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22 Novembre 2024 05:19

Vasta operazione “Assedio” della Dia a contrasto della criminalità mafiosa

Eseguite decine di misure cautelari e sequestri per oltre 130 milioni di euro. Impiegati oltre 500 uomini e donne delle forze dell' ordine su tutto il territorio nazionale. TUTTI I NOMI DEGLI ARRESTATI E DELLE SOCIETA' COINVOLTE

Su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, è in corso una vasta operazione della Direzione Investigativa Antimafia su tutto il territorio nazionale con il coinvolgimento di oltre 500 operatori, per dare esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma dr.ssa Emanuela Attura  su richiesta della Procura della Repubblica di Roma –Direzione Distrettuale Antimafia, che dispone misure cautelari nei confronti di 18 persone, ritenute gravemente indiziate di far parte di due associazioni, con l’aggravante mafiosa, radicate in Roma e finalizzate alla consumazione di estorsioni, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego in attività economiche di proventi illeciti; reati aggravati dall’aver agevolato i clan di camorra MazzarellaD’Amico, e le cosche della ‘ndrangheta Mancuso e Mazzaferro ed il clan Senese.

Più in particolare, nel corso della attività di indagine, avviata nel marzo 2018 dalla Direzione Investigativa Antimafia – Centro operativo di Roma con il coordinamento della DDA della Procura di Roma guidata dal procuratore aggiunto Ilaria Calò, sono stati raccolti elementi gravemente indiziari in ordine alla esistenza di una vera e propria centrale di riciclaggio, operante in Roma e con interessi in tutto il territorio nazionale, che si è avvalsa della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento derivante sia dagli stretti legami con le organizzazioni criminali mafiose tradizionali che per l’immediata disponibilità di armi da guerra e comuni da sparo.

Due associazioni per delinquere che attraverso una strategia di sommersione riciclavano ingenti profitti, infiltrando progressivamente attività imprenditoriali in apparenza legali in molteplici campi come la cinematografia, l’edilizia, la logistica, il commercio di auto e di idrocarburi. Sono state costituite così numerose società ‘fittizie’ per emettere false fatturazioni grazie al supporto fornito, tra gli altri, da imprenditori e da liberi professionisti. Tra gli arrestati anche Vincenzo Senese figlio del boss Michele , ed Antonio Nicoletti figlio di Enrico Nicoletti l’ex storico componente della Banda della Magliana ,. Colpito da misura cautelare anche Roberto Macori, legato alla “destra eversiva romana, all’ombra di Massimo Carminati, e divenuto prima l’alter ego di Gennaro Mokbel, per poi legarsi a Michele Senese. Sedici in tutto le persone finite in carcere, mentre per due di loro sono stati decisi i domiciliari

Gip: “Figlio di Nicoletti punto riferimento grazie al potere criminale del padre”

Antonio Nicoletti, scrive il gip nell’ordinanza, “godendo del potere criminale già ampiamente affermato dalle attività illecite e dalle cointeressenze mafiose del padre Enrico Nicoletti, rappresenta il punto di riferimento di dinamiche criminali qualificate sulla Capitale”. Nell’ordinanza viene riportata una conversazione intercettata dopo una rissa.”Ahò, fermatevi questo è il figlio di Nicoletti gli ha detto. Gli hanno chiesto scusa e se lo sono abbracciati …“. Così la gip descrive la figura di Antonio Nicoletti, figlio dell’ex boss della Magliana. “Nicoletti – aggiunge- è capo e promotore, sovrintende e coordina tutte le attività della associazione di cui si trova in posizione apicale. Si è messo in mezzo ed hanno trattato male anche luisi legge in un’intercettazione . Dopo però ci stava uno che lo ha riconosciuto e gli ha detto: “Ahò fermatevi questo è il figlio di Nicoletti. Gli hanno chiesto scusa se lo son

Riguardo al figlio di Michele Senese, il giudice evidenza come servaanche da garanzia per gli investimenti delle ’ndrine Morabito e Mancuso e dal clan Rinaldi/Formicola nel commercio di idrocarburi. E’ presente agli incontri del vertice del sodalizio” dove “vengono pianificate le illecite attività di interesse del sodalizio romano” nel corso dei quali “vengono pianificate le illecite attività”.

Tra gli indagati anche un ex calciatore

Tra le persone indagate anche Domitilla Strina, figlia di Anna Bettozzi Di Cesare, l’imprenditrice nel settore del commercio dei petroli, meglio conosciuta nella sua attività di cantante con il mone d’artre  Anna Betz oppure “Lady Petrolio” e già coinvolta in altre indagini, e l’ex calciatore Giorgio Bresciani. Un “sistema amalgamatosi nel tempo degli interessi delle “associazioni di tipo mafioso che si muovono nell’area metropolitana capitolina. Roma storicamente rappresenta il punto di contatto tra imprenditori a, politica e mafie”, scrive il Gip. Un altro indagato sempre intercettato diceva “… a Roma faccio proprio la carne di porco, faccio proprio lo schifo … ricorda quello che ti dico io… a Roma faccio proprio schifo… mentre qui ho dovuto mettere le pedine, li già sono pronti … ho avuto le licenze in 21 giorni su una società nuova…

I raggiri con le società di idrocarburi

Le indagini hanno fatto emergere gravi indizi sull’esistenza di una struttura organizzata che attraverso numerose società cartiere, finanziate dai clan campani e calabresi, avrebbe acquisito il controllo di depositi fiscali di idrocarburi, funzionali alla realizzazione delle attività di riciclaggio. Insieme ai reati di natura economico-finanziaria, circostanziati anche dalle attività di accertamento fiscale delegate al Nucleo Pef della Guardia di Finanza di Roma, i componenti delle due organizzazioni sono risultatianche dediti alla commissione di una serie di delitti in qualche modo strumentali ai primi (delitti di estorsione e usura) tanto per regolare partite di dare e avere tra loro o con terzi quanto per legare a sé gli imprenditori indispensabili per alimentare l’illecito profitto. In questo ambito, è emersa la riserva di violenza delle due associazioni, sia per la forza di intimidazione derivante dagli stretti legami con le organizzazioni criminali mafiose che per l’immediata disponibilità di armi da guerra e comuni da sparo.

L’ Ordinanza cautelare del Gip del Tribunale di Roma

Operazione-DIA-RM-Assedio

L’intercettazione: “A Roma la politica è mafia”

Là se vai a Roma politici onorevoli tutti corrotti… perché è proprio la politica di Roma che è così…” parlava così uno degli indagati nella maxi indagine della Dia e della Dda di Roma. Un’intercettazione fra Umberto Luongo e Salvatore Pezzella, ritenuti da chi indaga al vertice delle organizzazioni, riportata nell’ordinanza del Gip dr.ssa Attura del Tribunale di Roma che sottolinea come questa sintetizzi “in maniera esaustiva l’essenza del sistema capitolino”.A Roma se tu parli con le guardie è proprio la politica loro là, noi stiamo parlando che a Roma è un circuito proprio di politica: là stanno solo guardie, il ministero, l’onorevole” dicevano nelle intercettazioni “Per esempio se qua ti siedi con una guardia sei infame, là se ti siedi con una guardia sei buono perché  è politica, perché Roma è politica. Ho visto gente che va seduta con le guardie, è normale. Il generale e l’onorevole, è normale: perché la politica là è la mafia. La politica là è in mezzo la via la politica è a Roma, come noi qua in mezzo la via siamo noi, invece là è la politica in mezzo la via, là se vai a Roma politici onorevoli tutti corrotti. Perché è proprio la politica di Roma che è così. E quella è la struttura che dici: noi qua facciamo politica. Noi invece siamo mafiosi,  prendiamo le pistole. Stiamo facendo business…“.

E sulla opportunità di non alzare il livello di attenzione di chi indaga: “O ci dobbiamo mettere a fare casino e ci dobbiamo andare a mettere in bocca… perché qua … qua siamo in una Capitale… mica è Napoli… qua girano politici, vescovi… questo, quello e quell’altro ancora… noi dobbiamo stare calmi lo sai perché? Perché qua ci alzano da terra in un quarto d’ora…

Le accuse contestate a vario titolo e a seconda delle posizioni sono di associazione a delinquere con l’aggravante mafiosa, finalizzata a commettere reati di estorsione, usura, armi, fittizia intestazione di beni, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego in attività economiche di proventi illeciti, aggravati dalla finalità di aver agevolato i clan.

Le accuse

Le accuse contestate, a vario titolo e a seconda delle posizioni, sono di associazione a delinquere con l’aggravante mafiosa, finalizzata a commettere reati di estorsione, usura, armi, fittizia intestazione di beni, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego in attività economiche di proventi illeciti, aggravati dalla finalità di aver agevolato i clan di camorra Mazzarella-D’Amico, delle cosche della ‘ndrangheta Mancuso e Mazzaferro e del clan Senese.

Accusati di essere al vertice della prima associazione, sulla quale si è focalizzata fin dall’inizio l’attività investigativa, sono Antonio Nicoletti, figlio di Enrico Nicoletti, e Pasquale Lombardi, insieme a soggetti come Salvatore D’Amico e suo figlio Umberto, ed Umberto Luongo. Secondo l’accusa, avvalendosi della partecipazione di numerosi soggetti appartenenti agli ambienti della criminalità autoctona romana e di matrice camorristica, sarebbe stata creata una complessa rete di società “cartiere” intestate a prestanome attraverso le quali riciclare ingentissime somme di denaro proveniente dai clan campani.

In questo contesto è emersa la figura del produttore cinematografico Daniele Muscariello, già in carcere e condannato a 9 anni di carcere per riciclaggio, nella veste di fiduciario degli stessi clan e del manager musicale Angelo Calculli. Per il gip “Muscariello è tra gli organizzatori della politica economico-criminale dell’associazione, in quanto recluta gli imprenditori da assoggettare al sistema di riciclaggio e mantiene costanti rapporti con esponenti del mondo istituzionale e appartenenti alle forze dell’ordine, come si è visto nella esposizione dei fatti oggetto delle imputazioni. Ha favorito l’ingresso nel sodalizio romano di Salvatore D’Amico, inteso “o’ pirata”, esponente apicale del clan D’Amico/Mazzarella, così accrescendo la forza economica e militare della consorteria di appartenenza. Partecipa a numerosi incontri tra i vertici del sodalizio per affrontare le criticità emerse all’interno della centrale di riciclaggio dopo l’arresto del Salsiccia il 6.6.2018. Insieme al Salsiccia è responsabile di un arsenale di armi custodito nel territorio di Roma, messo a disposizione da Salvatore D’Amico, “O Pirata”, per garantire al sodalizio una efficace ed immediata azione di fuoco qualora necessaria. Pianifica con Salvatore Ventura un attentato nei confronti di Salvatore Pezzella e Stefano De Angelis, in quanto non avevano corrisposto al sodalizio i guadagni della attività di riciclaggio gestite sulla capitale con Alberto Coppola, evento non verificatosi per il decesso improvviso del Ventura il 28.09.2018. Si occupa con il Lombardi ed Antonio Nicoletti del mantenimento dei sodali detenuti“.

Come funzionava la struttura

Le indagini hanno fatto emergere gravi indizi sull’esistenza di una struttura organizzata che attraverso numerose società cartiere, finanziate dai clan campani e calabresi, avrebbe acquisito il controllo di depositi fiscali di idrocarburi, funzionali alla realizzazione delle attività di riciclaggio. Insieme ai reati di natura economico-finanziaria, circostanziati anche dalle attività di accertamento fiscale delegate al Nucleo Pef della Guardia di Finanza di Roma, i componenti delle due organizzazioni sono risultati anche dediti alla commissione di una serie di delitti in qualche modo strumentali ai primi (delitti di estorsione e usura) tanto per regolare partite di dare e avere tra loro o con terzi quanto per legare a sé gli imprenditori indispensabili per alimentare l’illecito profitto.

In questo ambito, è emersa la riserva di violenza delle due associazioni, sia per la forza di intimidazione derivante dagli stretti legami con le organizzazioni criminali mafiose che per l’immediata disponibilità di armi da guerra e comuni da sparo.II Giudice per le Indagini Preliminari accogliendo la richiesta della Dda di Roma ha disposto il sequestro preventivo ai fini della confisca di tre società attive nel settore cinematografico e il sequestro di 131.826.000,00 euro nei confronti di 57 indagati , da eseguirsi sui beni nella disponibilità degli stessi

Misure cautelari disposte nei confronti di:

COPPOLA Alberto per i capi 15, 37;
D’AMICO Salvatore per i capi 1, 26, 37, 43;
D’AMICO Umberto cl. 96 per il capo 1;
DE ANGELIS Stefano per i capi 1, 2, 5, 8, 14, 27;
GABRIELE Tiziano, per il capo 4;
LOMBARDI Pasquale, per i capi 1, 7, 8, 9, 11, 12, 21, 22, 23, 32;
LUONGO Umberto, per il capo 1;
MACORI Roberto, per i capi 1, 28, 37, 38;
MUSCARIELLO Daniele per i capi 1, 7, 12, 18, 26, 30, 32, 37, 43;
NICOLETTI Antonio, per i capi 1, 12, 24, 35;
PEZZELLA Salvatore, per i capi 1, 2, 3, 7, 14, 15,. 26, 37, 43;
PEZZELLA Giovanni, per i capi 2, 3, 7, 14, 15;
SALSICCIA Andrea, per i capi 1, 2, 5, 6, 7, 12, 26;
SAVIOLI Alessandro, per i capi 37, 38;
SENESE Vincenzo, per il capo 37;
SERI Andrea, per i capi 1, 14, 26;

Arresti domiciliari nei confronti di:

CALCULLI Angelo per i capi 1, 7, 8, 10;

MONTI Piero, per i capi 37, 38;

Queste le confische effettuate dalla D.I.A.

ADDESI Francesco, sino alla concorrenza di euro 400.000,00

ALBINI Gianna, sino alla concorrenza di euro 95.160,00

ANTILLI Andrea, sino alla concorrenza di euro 270.000,00
AUDINO Girolamo, sino alla concorrenza di euro 20.233,00
AURIEMMA Ferdinando, sino alla concorrenza di euro 85.000,00
BARBIS Danilo, sino alla concorrenza di euro 4.768.693,00
BERRETTONI Alessio, sino alla concorrenza di euro 4.768.693,00
BETRO’ Andrea, sino alla concorrenza di euro 400.000,00
BIAGI Mattia, sino alla concorrenza di euro 400.000,00

BONARRIGO Nicola, sino alla concorrenza di euro 21.817,26

BONGIOVANNI Claudia in ordine al capo 8) sino alla concorrenza di euro 187.000,00 In ordine al capo 10) sino alla concorrenza di euro 64.000,00
BORSETTI Danilo in ordine al capo 5) sino alla concorrenza di euro 12.868,00 in ordine al capo 6) sino alla concorrenza di euro 21.817,26
BRESCIANI Giorgio, in ordine al capo 2) sino alla concorrenza di euro 20.233,00 in ordine al capo 5) sino alla concorrenza di euro 12.868,00 in ordine al capo 6) sino alla concorrenza di euro 21.817,26

BRIGANDI’ Antonio Cristofer, sino alla concorrenza di euro 400.000,00
BUCCI Manolo, sino alla concorrenza di euro 12.868,00
BUZZI Veronica, sino alla concorrenza di euro 95.160,00, in ordine al capo 14) sino alla concorrenza di euro 4.768.693,00
CALCULLI Angelo, In ordine al capo 7) sino alla concorrenza di euro 95.160,00
in ordine al capo 8) sino alla concorrenza di euro 187.000,00 In ordine al capo 10) sino alla concorrenza di euro 64.000,00
CANALE Manuel, sino alla concorrenza di euro 85.000,00
CEA Vito, sino alla concorrenza di euro 187.000,00
COLOGNESI Federica, in ordine al capo 2) sino alla concorrenza di euro 20.233,00
in ordine al capo 14) sino alla concorrenza di euro 4.768.693,00
COPPOLA Alberto, sino alla concorrenza di euro 85.000,00
DE ANGELIS Stefano, in ordine al capo 2) sino alla concorrenza di euro 20.233,00
in ordine al capo 5) sino alla concorrenza di euro 12.868,00
in ordine al capo 8) sino alla concorrenza di euro 187.000,00 in ordine al capo 14) sino alla concorrenza di euro 4.768.693,0Q
GRANDE Katiuscia sino alla concorrenza di euro 21.817,26
TIVOLI Patrizia in ordine al capo 5) sino alla concorrenza di euro 12.868,00, in ordine al capo 6) sino alla concorrenza di euro 21.817,26
FESTA Giovanni, sino alla concorrenza di euro 21.817,26
FILIPPETTI Micol in ordine al capo 8) sino alla concorrenza di euro 187.000,00 in ordine al capo 10) sino alla concorrenza di euro 64.000,00
FORMISANO Giovanni, sino alla concorrenza di euro 85.000,00
GIULIANI Stefano, sino alla concorrenza di euro 95.160,00
GRANATA Manolo, in ordine al capo 5) sino alla concorrenza di euro 12.868,00 in ordine al capo 6) sino alla concorrenza di euro 21.817,26

GUADAGNO Marco, in ordine al capo 14) sino alla concorrenza di euro 4.768.693,00
LIMONE Vincenzo, in ordine al capo 14) sino alla concorrenza di euro 4.768.693,00
LOMBARDI Pasquale, in ordine al capo 7) sino alla concorrenza di euro 95.160,00
in ordine al capo 8) fino alla concorrenza di euro 47.000,00
in ordine al capo 9) sino alla concorrenza di euro 140.000,00 in ordine al capo 1 O) sino alla concorrenza di euro 64.000,00 in ordine al capo 12) sino alla concorrenza di euro 270.000,00 in ordine al capo 21) sino alla concorrenza di euro 200.000,00 in ordine al capo 22) sino alla concorrenza di euro 80.000,00
LUXARDO Livio Marco, in ordine al capo 14) sino alla concorrenza di euro 4.768.693,00
MACORI Roberto, in ordine al capo 38) sino alla concorrenza di euro 400.000,00
MAORET Denis, in ordine al capo 8) sino alla concorrenza di euro 187.000,00
MARTINO Elvira Samantha, in ordine al capo 7) sino alla concorrenza di euro 95.160,00
in ordine al capo 8) sino alla concorrenza di euro 187.000,00
MAURA Mario, in ordine al capo 15) sino alla concorrenza di euro 85.000,00
MIOTTO Giancarlo, in ordine al capo 15) sino alla concorrenza di euro 85.000,00
MONTI Massimiliano, in ordine al capo 38) sino alla concorrenza di euro 400.000,00
MONTI Piero in ordine al capo 38) sino alla concorrenza di euro 400.000,00

MUSCARIELLO Daniele, in ordine al capo 7) sino alla concorrenza di euro 95.160,00 In ordine al capo 12) sino alla concorrenza di euro 270.00Q,00 In ordine al capo 18) sino alla concorrenza di euro 10.000,00 In ordine al capo 43) sino alla concorrenza di euro 300.000,00
NAVARO Roberto, in ordine al capo 15) sino alla concorrenza di euro 85.000,00

OTOLEA George Daniel, sino alla concorrenza di euro 4.768.693,00
PAOLUCCI Stefania, in ordine al capo 2) sino alla concorrenza di euro 20.233,00, in ordine al capo 5) sino alla concorrenza di euro 12.868,00, in ordine al capo 6) sino alla concorrenza di euro 21.816,6
PECORARI Oreste, sino alla concorrenza di euro 12.868,00
PETITO Corrado, in ordine sino alla concorrenza di euro 85.000,00
PEZZELLA Giovanni, in ordine al capo 2) sino alla concorrenza di euro 20.233,00
in ordine al capo 3) sino alla concorrenza di euro 30.000.000,00 in ordine al capo 7) sino alla concorrenza di euro 95.160,00, in ordine al capo 14) sino alla concorrenza di euro 4.768.693,00 in ordine al capo 15) sino alla concorrenza di euro 85.000,00
PEZZELLA Salvatore, in ordine al capo 2) sino alla concorrenza di euro 20.233,00
in ordine al capo 3) sino alla concorrenza di euro 30.000.000,00 in ordine al capo 7) sino alla concorrenza di euro 95.160, 00, in ordine al capo 14) sino alla concorrenza di euro 4.768.693,00 in ordine al capo 15) sino alla concorrenza di euro 85.000,00 in ordine al capo 43) sino alla concorrenza di euro 300.000,00
SALSICCIA Andrea, in ordine al capo 2) sino alla concorrenza di euro 20.233,00 in ordine al capo 5) sino alla concorrenza di euro 12.868,00, in ordine al capo 6) sino alla concorrenza di euro 21.817,26
in ordine al capo 7) sino alla concorrenza di euro 95.160,00, in ordine al capo 12) sino alla concorrenza di euro 270.000,00

SALSICCIA Francesca, in ordine al capo 5) sino alla concorrenza di euro 12.868,00 in ordine al capo 6) sino alla concorrenza di euro 21.817,26;

SAVIOLI Alessandro, sino alla concorrenza di euro 400.000,00
SERI Andrea, sino alla concorrenza di euro 4.768.693,00.
SPADAFORA Gennaro, sino alla concorrenza di euro 85.000,00
TARANTINO Vincenzo, sino alla concorrenza di euro 85.000,00
UNGARO Cinzia, in ordine al capo 7) sino alla concorrenza di euro 95.160,00
in ordine al capo 8) sino alla concorrenza di euro 187.000,00, in ordine al capo 10) sino alla concorrenza di euro 64.000,00,

VISIONE Gaetana sino alla concorrenza di euro 85.000,00

Queste le società sequestrate:

HQ EVENT & PRODUCTION S.r.l (P.iva 14217411009) in ordine ai capi 7- 8/9- 10;
RVM BROADCAST S.r.l. (P.iva 01260030778) in ordine al capo 8/9;
TYCHE PRODUCTION S.r.l. (P.iva 13796581000) in ordine ai capi 7- 8/9;

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