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16 Luglio 2024 04:41
16 Luglio 2024 04:41

Ok da Commissione Ue a prestito ponte da 320 milioni per Acciaierie d’ Italia (ex Ilva)

La lettera della Commissione UE esprime una valutazione positiva sui termini dell'operazione, che prevede un tasso di interesse annuo dell'11,6%. La conferma di Bruxelles attesta la validità del piano industriale elaborato dalla gestione commissariale e la capacità dell'azienda di restituire la somma in tempi congrui, senza configurarsi come aiuto di Stato

Via libera della Commissione europea al prestito ponte da 320 milioni per l’ex Ilva. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha ricevuto la ‘comfort letter’ che esprime una valutazione positiva sui termini del prestito, che prevede un tasso di interesse annuo dell’11,6%. “Questa conferma attesta la validità del piano industriale elaborato dalla gestione commissariale e la capacità dell’azienda di restituire la somma in tempi congrui e senza configurarsi come aiuto di Stato”, si legge nella nota diffusa dal Mimit.

La lettera della Commissione UE esprime una valutazione positiva sui termini dell’operazione, che prevede un tasso di interesse annuo dell’11,6%. La conferma di Bruxelles attesta la validità del piano industriale elaborato dalla gestione commissariale e la capacità dell’azienda di restituire la somma in tempi congrui, senza configurarsi come aiuto di Stato.

Per il ministro delle Imprese Adolfo Urso siamo sulla strada giusta, non credo che fosse facile soltanto immaginarla”. Poi aggiunge: “Oggi abbiamo avuto una notizia importante e significativa, che ci conforta sul fatto che siamo sulla strada giusta, perché la Commissione ha dato il via libera al prestito ponte, quindi nel contempo ha confermato che il piano industriale di rilancio dei commissari dell’ex Ilva è tale da consentire la restituzione del prestito ponte nei tempi dovuti con un tasso di interesse piuttosto significativo“.

I fondi statali daranno ossigeno temporaneamente alle casse aziendali, ora però deve entrare nel vivo la fase del rilancio e la riconversione per dare un futuro al polo siderurgico con il suo cuore a Taranto. Da tempo l’impianto pugliese funziona solo parzialmente. A fine aprile i commissari hanno presentato una bozza di piano industriale che prevede l’obiettivo di produrre 6 milioni di tonnellate di acciaio annue e la realizzazione entro il 2027 di due altoforni elettrici per sostituirne altrettanti.

Servono risorse e un partner industriale forte. A inizio giugno gli indiani di indiani di Vulcan Steel e di Steel Mont hanno visitato gli impianti pugliesi e liguri di Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria. Sarebbero potenzialmente interessati anche il gruppo ucraino-olandese Metinvest e i canadesi di Metinvest. Nei prossimi mesi si comprenderanno meglio le loro strategie industriali.

I sindacati chiedono di riprendere il tavolo a Palazzo Chigi, Urso viene riferito avrebbe parlato della possibilità di un incontro entro agosto per siglare l’accordo sulla ripartenza. “Bene l’approvazione da parte della Commissione europea del prestito ponte, ma queste risorse non sono sufficienti in considerazione delle condizioni in cui si trovano gli stabilimenti ex Ilva”, specifica Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil. “Da quando è stato annunciato il prestito ponte a oggi – aggiunge – è passato troppo tempo. Ora occorre capire quando le risorse saranno nelle reali disponibilità dei commissari straordinari. Gli impianti di tutti gli stabilimenti ex Ilva non possono continuare a restare fermi e sono necessari gli interventi per le manutenzioni ordinarie e straordinarie“.

Mentre il segretario della Uilm Rocco Palombella argomenta: “Ora ci sono le condizioni per la convocazione del tavolo a Palazzo Chigi, che abbiamo richiesto da settimane, per riprendere la discussione con il governo sulle prospettive dell’ex Ilva, sul piano industriale e di ripartenza, sulle ulteriori risorse da mettere a disposizione dei commissari, sull’occupazione e sull’annunciato bando di gara”.

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