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22 Novembre 2024 01:25

Continua lo scontro sulle mense scolastiche a Bari, fra il Comune e la Ladisa ristorazione: il Tar chiamato ad esprimersi sulla sospensiva

Il Comune di Bari ha aggiudicato entrambi i lotti, ma la Ladisa ha depositato un ricorso al Tar Puglia contro l'aggiudicazione in favore della Rti Solidarietà e lavoro e Vivenda azienda del Gruppo La Cascina Cooperativa 

A seguito della decisione della Ladisa ristorazione di sospendere le procedure legate al cambio di appalto con la ditta subentrante (Rti Solidarietà e lavoro e Vivenda azienda del Gruppo La Cascina Cooperativa ) incaricata della refezione scolastica, l’avvio del servizio nelle scuole del I lotto, previsto per lunedì 7 ottobre, dovrà essere differito. A darne notizia è l’assessore alla Conoscenza Vito Lacoppola, che così commenta: “Come amministrazione, a fronte di una serie di difficoltà oggettive, abbiamo fatto comunque tutto ciò che era in nostro potere perché il servizio mensa per gli alunni delle scuole del primo lotto partisse il 7 ottobre. Purtroppo, nel prendere atto dell’indisponibilità della ditta attualmente uscente a favorire il cambio di appalto in pendenza di controversia giudiziaria, non possiamo che invitare le parti in causa a mettere al primo posto l’interesse pubblico e a non arrecare un danno certo alle famiglie dei bambini iscritti al servizio mensa, che in questa vicenda non hanno alcuna responsabilità. In attesa delle valutazioni del tribunale, prevalga il senso di responsabilità nell’interesse dei cittadini”.

Continua a Bari la “guerra delle mense” a seguito dell’ennesimo scontro nelle aule di giustizia fra le aziende che si contendono da mesi il maxi appalto da 13 milioni di euro da due lotti per la refezione scolastica a circa 4.500 alunni.  Il ricorso della Ladisa si basa su delle lamentate presunte anomalie nella valutazione delle offerte tecniche. Una gara marcata da ricorsi e controricorsi. La prima aggiudicazione del maxi appalto un anno fa alla Ladisa che per nove mesi ha fornito i pasti nelle scuole superando anche una sospensiva presentata dal Rti Vivenda e Soilidarietà e Lavoro, che però lo scorso luglio ha vinto il ricorso dinnanzi al Tar Puglia che ha annullato gli atti di affidamento della gara, accogliendo le ragioni sostenute dal Rti su un probabile conflitto di interessi presente in uno dei membri della commissione giudicatrice.  I giudici, nella sentenza, avevano rilevato l’esistenza di un conflitto di interessi tra la dirigente del Comune che ha nominato il responsabile del procedimento e la commissione di gara, in quanto la sorella della dirigente del Comune è impiegata nella società FinLad, holding della faniuglia Ladisa) e per questo avevano chiesto al Comune di riesaminare le offerte con un commissione diversa. La seconda procedura di gara si è conclusa con un risultato sfavorevole per la Ladisa Ristorazione.

Il Comune di Bari aveva provveduto pertanto a nominare una nuova commissione per le valutazioni delle offerte pervenute nei due lotti, procedendo all’affidamento sia del primo che del secondo lotto all’ RTI (raggruppamento temporaneo di imprese) Vivenda, Solidarietà e Lavoro indicato come primo in graduatoria superando l’offerta della Ladisa classificatasi seconda. E da questa aggiudicazione ha origine il ricorso della Ladisa per presunte anomalie nei punteggi assegnati ai diversi criteri delle offerte tecniche, sui prodotti a chilometro zero e su alcuni costi come quelli per sanificazione e pulizia di ambienti e attrezzature.

Nei giorni scorsi l’assessore Lacoppola aveva partecipato all’incontro di assaggio del menu previsto dal nuovo servizio di refezione scolastica presso il centro cottura del Rti composto da cooperativa di lavoro Solidarietà e lavoro S.C.Ar.L. e Vivenda S.P.A. che ha ospitato il comitato cittadino genitori oltre all’assessore e alla nutrizionista del Comune incaricata di sovrintendere alle attività di compilazione del menu. È stata l’occasione per verificare gli ambienti del centro cottura, avviare il dialogo con i nuovi gestori del servizio di refezione e assaggiare i piatti che saranno serviti durante i pasti dei prossimi mesi nelle scuole cittadine.

Contestualmente in mattinata la ripartizione Politiche educative aveva completato le verifiche e aggiudicato l’appalto relativo al secondo lotto (Madonnella – Japigia – Torre a Mare – Carrassi – San Pasquale – Picone – Poggiofranco – Mungivacca – Carbonara – Ceglie – Loseto) allo stesso aggiudicatario del primo lotto, Rti cooperativa di lavoro Solidarietà e lavoro S.C.Ar.L. – Vivenda S.P.A., che si preparava così a gestire per intero il servizio di refezione nelle scuole cittadine in favore di circa 4.500 utenti.

l’assessore del Comune di Bari Vito Lacoppola

“Siamo tutti al lavoro affinché il servizio di refezione parta nel migliore dei modi possibile – spiegava con un comunicato l’assessore Lacoppola -. Per questo oggi ho voluto accompagnare i genitori deputati all’assaggio e al controllo delle pietanze, per rappresentare loro la vicinanza dell’amministrazione e il nostro impegno su questo servizio. Oggi gli uffici hanno completato l’istruttoria e le verifiche anche per il secondo lotto, per cui chiederemo alle imprese celerità e massima cura. Ad oggi (era il 2 ottobre n.d.r.), quindi, stiamo seguendo tutte le operazioni propedeutiche per partire il prossimo 7 ottobre almeno negli istituti ricadenti sui territori del primo lotto, ma questo sarà possibile solo se i soggetti privati favoriranno le procedure del cambio appalto. Ci auguriamo che, a fronte di interessi personali ed economici pure legittimi, prevalgano il senso di responsabilità e la collaborazione di tutti nella gestione di questa fase molto delicata, che può pregiudicare l’avvio del servizio e creare disagi alle famiglie. Sono proprio le famiglie i veri utenti di questo servizio, le stesse sulle quali non dovrebbero gravare contenziosi e controversie”.

Il raggruppamento temporaneo di imprese, formato da Solidarietà & Lavoro e Vivenda Spa, con una nota conferma “non solo di essere legittimo aggiudicatario della gara per il servizio di refezione scolastica del Comune di Bari, ma anche di essere pronto ad accendere i fornelli per il 7 ottobre, data auspicata dall’amministrazione comunale per l’inizio effettivo del servizio“. E critica l’ “atteggiamento ostruzionistico da parte della Ladisa che parte direttamente dalla stampa e più precisamente da quell’Edicola del Sud la cui proprietà è riconducibile proprio ai fratelli Ladisa. Nella giornata di ieri sono infatti apparsi articoli, nelle due versioni online e cartacea, ripresi poi da alcuni quotidiani locali. Tali articoli sono giudicati dall’RTI privi di fondamento e gravemente lesivi della reputazione delle società coinvolte“.

La nota prosegue aggiungendo cheQualora la Ladisa intendesse procedere con un esposto, il raggruppamento temporaneo di imprese tiene a precisare come siano state proprio Solidarietà & Lavoro e Vivenda Spa a presentare un esposto alla Procura della Repubblica, denunciando il conflitto di interessi tra la Ladisa e un dirigente comunale. Il quale aveva provveduto a nominare sia il RUP che la commissione giudicatrice. La circostanza evidenzia la trasparenza dell’operato del RTI, a differenza della strategia difensiva della Ladisa, ormai ricorrente, di ricorrere ad attacchi mediatici piuttosto che misurarsi in un’aula di tribunale

Solidarietà & Lavoro e Vivenda Spa nella loro nota evidenziano cheNon è la prima volta che Ladisa utilizza i media per condizionare l’iter della gara. Già durante la prima procedura, annullata dal TAR con sentenza a luglio 2024 proprio per conflitto di interessi, il RTI Solidarietà & Lavoro – Vivenda era risultato il primo classificato. Successivamente, per via di una campagna di stampa aggressiva, promossa su diverse testate, la commissione (poi dichiarata in conflitto di interessi) ha escluso illegittimamente il RTI Solidarietà & Lavoro – Vivenda, con conseguente aggiudicazione alla Ladisa“.

Dopo l’annullamento del TAR, la gara è stata riaperta, questa volta con una nuova commissione e un nuovo RUP, e ha nuovamente visto la legittima aggiudicazione al RTI Solidarietà & Lavoro – Vivenda. che informano con la propria nota che “Gli atti di gara sono pienamente conformi e legittimi, e le due società confermano l’impegno a garantire l’avvio corretto del servizio entro il 7 ottobre, nonostante l’atteggiamento ostruzionistico di Ladisa volto a boicottare l’avvio delle operazioni”.

Nel caso eventuale di un esposto da parte della Ladisa a Procura e Guardia di Finanza prosegue la nota, “l’auspicio del raggruppamento temporaneo di imprese è che le autorità prendano in considerazione l’esposto presentato da Solidarietà & Lavoro e Vivenda in cui si sottolineavano il conflitto di interessi e le gravi anomalie riscontrate nella verifica di congruità della precedente commissione. Commissione che ribaltò i risultati della gara in favore di Ladisa Srl”.

La tutela dei lavoratori

Secondo Solidarietà & Lavoro e Vivenda È preoccupante che l’atteggiamento della Ladisa srl, possa mettere a rischio l’occupazione di centinaia di lavoratori, poiché il RTI potrebbe essere costretto a far partire il servizio probabilmente con personale proprio, invece di assumere i lavoratori con diritto al passaggio di gestore, come previsto dal CCNL di categoria. Nonostante tutto, il raggruppamento è determinato a rispettare gli impegni assunti per il bene della comunità e della scuola barese. Il RTI ringrazia il personale e quanti quotidianamente con dedizione e passione svolgeranno comunque il proprio dovere in questo complicato avvio del servizio garantendo alle famiglie dei piccoli utenti delle scuole che sarà profuso ogni sforzo possibile per evitare qualsiasi disagio“. Lunedì 7 ottobre è attesa la pronuncia del del Tar Puglia sul giudizio cautelare.

Alla luce degli ultimi sviluppi, il RTI Solidarietà & Lavoro – Vivenda ha reso noto che integrerà il proprio esposto alla Procura della Repubblica di Bari, proseguendo nella difesa della propria reputazione e riservandosi ogni ulteriore azione a tutela del proprio buon nome.

i fratelli Sebastiano e Vito Ladisa

La risposta di Ladisa

“Ladisa Ristorazione, azienda che a pieno titolo può dire di avere a cuore l’interesse pubblico e in particolare quello dei bambini, non si oppone in alcun modo all’avvio del servizio di refezione scolastica né all’assunzione del relativo personale: una scelta di responsabilità che rimedia all’errore di chi ha ritenuto di affidarsi ad aziende evidentemente non altrettanto strutturate” viene scritto in una nota pubblicata questa mattina sul proprio giornale di famiglia (che non informa della circostanza i propri lettori ).

La stessa azienda, però, si chiede se anche altri abbiano pari titolo per parlare di interesse pubblico, avendolo costoro più probabilmente scambiato per interesse politico, e ricorda come la prima forma di interesse pubblico sia quello alla trasparenza e alla regolarità delle procedure, soprattutto dopo le opacità recentemente evidenziate dalla magistratura in ordine all’azione amministrativa svolta a Bari. – prosegue la nota – In più, non si può fare a meno di chiedersi per quale motivo l’amministrazione comunale, pur consapevole della pendenza di un giudizio davanti al Consiglio di Stato, abbia preferito, con una evidente forzatura, disporre l’avvio della ristorazione scolastica affidandola al raggruppamento temporaneo di imprese Solidarietà e Lavoro-Vivenda ed esponendo così le famiglie degli studenti baresi a inevitabili tensioni e disservizi“.

“Ladisa Ristorazione, infine – precisano nella nota dall’azienda – resta in attesa del confronto pubblico sui progetti per la refezione nelle scuole comunali, richiesta avanzata al Comune nel febbraio 2023 e puntualmente rimasta inevasa. In questa prospettiva, Ladisa Ristorazione si riserva di indire una conferenza stampa, con l’obiettivo di fare ulteriore chiarezza sulla vicenda, alla quale saranno invitati non solo il personale scolastico e i rappresentanti dei genitori degli alunni, ma anche gli amministratori comunali a partire dall’ex sindaco Antonio Decaro e dall’attuale primo cittadino Vito Leccese“.

Senza volerci schierare da nessuna delle due parti, appare a dir poco imbarazzante utilizzare il proprio giornale e minacciare una conferenza stampa per i propri interessi economici. Anche perchè le sentenze dei tribunali si rispettano e non si commentano. Ma questo appunto è una questione di stile.

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