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3 Luglio 2024 17:23
3 Luglio 2024 17:23

Dia e Carabinieri, 25 arresti per mafia ad Aprilia: il sindaco Principi arrestato ai domiciliari

L' indagine avviata dalla Direzione Investigativa Antimafia nel marzo 2018 ha preso il via dalle inchieste sui Gangemi. Indagato anche l'ex sindaco Terra.

Operazione antimafia della DIA la Direzione Distrettuale Antimafia di Roma e del comando provinciale dei Carabinieri di Latina ad Aprilia. Tra le 25 persone talune delle quali gravemente indiziate di far parte di un’associazione mafiosa radicata nella città pontina finalizzata alla consumazione di estorsioni, usura, reati contro la pubblica amministrazione e traffico di sostanze stupefacenti. L’inchiesta è partita dalle indagini sulla famiglia Gangemi, rimasta coinvolta in alcune inchieste per estorsioni con metodo mafioso. Misure cautelari sono state notificate anche a Sergio Gangemi, considerato dagli inquirenti collegato alla cosca locale della ‘ndrangheta dei De Stefano-Araniti, operante da anni ad Aprilia, Pomezia ed anche a Roma.  Sono in corso anche numerose perquisizioni.

Gli indagati al termine di una indagine sono stati raggiunti questa mattina da una ordinanza cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale capitolino su richiesta della locale Procura della Repubblica – DDA, fra i quali compare anche il sindaco Lanfranco Principi eletto nel maggio 2023 in una lista civica, guida una maggioranza di centrodestra, sostenuto In consiglio comunale da 9 consiglieri di Fratelli d’Italia, 2 della Lega e 4 di liste civiche. Eletto in consiglio comunale nel 2005, era stato anche vicesindaco dal 2018 al 2022 nella precedente consiliatura nella guinta guidata da Antonio Terra, per poi dimettersi per preparare la sua corsa a sindaco.

il sindaco di Aprilia arrestato, Lanfranco Principi

Gli arrestati sono “gravemente indiziati di far parte di un’associazione mafiosa radicata in Aprilia, in provincia di Latina, e finalizzata – spiega una nota della Dda – alla consumazione di estorsioni, usura, reati contro la pubblica amministrazione e traffico di sostanze stupefacenti”. Tra le persone raggiunte da misura cautelare anche un assessore comunale. Nel procedimento risultano iscritti nel registro degli indagati l’ex sindaco della cittadina in provincia di Latina, Antonio Terra e l’ex assessore ai lavori pubblici, Luana Caporaso entrambi consiglieri comunali dell’opposizione.

Più in particolare, nel corso della attività di indagine, avviata nel marzo 2018 dalla Direzione Investigativa Antimafia – Centro Operativo di Roma con il supporto, dall’ottobre dello stesso anno, del Reparto Territoriale Carabinieri di Aprilia, sotto il coordinamento della DDA romana, sono state raccolte significative evidenze in ordine alla esistenza di un sodalizio criminale di natura mafiosa, operante nel territorio apriliano e comuni limitrofi, il quale avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, aveva come finalità quella di commettere delitti di traffico  di sostanza  stupefacente, di estorsione aggravata, rapina,  lesioni e minaccia utili ad imporsi sul territorio ed ottenere il sostentamento di affiliati detenuti; nonchè di usura ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria nei confronti di commercianti e imprenditori della cittadina di Aprilia per somme di denaro cospicue e con l’imposizione di tassi usurari,  di detenzione e porto di armi utili alla consumazione dei reati fine e al mantenimento del controllo del territorio e ribadire la superiorità del sodalizio; così acquisendo in modo diretto e indiretto la gestione e comunque il controllo di attività economiche, di appalti e servizi pubblici, di ostacolare il libero esercizio del voto.

Antimafia, la presidente Colosimo: “Un plauso alla Dda di Roma, Dia ed Arma dei Carabinieri “

 “L’operazione che ha portato al fermo di 25 persone ad Aprilia dimostra quanto sia pervasivo, pericoloso e diffuso il fenomeno mafioso all’interno della cosa pubblica – commenta la presidente della commissione parlamentare Antimafia, on. Chiara Colosimo -. Un plauso alla Dda di Roma, alla Dia e all’Arma dei Carabinieri per il lavoro svolto che ci offre uno spaccato criminale preoccupante del territorio alle porte di Roma e in quello pontino. La Commissione antimafia, come sempre, sta procedendo alla richiesta formale per l’acquisizione degli atti dell’inchiesta“.

Il procuratore di Roma Lo Voi: “Nel Lazio la mafia c’è”

“E’ necessario sottolineare che nonostante i dubbi e le resistenze sulla esistenza di gruppi organizzati facenti capo alle case madri mafiose e nonostante in diverse sedi si dubiti dell’esistenza della mafia nel Lazio, noi abbiamo una serie di comportamenti oggettivati da attività di indagine che ci confermano che la mafia c’è nonostante le numerose operazioni che si sono succedute sul territorio laziale, tutti con caratteristiche di quelle che si trovavo a Corleone Partinico e altre latitudini. Necessario concentrarci sul fenomeno mafioso ora che abbiamo il Pnrr su questo. La mafia c’è e continua o operare e ad adeguarsi alle novità che giorno dopo giorno si manifestano”. ha commentato il procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi.

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