Conclusa udienza preliminare nell’ aula al settimo piano del palazzo di giustizia di Milano dinnanzi al Gip dr.ssa Tiziana Gueli nei confronti del ministro del turismo Daniela Garnero Santanchè ed il suo compagno Dimitri Kunz D’ Asburgo Lorena. La ministra del Turismo è accusata di truffa aggravata all’Inps insieme al compagno, a Paolo Giuseppe Concordia e alle due società Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria. Secondo l’accusa rappresentata dai pm Maria Giuseppina Gravina e Luigi Luzi, titolari delle indagini della GdF, avrebbero chiesto e ottenuto “indebitamente” la cassa integrazione per 13 dipendenti e “dichiarato falsamente” che i lavoratori fossero in cassa “a zero ore” quando invece svolgevano le “proprie mansioni” da remoto.
Ammessa costituzione della parte civile Inps rappresentata dall’ avv. Aldo Tagliente. Rigettata l’ istanza di retrodatazione dell’ iscrizione della notizia di reato presentata dalle difese. Il Giudice si è riservata sull’ istanza di incompetenza territoriale sollevata dalle difese che invocano la competenza del Tribunale di Roma, rinviando alla prossima udienza che si svolgerà fra due settimane il prossimo 23 ottobre. Visibilia editore ha presentato istanza di patteggiamento con il consenso dei pm, proponendo il pagamento di una sanzione pecuniaria di 23mila euro, oltre al versamento dei soldi contestati nei verbali di accertamento dell’Inps.
L’impianto accusatorio della Procura di Milano
Lo scorso 22 marzo era arrivata la notizia della chiusura delle indagini su questo filone del caso Visibilia, poi il 3 maggio la Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per Santanchè, Kunz, Paolo Giuseppe Concordia, collaboratore esterno con funzioni di gestione del personale di Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria, e le due stesse società. Secondo l’accusa, avrebbero chiesto e ottenuto “indebitamente” la cassa integrazione per 13 dipendenti. A tutti e tre viene contestato di aver “dichiarato falsamente” che i lavoratori fossero in cassa “a zero ore” quando invece svolgevano le “proprie mansioni” da remoto. Poi ci sono le integrazioni che sarebbero state corrisposte per bilanciare le minori entrate della Cig rispetto allo stipendio: una “differenza”, scrivono i pm, che sarebbe stata corrisposta con “finti rimborsi per “note spese”.
Queste le motivazioni ed il capo d’imputazione richiesto dalla Procura di Milano:
Il filone giudiziario del falso in bilancio
La scorsa settimana aveva invece preso il via l’udienza preliminare sulla tranche che vede Santanchè accusata di falso in bilancio insieme ad altre 16 persone tra cui Kunz, l’ex compagno Canio Giovanni Mazzaro, la sorella Fiorella Garnero e tre società della galassia da cui la senatrice di Fdi ha dismesso le cariche. La Gup Anna Magelli ha dato “semaforo verde” ad entrare nel processo all’imprenditore Giuseppe Zeno e ad altri due piccoli risparmiatori, rappresentati dagli avvocati Antonio Piantadosi e Nicla Castelluccio: potranno quindi chiedere i danni limitatamente a un capo di imputazione ossia quello relativo all’ipotesi di false comunicazioni sociali di Visibilia Editore, società quotata in Borsa, l’unica di cui hanno le azioni. Entro la fine di novembre o al massimo ai primi di dicembre si saprà se la parlamentare di Fratelli d’Italia dovrà o meno affrontare il dibattimento. La discussione dei pm è stata rinviata al prossimo 17 ottobre e altre udienze sono state fissate per il 30 ottobre e il 21, 22, 25 e 26 novembre.
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