Giorgia Meloni “‘non ha inchieste giudiziarie a suo carico e quindi non si muove per interessi personali ma per visioni politiche e questo la rende molto più forte, e anche molto più pericolosa la sua azione (…)’. Sono le parole di una “toga rossa” esponente di Magistratura democratica. La premier pubblica sui social lo scoop di oggi del quotidiano Il Tempo, ossia la mail scambiata tra un magistrato di Md e i colleghi dell’Anm all’indomani dello stop del tribunale di Roma al trattenimento dei migranti nei centri del governo in Albania.
E lo fa citando esclusivamente le parole del procuratore della Cassazione, Marco Patarnello, nella mail pubblicata oggi dal Tempo. Come a dire: il motivo per cui parte della magistratura fa di tutto per ostacolare il governo è che Meloni “non ha inchieste giudiziarie a suo carico e quindi non si muove per interessi personali ma per visioni politiche e questo la rende molto più forte, e anche molto più pericolosa la sua azione”, come si legge nella mail. Insomma, non avendo scheletri nell’armadio bisogna “porre rimedio” in altro modo, si legge nel documento.
“Meloni non ha inchieste giudiziarie a suo carico e quindi non si muove per interessi personali ma per visioni politiche e questo la rende molto più forte, e anche molto più pericolosa la sua azione (…)”. Così un esponente di Magistratura democratica. pic.twitter.com/p2oeaXuvGF
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) October 20, 2024
È questo il contenuto della mail choc scambiata ieri tra esponenti di Magistratura Democratica, il braccio armato di quella sinistra che non sa vincere le elezioni e tenta di sovvertire l’ordine democratico al colpi di mannaia giudiziaria, e l’Anm, l’associazione nazionale magistrati che fa le barricate contro la riforma della giustizia.
Una mail definita da vari esponenti di FdI non solo “preoccupante”, ma un “grave attacco alla democrazia“, un chiaro tentativo di “abbattere il governo”. A scrivere la mail, alle 18.32 di ieri, a una nutrita mailing list di giudici schierati, è il sostituto procuratore Patarnello, una delle voci più autorevoli della corrente “dem” della magistratura, che rispondeva a una nutrita mailing di giudici schierati. Insomma, non una voce isolata.
Durissimo Tommaso Foti, capogruppo FdI alla Camera. “Alcuni scambi di mail tra magistrati pubblicati oggi sulla stampa non possono che destare fondata preoccupazione sulla dovuta terzietà del potere giudiziario. A poche ore dall’ordinanza del Tribunale di Roma con cui si è preteso di stabilire quali siano i Paesi sicuri di provenienza degli immigrati – competenza che è e resta propria del legislatore – la mail del sostituto procuratore della Cassazione Marco Patarnello, pubblicata oggi dal Tempo, ci conferma la propensione di una parte della magistratura ad invadere il campo della politica“.
“Il fatto che Patarnello evidenzi come non vi sia alcuna inchiesta giudiziaria a carico del presidente Meloni, fatto questo che la renderebbe “più pericolosa”, continua Foti – appare sconcertante se si pensa che così si esprime chi dovrebbe applicare la legge e solo la legge. Ad ogni buon conto, anche Patarnello nella citata mail si rende conto di come la magistratura – molto più divisa e debole rispetto ad alcuni anni fa – appaia “più isolata nella società, di certo rispetto al governo Meloni, espressione del voto degli Italiani e per i quali non solo lavora, ma ottiene risultati importanti ogni giorno. E la sicurezza dei cittadini continuerà a rimane una delle priorità per il governo di centrodestra, con buona pace di coloro che deputati ad applicare le leggi pretendono di scriverle a misura delle proprie convinzioni politiche“.