Il Gup del Tribunale di Taranto dr. Benedetto Ruberto ha fissato per il prossimo 13 settembre l’udienza preliminare per 4 avvocati componenti della commissione elettorale per l’elezione del consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Taranto. Secondo l’impianto accusatorio del procuratore capo dr. Eugenia Pontassuglia e del pm dr. Francesco Sansobrino, quattro avvocati del foro jonico e cioè Antoniovito Altamura presidente uscente del COA di Taranto (difeso dall’ avv. Andrea Silvestre) , Alfonso Favatà (difeso dall’ avv. Filiberto Catapano Minotti) , Antonietta Sgobba (difesa dagli avvocati Giuseppe Fornari e Lorena Morrone entrambi del Foro di Milano), e Fabrizio Nastri (difeso dall’ avv. Salvatore Di Fonzo), secondo la procura di Taranto “in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto” avrebbero comunque fatto parte e condizionato con il loro voto la commissione che doveva vagliare le candidature .
Rinvio-a-giudizio-COA-TarantoDella vicenda delle elezioni del nuovo Consiuglio dell’ Ordine degli Avvocati del Foro di Taranto il nostro giornale a suo tempo si è occupato ampiamente, e sempre documentalmente, chiedendo anche interviste e chiarimenti (respinti) ad esponenti che hanno determinato l’avvio di questo procedimento giudiziario, e lo abbiamo fatto e pubblicando integralmente le decisioni del Consiglio Nazionale Forense, i provvedimenti del ministro guardasigilli sen. Carlo Nordio, e le sentenze della Suprema Corte di Cassazione.
Nel capo di accusa si legge che l’ avv. Antoniovito Altamura, presidente della commissione, era nello stesso tempo fratello di un candidato con cui è socio professionale di studio nella società Studio Legale Altamura srl. ; l’ avv. Nastri compagno di vita e di studio professionale di un’altra candidata (l’ avv. Mirella Casiello) ed Alfonso Favatà perché socio ed amministratore dell’organismo di mediazione “Camera di Conciliazione Italiana” di un altro avvocato in lista.
UDIENZA-PRELIMINARE-COA-TALa procura di Taranto addebita a tutti e quattro gli imputati anche la circostanza fatto di aver dichiarato incandidabili illegittimamente sette candidati. Il procuratore capo ed il pm Sansobrino sostiene nella richiesta di rinvio a giudizio per abuso d’ufficio, che i quattro avvocati, “non limitavano le funzioni della commissione elettorale alla sola certificazione dei risultati, ma le estendevano alla verifica delle condizioni di ineleggibilità dei candidati contribuendo, con il loro voto determinante, in violazione altresì dei provvedimenti cautelari derivanti dalle decisioni del Consiglio nazionale forense” a dichiarare l’ineleggibilità di sette candidati tutti appartenenti alla lista “Le Voci del Foro” guidata dall’ avvocato Vincenzo Di Maggio eletto per ben due volte dagli avvocati del foro di Taranto.
Persone offese nel procedimento sono: l’ Ordine degli Avvocati di Taranto, l’ avv . Sebastiano Comegna, l’ avv. Adriano De Franco, l’ avv . Vincenzo Di Maggio, l’avv. Paola Antonia Donvito, l’ avv. Giuseppe Macrì, l’ avv. Rosario Orlando, avv. Nestore Thiery.
La vicenda raccontata dal CORRIERE DEL GIORNO
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