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22 Novembre 2024 15:45

Elezioni europee. Alle 12 affluenza al 24,77% in calo di due punti

I dati sono relativi a 52.566 sezioni su 61.650. Per le regionali in Piemonte è del 29,06%, per quelle comunali (oltre 3.600 i Comuni coinvolti) del 34,59%. Dall'affluenza alle preferenze prese dai big, i numeri delle Europee da tenere d'occhio. I risultati a Bari, Firenze e Cagliari bussola per il futuro delle coalizioni. Per le Ammimistrative lo spoglio nelle città interessate a partire dalle 14 di lunedì

In questa tornata elettorale gli italiani sono chiamati a scegliere i 76 parlamentari italiani del Parlamento europeo, che rinnoverà 720 parlamentari europei uscenti. Si vota anche in 3.716 Comuni italiani per le elezioni amministrative, si elegge il sindaco a Firenze, Bari e Cagliari, e gli eventuali ballottaggi si svolgeranno il 23 e 24 giugno. Si vota anche per rinnovare il consiglio della Regione Piemonte. Nel secondo giorno di votazioni, cioè oggi domenica 9 giugno), le urne saranno aperte dalle 7 alle 23.

Per le elezioni europee alle 12 ha votato il 24,77% degli aventi diritto. È quanto emerge dai primi dati del Viminale e relativi a circa la metà delle 61.650 sezioni. L’affluenza alle 23 di sabato è stata del 14,64% Si registra dunque un calo dell’affluenza nello stesso orario rispetto alle scorse elezioni europee: alle ore 12 di domenica 7 giugno del 2009 l’affluenza era stata infatti del 26,74%. Alle 12 l’affluenza per le elezioni regionali in Piemonte è del 29,06%. L’affluenza, allo stesso orario, per le elezioni comunali è invece del 34,59% (coinvolti sindaci e consiglieri di 3.698 Comuni, tra i quali Firenze, Bari, Cagliari, Perugia, Potenza, Campobasso, Pescara, Bergamo, Caltanissetta, Vibo Valentia) .

Tutti i Paesi membri dell’ Unione Europea devono usare un sistema elettorale proporzionale. Ciò significa che l’assegnazione dei seggi avviene in modo da assicurare alle diverse liste un numero di posti proporzionale ai voti ricevuti. L’Italia usa il voto di preferenza, che dà agli elettori la possibilità di indicare, nell’ambito della medesima lista, da una a tre preferenze, votando, nel caso di due o di tre preferenze, candidati di sesso diverso. Ai fini dell’elezione dei membri italiani al Parlamento europeo, le liste devono avere conseguito almeno il 4% dei voti validi espressi a livello nazionale.

L’Italia in queste consultazioni elettorali, è stata suddivisa in 5 circoscrizioni a cui corrisponderanno delle schede per il voto di colori diversi. Grigio, per la circoscrizione elettorale I – Italia nord-occidentale (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia). Marrone, per la circoscrizione elettorale II, che comprendere l’Italia nord-orientale (Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna); Rosso rubino, per la circoscrizione elettorale III – Italia centrale (Toscana, Umbria, Marche, Lazio); Arancione, per la circoscrizione elettorale IV – Italia meridionale (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria). Infine, Rosa, per la circoscrizione elettorale V – Italia insulare (Sicilia, Sardegna).

Affluenza, leader, partiti, coalizioni, i risultati in tre Comuni e in una Regione. Ecco i sei fattori da tenere d’occhio alla chiusura dei seggi, stasera alle 23. I riflettori sono puntati sulle elezioni europee. Nel primo giorno di votazioni l’affluenza è in calo di due punti rispetto a cinque anni fa e alla fine potrebbe essere un dato decisivo. La corsa dei big – sono candidati Giorgia Meloni, Elly Schlein, Antonio Tajani, Carlo Calenda, Matteo Renzi, Emma Bonino, Vittorio Sgarbi – catalizza l’attenzione. Il sistema elettorale prevede sbarramento al 4% e preferenze e, dunque, come si dice nel gergo politico, i leader (e i loro partiti) si ‘conteranno’. Ma non bisogna perdere di vista nemmeno la sfida di alcuni candidati che potrebbero riservare più di una sorpresa: il generale Vannacci, l’attivista Salis, i giornalisti Annunziata, Santoro e Tarquinio. Nel Sud Antonio Decaro,

Nel Pd gli altri due jolly sono Nicola Zingaretti e Stefano Bonaccini. L’ex governatore del Lazio non ha voluto rivali forti nella sua circoscrizione (Centro) e spera di fare il botto e battere (per numero di preferenze) Bonaccini, candidato nel Nord Est. I due si contendono la guida della pattuglia dem a Bruxelles. Lucia Annunziata, candidata al Sud, potrebbe essere la sorpresa in quota Schlein per fregare il sindaco uscente di Bari Antonio Decaro che ha riunito tutti, da De Luca a Emiliano, passando per il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, sogna di raggiungere le 300 mila preferenze.

Nel Nord ovest si è mosso con ambizioni da leader, Giorgio Gori. In Forza Italia come Giorgia Meloni per Fratelli d’ Italia, è sceso in campo in tutte le circoscrizioni, il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani, ministro degli Esteri. Tajani spera di non scendere sotto il mezzo milione di preferenze. L’altro jolly azzurro è Letizia Moratti che da Bruxelles potrebbe poi staccare un biglietto per il governo Meloni in un futuro rimpasto. Matteo Salvini si è giocato la carta Vannacci. Il generale è il jolly leghista per andare oltre il 9% raccolto dalla Lega alle scorse elezioni politiche. Nel Carroccio stimano la forza attrattiva elettorale di Vannacci sul milione e mezzo di preferenze. Le liste di Fratelli d’Italia non rivelano colpi di scena attesi . Candidati tanti dirigenti di partito, sindaci, assessori e parlamentari uscenti. Un “colpetto” meloniano è la candidatura di Vittorio Sgarbi nel Sud. Potrebbe risultare il valore aggiunto elettorale nel meridione. 

Liste senza jolly per il M5s. L’unico nome “noto” è quello di Pasquale Tridico, il padre del reddito di cittadinanza e candidato naturalmente e strumentalmente al Sud. I piccoli partiti si giocano la sopravvivenza. Avs spera nell’effetto Salis. L’attivista ai domiciliari a Budapest è candidata nel Nord Ovest e nella circoscrizione Isole. Altro jolly è Francesco Emilio Borrelli, fortissimo e seguitissimo sui social per le sue battaglie contro la camorra. Stati Uniti d’Europa ha messo in lista Emma Bonino e  Matteo Renzi che è ottimista e come sempre presuntuoso: “Da solo valgo il 2%“. Domani sera vedremo. Azione si fida di Carlo Calenda che ha girato in largo e lungo l’Italia.

Le ‘chiavi’ per interpretare il voto saranno anche altre: l’ordine di arrivo dei movimenti nel centrodestra (ci sarà il sorpasso di Forza Italia sulla Lega?) e nel centrosinistra (il Pd staccherà il M5S o Conte riuscirà a tallonare la Schlein?).

Come sono eletti gli Europarlamentari?

Dalle prime elezioni dirette del 1979, le elezioni europee si svolgono ogni cinque anni. I deputati al Parlamento europeo da quest’anno saranno 720 e i trattati dell’Ue stabiliscono l’assegnazione dei seggi per Paese. Ogni Stato membro dispone di un numero fisso di deputati al Parlamento europeo, da sei per gli Stati membri più piccoli come Malta, Lussemburgo e Cipro a novantasei per la Germania, lo Stato membro più grande. L’italia ne eleggerà 76.

Come si vota alle Elezioni Regionali in Piemonte

Anche per le regionali in Piemonte si può votare in tre modalità diverse. E’ possibile votare soltanto per il candidato alla presidenza della Regione. In questo caso, il voto non sarà esteso alla lista o le liste collegate al nome. Se si decide di esprimere una preferenza solo per la lista, il voto si estende anche al candidato che la rappresenta. Si può anche votare sia per la lista che per un candidato presidente collegato oppure per una lista e per un candidato che non è collegato. C’è la possibilità di esprimere fino a due preferenze. In tal caso, a fianco della lista prescelta, nelle apposite righe, si deve scrivere il cognome (o il nome e il cognome) dei candidati consiglieri regionali che appartengono alla lista stessa: l’espressione di due preferenze per candidati appartenenti allo stesso sesso comporta l’annullamento della seconda preferenza.

Come si vota alle Elezioni Amministrative (Comunali)

La modalità cambia in base al numero di abitanti dei singoli Comuni. In quelli con più di 15mila abitanti ci sono tre opzioni diverse su come compilare la scheda elettorale. Si può tracciare un segno sul simbolo di una lista: in tal modo la preferenza andrà sia alla lista che al candidato sindaco collegato. Si può anche mettere un segno sul nome del candidato sindaco, votando in questo caso solo per lui/lei. Infine è possibile il voto disgiunto, ovvero votare per un candidato sindaco e per una lista a lui non collegata. Accanto al simbolo della lista si possono indicare anche una o due preferenze, nel caso siano due devono riguardare candidati di sesso diverso altrimenti la seconda viene annullata. I Comuni con un numero di abitanti inferiore alle 15mila unità votano con sistema maggioritario in unico turno, non è consentito il voto disgiunto e vince chi ottiene più preferenze. Si possono esprimere una o due preferenze della lista collegata al candidato Sindaco, ma nel caso di due, occorre rispettare la parità di genere, pena l’annullamento della seconda.

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