il prodigio azzurro che ha compiuto un’altra magia, forse quella più bella e commovente di tutte, non c’era riuscito nessuno: diventare “Re” del tennis mondiale partendo da un paesino delle Dolomiti. Non c’erano riusciti Panatta, Pietrangeli, tutti gli altri eroi di Santiago del Cile. Nessuno prima di Jannik aveva compiuto la scalata che sembrava la scalata dell’ Everest: diventare il nuovo numero uno al mondo della classifica Atp.
Un traguardo storico per Jannik Sinner e per tutto lo sport italiano. Novak Djokovic si ferma (per ora) a 428 settimane. Lunedì 10 è infatti la data da incidere nella storia, 10 giugno 2024, il giorno in cui Jannik Sinner e l’Italia toccheranno ufficialmente il punto più alto della storia del tennis. Jannik Sinner come Alberto Tomba, come Valentino Rossi, come i campioni del mondo e olimpici a cui lui stesso dice di ispirarsi e con cui quando può si confronta, cercando di capire “Come funziona la testa dei grandi”, entra nell’olimpo dei grandi dello sport.
Sinner è diventato numero 1 al mondo “virtualmente” mentre era sul campo affrontando Dimitrov e ha scoperto solo a fine partita questa novità . Una cosa è certa sicuro, avendo imparato a conoscerlo, Jannik non sarà felice fino a che non sarà arrivato in fondo al torneo, al traguardo. E visto che oggi tutto sembra possibile, perché non immaginarlo con un secondo trofeo Slam tra le braccia, dopo la straordinaria impresa di gennaio all’Australian Open ?
“Cosa posso dire? È il sogno di tutti diventare n.1 al mondo, ma al contempo vedere Novak così è un dispiacere: gli auguro una pronta guarigione. Grazie al mio team, è un momento speciale, sono felicissimo di condividerlo con voi e con chi da casa in Italia mi sta seguendo” ha commentato Sinner.
Il tempismo con cui Jannik compare sulla scena con Federer ritirato, Nadal logoro e Djokovic rotto —, è il talento maggiore di cui l’esistenza l’abbia dotato. Ecco perché era importante essere a Parigi, anche senza match nelle gambe, persino con un’anca sotto osservazione. Conquistare il primato sul campo, e non fermo ai box, corrisponde all’idea di mondo di Jannik Sinner. I risultati raggiunti grazie al lavoro. Alla preparazione psico-fisica. No sudore, no party.
Jannik è diventato per davvero una leggenda . E quindi grazie, perché l’Italia deve a questo ragazzo di 22 anni così serio e composto (ma letale come pochi) tutto. Siamo tornati al centro del mondo del tennis, il movimento è tornato in vita, fa crescere talenti da ogni dove giorno dopo giorno. E da oggi potremo dire in giro che sì, abbiamo il migliore tennista del mondo e che è tutto nostro. Grazie Sinner.
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