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23 Novembre 2024 06:24

Legge di bilancio: Mattarella firma la manovra. Aumentano le pensioni minime, nuovi tetti alle detrazioni e bonus bebé da mille euro.

Semaforo verde alla legge di Bilancio dal presidente della Repubblica . Dal nuovo anno rivisti tutti gli sconti fiscali: per le nuove spese sopra i 75 mila euro di reddito tetto di 14 mila euro (8 mila sopra i 100 mila) per le famiglie numerose, dimezzato per i nuclei senza figli

Con la manovra appena controfirma dal Capo dello Stato e trasmessa dal Governo al Parlamento, 144 articoli in tutto, il Governo fissa una soglia di partenza di 75 mila euro prevedendo un tetto massimo di esenzioni d’ora in avanti di 14 mila euro, dimezzato per i nuclei senza figli e progressivamente maggiore per le famiglie più numerose, introducendo come annunciato una sorta di quoziente familiare. Le nuove norme valgono per le spese effettuate dal 2025 in avanti, restano invariate le detrazioni relative alle spese sanitarie ed agli oneri dei mutui casa. Fatte salve anche le rateizzazioni delle spese effettuate con le vecchie regole sino a tutto il 31 dicembre 2024.

Ecco in dettaglio le novità previste dalla nuova legge di bilancio appena trasmessa alla Camera.

Finanziaria

Confermati gli specifici limiti previsti da ciascuna norma agevolativa, per i soggetti con reddito complessivo superiore a 75.000 euro gli oneri e le spese per i quali è prevista una detrazione dall’imposta lorda, sia dalla nuova legge di bilancio che da altre disposizioni normative, considerati complessivamente, la legge specifica che sono ammessi in detrazione fino a un ammontare calcolato moltiplicando l’importo base determinato per il nuovo coefficiente «che tiene conto del numero dei figli, compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, adottivi, affidati o affiliati, presenti nel nucleo familiare del contribuente» .

L’importo base è pari a:

a) 14.000 euro, se il reddito complessivo del contribuente è superiore a 75.000 euro;

b) 8.000 euro, se il reddito complessivo del contribuente è superiore a 100.000 euro.

Il coefficiente da utilizzare per i nuovi calcoli è pari a:

0,50, se nel nucleo familiare non sono presenti figli

0,70, se nel nucleo familiare è presente un figlio

0,85, se nel nucleo familiare sono presenti due figli

1,00 se nel nucleo familiare sono presenti più di due figli o almeno un figlio con disabilità accertata.

Sono escluse dal computo dell’ammontare complessivo degli oneri e delle spese ai fini dell’applicazione del nuovo limite le spese sanitarie oggi detraibili. Oltre a queste sono comunque esclusi dal nuovo computo gli oneri detraibili sostenuti in dipendenza di prestiti o mutui contratti fino al 31 dicembre 2024, nonché tutte le rate delle spese detraibili sostenute fino al 31 dicembre 2024. Le nuove detrazioni “non spettano ai contribuenti che non sono cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione europea o di uno Stato aderente all’accordo sullo Spazio economico europeo in relazione ai familiari residenti all’estero“.

Bonus bebé da 1000 euro

Per incentivare la natalità e contribuire alle spese per il suo sostegno, per ogni figlio nato o adottato dal 1 gennaio 2025 alle famiglie con Isee inferiore a 40 mila euro é riconosciuto un importo una tantum pari a 1.000 euro, erogato nel mese successivo al mese di nascita o adozione. L’importo, che non concorre alla formazione del reddito complessivo, viene corrisposto per i figli di cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione europea, o suoi familiari, titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadini di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo o titolari di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi o titolari di permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzati a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi, residenti in Italia.

Bonus asilo nido

Esteso a tutti (e non solo più a quanti hanno un altro figlio di età inferiore a 10 anni) e reso strutturale il bonus nido previsto a decorrere dal 1° gennaio 2024, per i nuclei familiari con un Isee fino a 40mila euro. Confermata anche l’esclusione dell’assegno unico del computo dell’Isee per la richiesta dell’agevolazione.

Bonus lavoratrici mamme

Anche per il prossimo anno è previsto il bonus per le mamme lavoratrici con due figli con un reddito fino a 40mila euro, misura contenuta in via eccezionale nella manovra dello scorso anno. Ci sarà un “parziale esonero contributivo” per le lavoratrici dipendenti e autonome che non hanno optato per il regime forfetario e che siano “madri di due o più figli”; l’esonero contributivo spetta “fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo” e, a decorrere dall’anno 2027, se madri di tre o più figli, l’esonero contributivo spetta fino al mese del compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo. La decontribuzione viene confermata nel limite di spesa di 300 milioni di euro annui: sarà un decreto del ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il ministro dell’economia e delle finanze a fissare le nuove modalità.

Lotto e Superenalotto

Dal 2025 verrà effettuata il venerdì una estrazione settimanale aggiuntiva di Lotto e Superenalotto. In conseguenza il Fondo per le emergenze nazionali è incrementato di 50 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2025.

Pensioni minime

Per le pensioni minime, a completamento degli interventi transitori finalizzati a contrastare le tensioni inflazionistiche, il testo della legge di bilancio depositato alla Camera dispone che le parole “dicembre 2024” siano sostituite da “dicembre 2026″ e le parole “di 2,7 punti percentuali per l’anno 2024” siano sostituite da “2,7% per l’anno 2024, 2,2% per il 2025 e 1,3% per il 2026“. L’importo dell’assegno per la minima dunque il prossimo anno dovrebbe attestarsi a 617,9 euro al mese.

Rinnovo contratti pubblici

Per il rinnovo dei contratti pubblici per il 2025-27 la manovra stanzia 10,855 miliardi in tre anni. In particolare per il triennio 2025-2027 – si legge nel testo – gli oneri posti a carico del bilancio statale per la contrattazione collettiva nazionale e per i miglioramenti economici del personale statale in regime di diritto pubblico sono complessivamente determinati in 1.755 milioni di euro per l’anno 2025, 3.550 milioni di euro per l’anno 2026 e 5.550 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2027.

Rinvio deduzioni banche

Per le banche arriva il rinvio delle deduzioni delle quote delle svalutazioni e perdite dei crediti e dell’avviamento correlate alle Dta, misura che dovrebbe consentire al governi di disporre nel 2025 di circa 3,5 miliardi in più di liquidità. La deduzione della quota dell’11% dei componenti negativi ai fini Ires e dell’Irap del 2025, è differita “in quote costanti, al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2026 e ai tre successivi”. Quella del 4,7% per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2026, “è differita, in quote costanti, al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2027 e ai due successivi”. Quelle del 13% e del 10% per i periodi d’imposta 2025 e 2026 sono differite “in quote costanti, rispettivamente” al 2026 e ai tre anni successivi e al 2027 e ai due anni successivi.

Tetto compensi manager pubblici

Dal tetto ai compensi degli enti che ricevono contributi pubblici, che tanto hanno fatto discutere la maggioranza negli ultimi giorni sono esclusi gli organi costituzionali e a rilevanza costituzionale, le regioni, le province autonome di Trento e di Bolzano, gli enti locali e i loro organismi ed enti strumentali e gli enti del Servizio sanitario nazionale. La norma disposta all’articolo 111 della manovra non si applica all’Istat, all’Inps, all’Inail, alle Agenzie fiscali, alle autorità indipendenti. Esclusi anche “i trattamenti economici e agli emolumenti comunque denominati per l’esercizio di funzioni direttive, dirigenziali o equiparate o in ragione di rapporti di lavoro subordinato, erogati dalle autorità amministrative indipendenti, dagli enti pubblici economici e dalle pubbliche amministrazioni, incluso il personale di diritto pubblico“.

Tetto spese Rai

Per ridurre «gli oneri di esercizio», la Rai nel 2025 non potrà aumentare le spese per il personale e per gli incarichi di consulenza, che non potranno superare il livello del 2023. E nel 2026 dovrà ridurre la spesa per personale e consulenza di almeno il 2% rispetto alla media delle spese sostenute nel triennio 2021-2023. Lo prevede un articolo della legge di bilancio. Per l’anno 2027, la riduzione della spesa sale al 4%.

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