E’ stato ascoltato ieri per oltre 4 ore in Procura a Roma l’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, convocato dai pm in relazione al caso che riguarda Maria Rosaria Boccia. L’ ex-ministro Sangiuliano, davanti al procuratore capo Francesco Lo Voi e al procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, è stato convocato per chiarire alcuni elementi della in merito alla denuncia che ha presentato nei confronti della Boccia, indagata per minaccia a corpo politico e lesioni.
Maria Rosaria Boccia risponde di lesioni aggravate e minaccia a un corpo politico ma l’interrogatorio reso da Sangiuliano potrebbe fornire ai magistrati non poichi elementi per contestarle anche lo stalking. A Sangiuliano non viene chiesto niente delle accuse a proprio carico in quanto la competenza è del Tribunale dei ministri, ma è evidente che la sua versione è già un possibile anticipo della linea difensiva. “Ero nel panico”, ha detto il ministro. Il nocciolo della duplice vicenda è: quanto è finito sotto ricatto, ed è stato quindi influenzato da Boccia nella sua azione istituzionale, dopo averle promesso il ruolo di consigliera ai grandi eventi del Mic? E quanto c’è di vero nelle allusioni dalla 41enne, fino a creare un clima insostenibile per la continuazione del suo incarico al governo?
La perquisizione
Il decreto di perquisizione fa riferimento alla possibilità che alcune foto postate dalla donna col ministro fossero manipolate, cioè che lei sia accreditata come stretta collaboratrice di Sangiuliano già nei fatti, prima del mai avvenuto incarico formale. Un modo per sottometterlo a delle “indebite pressioni” anche nella vita privata, arrivando a rivelare alla moglie la relazione.
Analogo discorso sulla presunta gravidanza, per la quale si cercano conferme da eventuali referti medici che al momento non risultano. Anche questa “bufala” potrebbe essere stata un’arma di ricatto sul ministro, così come la asserita conoscenza, e possibile rivelazione, di conversazioni via chat con altri membri del governo e l’esposizione di Sangiuliano al ricatto di altre donne. Nei 15 apparati sequestrati (telefoni, pc, tablet, pen drive, schede memoria) dai carabinieri del Nucleo investigativo alla 41enne di Pompei si cercano i necessari riscontri per sostenere le accuse alla Boccia.
L’ex ministro è stato ascoltato alla presenza del proprio avvocato in quanto indagato in procedimento connesso in relazione all’esposto presentato dal parlamentare Angelo Bonelli alla continua ricerca di visibilità dopo un lungo periodo di anonimato.
‘‘Abbiamo illustrato alcuni aspetti della denuncia che abbiamo presentato nei confronti della Boccia così come chiesto dai pm. Gli inquirenti ora con scrupolo vaglieranno quanto abbiamo messo a loro disposizione. Abbiamo massima fiducia nell’autorità giudiziaria’’ ha dichiarato il difensore di Sangiuliano, l’avvocato Silverio Sica.