A seguito della notizia delle perquisizioni della Guardia di Finanza per l’ipotesi di corruzione tra privati, Tim arriva a perdere in Borsa fino al 3% (a 0,24 euro) . “I finanzieri del Comando Provinciale di Roma”, si legge su una nota, “su disposizione della Procura della Repubblica di Roma, hanno dato esecuzione a un decreto di perquisizione locale, domiciliare e di contestuale sequestro nei confronti di due soggetti, rispettivamente procuratori delle società quotate Tim e Ntt Data Italia, per l’ipotesi di corruzione tra privati“. Il decreto di perquisizione disposto nei confronti due manager, procuratori delle società quotate Tim Spa e Ntt Data Italia Spa. Si tratta di Simone De Rose, procuratore speciale della Tim, ed Emilio Graziano, procuratore speciale della filiale italiana della società giapponese Ntt Data Italia, società continua ad essere al centro della cronaca giudiziaria: si tratta infatti della stessa società per cui, prima dell’arresto, lavorava Carmelo Miano l’hacker della Garbatella .
La Procura ha reso noto soltanto che il provvedimento in questione è stato emesso nell’ambito della fase delle indagini preliminari allo stato delle attuali acquisizioni probatorie. Subito è stata diffusa una nota di Tim, la quale ha confermato la notizia dicendo che “nel corso della mattina di oggi la Guardia di Finanza ha dato esecuzione a un decreto di perquisizione presso l’ufficio di un proprio dirigente per l’ipotesi di corruzione tra privati. La società collaborerà con gli inquirenti anche per ricostruire eventuali responsabilità a danno del Gruppo”.
L’altra società coinvolta dalle à giapponese con sede a Tokyo, si occupa principalmente di consulenza strategica in ambito tecnologico. Le aziende vi si rivolgono per digitalizzare e automatizzare l’attività, in ambiti che vanno dal cloud alla cybersecurity fino all’intelligenza artificiale. La società è presente in Italia dal 2011, ed è guidata nel nostro Paese da Ludovico Diaz.