Aumento dell’instabilità con temporali sparsi nei prossimi giorni con flessione delle temperature, ma poi tornerà il grande caldo. I prossimi giorni vedranno un aumento dell’instabilità in particolare sulle regioni del nord Italia: nuvolosità in sviluppo con acquazzoni e temporali in movimento dai rilievi verso le pianure. Più asciutto al centro-sud almeno fino al weekend quando anche qui, soprattutto sulle zone interne, non mancherà qualche temporale sparso. Temperature in flessione, dunque, con l’arrivo del primo fine settimana di agosto ma su valori che saranno al più in linea con le medie del periodo e neanche per molto tempo.
L’anticiclone Caronte infiammerà nuovamente il meteo nel corso della prossima settimana con l’arrivo una nuova fase climatica anomala per la Penisola. Sono queste le previsioni degli esperti per i prossimi giorni, che però parlano anche di possibili eventi estremi con il rischio grandinate e alluvioni lampo
Nuova impennata delle temperature, attenzione eventi estremi
Gli effetti più importanti di questa nuova avanzata dell’alta pressione di matrice sub-tropicale – spiegano gli esperti dsi avranno sulle temperature: infatti, vista l’origine delle masse d’aria (dall’interno del deserto del Sahara), oltre al tanto sole, ci aspettiamo una nuova impennata dei valori termici.
La previsione degli eventi meteo mette bene in evidenza tutta la potenza e la vastità dell’anticiclone che dal Nord Africa si estenderà su tutto il bacino del Mediterraneo fino ad arrivare al cuore dell’Europa.
Nel concreto, ciò si tradurrà in una nuova fase meteo anomala: ci aspettiamo punte massime fin verso i 37-38°C (e localmente anche superiori) specie da martedì 6 agosto in avanti. Favorite per questo clima rovente saranno le pianure del Nord, i settori tirrenici di Toscana e Lazio e le due Isole Maggiori, nonché la Puglia.
Attenzione però, non avremo solo tanto sole e caldo sull’Italia. Col passare dei giorni il passaggio di correnti più instabili in quota potrebbe agire da innesco per violenti temporali. Infatti a causa della tantissima energia potenziale in gioco aumenta anche il rischio di eventi meteo estremi come grandinate e alluvioni lampo, che colpiscono aree ristrette ogni qual volta degli spifferi di aria fresca riescono a “bucare” lo scudo anticiclonico. Maggiormente a rischio in questo caso dovrebbero essere le aree alpine e le vicine pianure nonché le zone interne del Centro