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21 Novembre 2024 12:36

La Boccia: “Sangiuliano sotto ricatto”. Ed il ministro valuta esposto in procura

Il ministro Sangiuliano nella giornata di domani, ha fissato un incontro con i suoi legali, insieme ai quali sta valutando l'opportunità di presentare un esposto in Procura

Maria Rosaria Boccia in un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa, per la prima volta ha parlato del caso che la coinvolge superando i consueti post comunicati sui social. Dopo aver condiviso un lungo comunicato social, il primo, da quando è esploso il caso, Maria Rosaria Boccia ha rilasciato un’intervista video, pochi minuti, meno di 5, per raccontare la sua versione questa volta senza fornire prove dopo la lunga intervista di Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura, andata in onda ieri sera nel corso del telegiornale di Rai1 nella serata di mercoledì 4 settembre.

L’intervista del quotidiano torinese parte dalla fine del comunicato della Boccia, dove contesta l’attribuzione di soprannomi e titoli quali “influencer, accompagnatrice, sartina, ‘una che si vuole accreditare’, millantatrice, la Anna Delvey della politica italiana, aspirante collaboratrice, consolatrice, badante, e ‘un amore culturale'”. E ci tiene a specificare di essere “un’imprenditrice da vent’anni” senza però esibire alcuna visura camerale o bilancio delle sue società. Sollecitata dal giornalista, spiega di aver frequentato la facoltà di Economia all’università ma è alla terza domanda che l’intervista realmente entra nel vivo. “Alcune persone lo ricattano”, dichiara seza però fornire alcuna prova o nome.

Boccia riferisce di aver conosciuto il ministro Sangiuliano “il 5 agosto (2023, ndr), come possono testimoniare le foto sui miei social, alla presentazione per la candidatura della cucina italiana a Patrimonio dell’Unesco”. L’imprenditrice spiega di aver viaggiato con Sangiuliano a titolo di “consigliera grandi eventi del ministro (senza però mai avere alcun titolo ufficiale ndr) . Inizialmente è stata una proposta e ho seguito il ministro per conoscere la realtà del ministero e poi dagli inizi di luglio è stata istruita la pratica per diventare consigliera”. Pratica che non è mai conclusa !

Nel confermare che la sua consulenza sarebbe stata a titolo gratuito, Boccia sostiene che la spiegazione per il mancato buon fine della nomina “debba darla l’istituzione, non io”. E anche sulla presunta relazione personale o sentimentale, con freddezza glissa: “Dovrebbe chiarirlo lui”. Conferma di essere salita sull’auto di tutela del ministro sempre in sua presenza ma “non solo in trasferte brevi, anche lunghe” senza specificare quali. Ed in merito al presunto ricatto subito a suo dire dal ministro Sangiuliano , nel corso dell’intervista ha dichiarato: “Mi riferisco ad alcune persone che ricattano il ministro per delle agevolazioni che hanno avuto”. Ma guarda caso non fa nomi. Ed, ha concluso: “Tradita? No, il tradimento lo subisco da persone a me care. Sicuramente la situazione poteva essere gestita in una forma più rispettosa”.

Il ministro Sangiuliano nella giornata di domani, ha fissato un incontro con i suoi legali, insieme ai quali sta valutando l’opportunità di presentare un esposto in Procura. Il padre di Maria Rosaria Boccia, intervistato in esclusiva dal programma “4 di sera” di Paolo del Debbio, dà ragione a chi crede che sua figlia sia “vittima di qualcosa di più grande“. Ed ha dichiarato su sua figlia, che “il lavoro che fa lo fa tranquillamente, un lavoro che fa bene, è conosciuta, eccetera. Solo questo posso dire“. Peccato che prima di questo scandalo in realtà non la conosceva nessuno.


Questo il testo integrale dell’ intervista:

Dottoressa Maria Rosaria Boccia qual è la sua professione?
«Imprenditrice da 20 anni nel settore del wedding» (matrimoni ndr).

Lei però ormai è nota a tutti come organizzatrice di eventi ed esperta di comunicazione. Ha avuto altri incarichi nel pubblico?
«In Parlamento sono stata ideatrice di due intergruppi».

Come si è avvicinata al Parlamento e alla politica?
«Mi sono avvicinata per una vicenda personale. Sentivo il bisogno di divulgare agli italiani i benefici della dieta mediterranea e della corretta alimentazione».

In che settori è specializzata?
«Moda e comunicazione in generale».

Come vi siete conosciuti e quando con il ministro della Cultura Gennaro San Giuliano?
«Ci siamo conosciuti nell’agosto del 2023 a Pompei alla presentazione della candidatura della cucina italiana patrimonio dell’Unesco, attraverso conoscenze comuni».

Il ministro sostiene di averla conosciuta nel maggio di quest’anno.
«Da maggio di quest’anno ci siamo frequentati lavorativamente molto più spesso».

Dove siete stati con il ministro in questo periodo?
«Il ministro è venuto più di cinque volte a Pompei. Poi siamo stati ad Ercolano, a Polignano a Mare, a Riva Ligure, a Taormina, a Sanremo e a Milano all’Accademia di Brera».

Lei che ruolo aveva durante questi viaggi con il ministro?
«Consigliere grande eventi».

Le date in questa storia sono importanti. Il famoso contratto sarebbe dovuto entrare in vigore da inizio agosto però.
«Sì, ma il ministro mi ha detto che questi viaggi mi servivano per conoscere la realtà del ministero in attesa che venisse formalizzata la nomina».

Il ministro ha mostrato le ricevute bancarie di pagamento per i suoi viaggi e i suoi hotel. Lo sapeva che pagava per lei?
«Io ho sempre saputo che le trasferte venivano pagate dal ministero».

Come lo dimostra?
«Io comunicavo solo ed esclusivamente, anche per le trasferte, con il capo segreteria».

Veniamo al 3 giugno di quest’anno. Qual era il motivo del sopralluogo? Il ministro sostiene che non era il G7 della Cultura.
«Il ministro era stato invitato più volte dal direttore del Parco per verificare nuove scoperte ma non aveva mai accolto l’invito. Poi è venuto in visita privata a Pompei e, dopo aver pranzato, siamo andati agli Scavi e abbiamo fatto anche il sopralluogo per il G7, come certifica la mail pubblicata da Dagospia, inviata dal direttore del parco anche a me. Zurchtrieghel in tal senso è stato sollecitato più volte da Sangiuliano».

In questa mail del 5 giugno sono contenute informazioni riservate?
«Sì, erano contenuti il percorso principale, i due percorsi alternativi per i ministri che partecipano al G7 e il dettaglio dell’organizzazione».

Chi le ha detto che poteva diventare consulente del G7?
«Il ministro».

Il ministro dice che il contratto non è stato controfirmato?
«Io ho visto il decreto firmato dal ministro e io personalmente ho firmato il mio contratto che è stato controfirmato dal capo di gabinetto in presenza del ministro».

Perché secondo lei questo contratto non è andato a buon fine?
«Questo lo deve chiedere sempre al ministro perché l’istituzione è lui».

La consulenza per il G7 era gratuita?
«Certo».

Come la presentava il ministro nelle vostre missioni?
«Consigliera grandi eventi».

Al ministero con chi si relazionava?
«Col ministro, con il capo gabinetto e con alcuni dipendenti».

Ha le prove?
«Certo, ho documenti che certificano la mia presenza».

Ha avuto accesso a informazioni riservate?
«Io ho avuto accesso semplicemente a tutta l’organizzazione del G7».

Non solo catering e concerti?
«Io coordino gli eventi».

Mercoledì sera il ministro in televisione ha detto che avete avuto una relazione privata. Voleva dire una relazione sentimentale?
«Anche questo dovrebbe chiarirlo lui. C’è stata molta confusione fin dall’inizio nella comunicazione di questa sfera».

Nell’intervista al Tg1, il ministro ha detto che al massimo possono esserci chat private come avviene tra persone che hanno una relazione personale. Lei conferma di aver conservato queste chat?
«Io confermo che il ministro è un po’ confuso. Perché il giorno prima ha detto che nelle nostre chat potevano esserci solo delle foto carine, non compromettenti e qualche cuoricino o qualche emoticon carina. Ma un conto è dire quello che ha detto il giorno prima ovvero che ci sono delle chat blande, un altro è dire che ci sono delle chat con una persona con cui hai una relazione. Con una persona con la quale ho una relazione non mi scambio solo delle foto innocenti ed emoticon. Parliamo della nostra vita personale quotidiana. Semmai posso scambiarmi anche qualche messaggio più piccante».

Lo sa che pubblicare questi messaggi è un reato?
«A me questa cosa fa sorridere. Perché tutto quello che io faccio semplicemente per divulgare la verità è un reato, mentre tutte le omissioni e le verità distorte che dicono lui e i suoi collaboratori non sono un reato».

Quante volte è stata al ministero e con quale compito?
«Forse più di 20 volte sempre con il ruolo di consigliera».

Si è parlato anche di viaggi sull’auto di tutela del ministro. È andata anche da sola?
«Sono sempre stata con il ministro anche in lunghe trasferte».

Il ministro sostiene solo passaggi alla stazione o all’aeroporto.
«Le volte che siamo stati agli Scavi di Pompei sono venuti a prendermi sotto casa e mi hanno riaccompagnato. Poi quando è venuto ad Ercolano, io avevo proposto di recarmi privatamente agli Scavi ma lui ha insistito per venirmi a prendere. Poi siamo andati a Polignano a Mare, a Riva Ligure, a Taormina».

Erano sempre missioni legate all’attività del ministro?
«No, abbiamo fatto anche trasferimenti personali. Siamo andati al concerto dei Coldplay, al concerto de Il Volo. Da Roma, siamo arrivati in macchina fino a Pompei. Siamo andati a eventi miei personali e privati, dove lui ha voluto presenziare. Un evento alla base dell’Aeronautica a Roma e un altro a Roma».

Come può documentare questi viaggi?
«Ci sono foto, video e chat con le persone che ci stavano aspettando. Ad esempio al concerto de Il Volo c’era il capo segreteria che ci attendeva con un amico».

Lei ha avuto contatti con deputati e senatori ben prima del ministro Sangiuliano, come dimostrano le foto sui suoi profili social.
«Si consulenze per gli intergruppi parlamentari».

Consulenze formalizzate?
«No, in questi casi non ci sono contratti. Io sono l’ideatrice degli intergruppi e il deputato accoglie la presidenza. Sempre a titolo gratuito».

Perché lavora tanto gratis?
«Per passione e perché ovviamente questi incarichi arricchiscono il curriculum».

Che effetto le ha fatto vedere il ministro della cultura ieri sera in televisione?
«Mi ha fatto sorridere».

Sempre dai suoi social, fino ad ora unica fonte delle sue versioni, lei ha scritto di essere rimasta molto indispettita dalla premier Giorgia Meloni perché su Rete4 l’ha definita “questa persona”.
«Chi si richiama i valori dell’essere donna ha il diritto e il dovere di difendere la propria dignità come ha fatto l’altra persona quando ha interrotto una relazione profonda tramite un post sui social, dopo che il compagno (Giambruno ndr) aveva violato un sentimento d’amore. Mi chiedo perché io vengo trattata con arroganza, additata senza nome e cognome. I comportamenti sessisti vanno sempre denunciati, come ha fatto lei anche utilizzando i social perché una donna deve proteggere la propria dignità indipendentemente dal ruolo che ricopre. Non si può rivendicare la dignità di una donna, offesa nei sentimenti, a fasi alterne. Inoltre non si può dirsi cristiani senza praticare il perdono. Io mi limito a difendermi da un comportamento sessista».

Alcuni politici di centrodestra sostengono che lei sia stata manovrata da qualcuno per tendere una trappola al ministro.
«Hanno molta fantasia».

Perché ha registrato tutto da un certo punto in poi?
«Perché il ministro mi ha detto una frase che mi ha colpito molto. Ha detto: “Io sono il ministro, io sono un uomo, io rappresento l’istituzione e in futuro nessuno crederà a tutto quello che tu dirai”».

Quando ha detto questa frase?
«A fine luglio».

Perché ha fatto quel filmato con gli occhiali in Parlamento?
«In quel momento la nostra frequentazione non era assidua ma era una semplice conoscenza. Come si può vedere dai miei profili social, avevo appena comprato quegli occhiali e volevo provarli. È tutto legale. Perché quando si inizia una registrazione si accendono dei led ai lati».

Però lei lo sa che per registrare in Parlamento bisogna essere autorizzati?
«E allora dobbiamo mandare sotto processo centinaia di italiani perché tutti quando vanno in Parlamento fanno foto e video con gli smartphone».

Con gli occhiali ha registrato anche riunioni al Ministero?
«Non ho mai utilizzato gli occhiali in presenza del ministro».

Mi racconta la cerimonia di Pompei e la chiave d’oro?
«Al ministro faceva piacere ricevere la chiave d’oro. Ma per lui era un percorso un po’ complicato perché il sindaco di Pompei è del Pd. Quindi io ho curato questa intermediazione e in pochissimo tempo ho fatto sì che il ministro ricevesse la chiave».

Vale molto quella chiave.
«Il ministro ha saputo fin dall’inizio che non era una patacca».

Ma ha detto che è conservata al ministero ed è protocollata come tutti i regali.
«Ce la fa vedere il ministro questa chiave protocollata nelle stanze del ministero?».

Lo chiederemo al ministro. Veniamo all’ultimo post. Lei denuncia: “Mi chiamano ricattatrice ma i veri ricattatori stanno nei palazzi del potere”. A chi si riferisce?
«Io ho ascoltato conversazioni e letto messaggi di persone che a mio avviso hanno ricattato il ministro».

Mi dica chi sono?
«Lo dovrebbe sempre dire lui. Posso dire che ci sono direttori di settimanali».

Il ministro quindi è sotto ricatto?
«Secondo me sì».

Ma sotto ricatto della politica?
«Questo dovreste sempre chiederlo a lui».

Lei ha altre registrazioni, altri audio, altri video?
«Io ho semplicemente dei documenti per certificare la verità di una donna che diversamente non sarebbe stata creduta».

Lei ha anche documenti riservati?
«Io ho i documenti che la segreteria e il gabinetto del ministro mi hanno fornito».

Mi dica se ci sono file che coinvolgono altri politici, ministri, la premier Meloni?
«Io ero a stretto contatto con il ministro. Quindi ho ascoltato telefonate e ho letto messaggi».

Lei non teme di aver commesso qualche reato?
«Assolutamente no. Forse il reato lo commette chi dice bugie. Io ho sempre e solo detto la verità».

Lei si sente tradita?
«Io mi sento tradita dalle persone a cui voglio bene. Sicuramente dal ministro Sangiuliano mi sento non rispettata».

Potrete riconciliarvi?
«Io sono sempre aperta alle persone per bene. Quindi se lui si pente delle bugie che ha detto e mi chiede scusa con gli stessi mezzi che ha usato per farmi passare per quella che non sono di certo lo perdono. Sono una persona cristiana che crede nei valori»

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