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3 Luglio 2024 22:11
3 Luglio 2024 22:11

Ancora una volta i magistrati si sentono degli intoccabili: imputazione coatta per i giornalisti Milo Infante e Angelo Maria Perrino per il caso Denise

Indagini lacunose ed il giallo delle intercettazioni, ma un giudice accusa i giornalisti di diffamazione, per avere offeso a suo parere , il 22 novembre del 2021, nel corso della trasmissione 'Ore 14' in onda su Rai 2, la reputazione di tre magistrati di Marsala

Il gup di Caltanissetta David Salvucci ha disposto l’imputazione coatta del giornalista Rai, Milo Infante e del direttore della testata Affaritaliani.it, Angelo Maria Perrino, con l’accusa di diffamazione, per avere offeso il 22 novembre del 2021, nel corso della trasmissione ‘Ore 14‘ in onda su Rai 2, la reputazione di tre magistrati di Marsala (Trapani), . Le parti che si sentono offese sono l’ex Procuratore di Marsala (Trapani) Vincenzo Pantaleo ed i pm Roberto Piscitello e Giuliana Rana, titolari dell’inchiesta sulla scomparsa di Denise Pipitone, la bambina di 4 anni di cui si sono perse le tracce da Mazara del Vallo l’1 settembre del 2004. Il Gup Salvucci parla di “offese ai tre magistrati”, sostenendo che le frasi pronunciate da Perrino nella trasmissione Rai sono “obiettivamente diffamatorie”.

Infante era stato interrogato dal pm di Caltanissetta e si era difeso affermando di essersi riferito a presunte lacune delle prime indagini sulla scomparsa e non agli attuali titolari dell’inchiesta. Ma il Gup ha respinto la richiesta di archiviazione del pubblico ministero di Caltanissetta, sostenendo l’ “incontestabile valenza diffamatoria delle dichiarazioni” ed a suo parere la “consapevolezza dei due giornalisti di ledere la reputazione e di gettare discredito su tutti coloro che avevano avuto occasione di occuparsi delle indagini relative alla scomparsa di Denise“.

“Sarebbe stato rispondente a un preciso dovere professionale degli indagati, – aggiunge il Gup Salvucci nel divulgare la notizia di una sì grave violazione di principi etici e doveri professionali da parte di soggetti che avrebbero potuto essere chiamati a risponderne anche innanzi all’autorità giudiziaria penale e in sede disciplinare, circoscrivere la pubblica denuncia dell’illecita collusione a persone o epoche precise e determinate, cosi come Infante ha prontamente fatto soltanto in sede di interrogatorio

Ma cosa aveva detto in trasmissione il direttore della testata Affaritaliani.it ?Una fonte romana di ‘Affaritaliani‘ mi ha detto che la chiave di questo giallo sta nelle intercettazioni che non hanno voluto rendere pubbliche perché sarebbero compromettenti per molti personaggi e quindi, con diversi pretesti, sono state seppellite e rese inutilizzabili”, aveva affermato in televisione Perrino. Mentre Infante, “a fronte della domanda di un altro ospite presente in studio – continua il Gup Salvuccie della dichiarazione di Perrino, che i personaggi citati sono ‘magistrati, politici e credo non solo'”.

Così “offendevano la reputazione dei tre magistrati -per il Gup Salvucci in quanto gli stessi venivano indirettamente indicati come responsabili dell’occultamento delle intercettazioni telefoniche dal contenuto compromettente e della mancata individuazione degli autori del reato di sequestro di persona commesso nei confronti di Denise Pipitone“.

Tre anni fa lo stesso Gip Salvucci aveva rigettato una richiesta di archiviazione, e disposto l’imputazione coatta per il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, imputato di calunnia ai danni dell’avvocato Giuseppe Arnone. Una decisione analoga a a quella che ha colpito i nostri colleghi. A proposito, sapete come è finita ? Assoluzione per il procuratore aggiunto Salvatore Vella.

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