“Che cos’è il servizio pubblico? In una tv commerciale hanno detto che intervistare Maria Rosaria Boccia era servizio pubblico mentre intervistare un ministro al Tg1 non lo era. Non so più cosa significhi fare sevizio pubblico”. Lo ha detto Bruno Vespa alla conferenza stampa di presentazione della nuova stagione di ‘Cinque minuti’ e di ‘Porta a porta’ che ripartono dal 10 settembre su Rai 1 rispettivamente alle 20.30 dopo il Tg1 e in seconda serata.
Tornando alla vicenda che ha visto protagonisti Gennaro Sangiuliano e l’imprenditrice di Pompei, Vespa ha detto che “il direttore del Tg1 è stato bravissimo, ha chiesto tutto al ministro della Cultura (dimessosi dopo qualche giorno, ndr). Mi sarebbe piaciuto intervistarlo, ovviamente. Non è nei miei desideri, invece, intervistare la Boccia perchè non voglio diventare uno dei suoi strumenti”.
Il giornalista ha annunciato cambiamenti relativi a “Porta a porta”, salotto televisivo più noto della tv pubblica nato nel 1996: “Il problema di ‘Porta a porta’ è il fatto di soffrire per l’orario di collocazione. Quest’anno cambieremo. Lo faremo per sottrazione, toglieremo delle cose a partire dal tavolo centrale che sarà sostituito con delle comodissime poltroncine. Poi meno ospiti, quindi ospiti più importanti, ossia trattati in maniera più attenta. Via riquadri e cornici e avremo un videowall gigante. Una grafica migliore che è stata sempre il nostro problema. Realtà aumentata. Visto che quando arriviamo noi tutti sanno tutto, noi dobbiamo aiutare la gente a capire cosa è successo. Abbiamo chiamato tutta la squadra a un rinnovato entusiasmo“.
“‘Porta a porta’ è nata per contrastare Costanzo. Per anni ce le ha date lui, poi abbiamo cominciato noi. Con la guerra abbiamo vinto noi perchè lui, andando in onda da un teatro, il Parioli, non poteva andare in onda tutte le sere”, ha ricordato Vespa, aggiungendo che i nuovi competitor della sua trasmissione “vanno in onda prima”. “Cosa chiedere ai vertici della Rai? Io sono sempre stato un uomo di azienda… il mio auspicio che ci siano buoni film che facciano da traino. Il gioco di palinsesto è un gioco perverso e meraviglioso”, ha aggiunto.
Nel presentare la nuova edizione del talk show, Bruno Vespa ha poi dichiarato di voler “invitare ufficialmente Conte e Renzi a un confronto, abbiamo ottimi rapporti con tutti e due e spero che accettino”. Tra gli ospiti, ha continuato, “spero che Giorgia Meloni venga quando avrà qualcosa da dire. Immagino quando saprà le deleghe di Fitto“.
Tra i cambiamenti annunciati in conferenza stampa da Bruno Vespa anche quello dello stile delle interviste. “Saremo meno accomodanti e cercheremo di fare più approfondimento”, ha garantito il giornalista che ritiene che sia ormai tramontato il tempo in cui la politica era una calamita per gli spettatori in tv. Nella sua trasmissione, comunque, ci saranno sempre tanti personaggi politici, “rigorosamente bipartisan come è nella tradizione del programma”.
“Siamo sopravvissuti a una infernale legge sulla par condicio – ha poi detto Vespa, riferendosi ai limiti posti ai giornalisti per i talk show durante il periodo elettorale che ha penalizzato anche la sua trasmissione -. Spero che se ne faccia una più chiara. Invidio le tv commerciali perchè se ne fottono delle sanzioni. Loro dicono: cosa sarà mai una multa di 20mila euro? In Rai invece non è così e io dico che è una vergogna che possa accadere questo”.