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28 Ottobre 2024 14:13

La “Equalize” era fiancheggiata da boss della malavita e dei servizi segreti deviati

La società di Pazzali si muoveva nella zona grigia tra affari e criminalità. Per i pm milanesi la schedatura ha fruttato tre milioni di euro

Esiste un punto di contatto tra le due recenti importanti inchieste condotte dalla Procura di Milano: l’indagine sulle Curve ultrà di San Siro, gestite da esponenrti della criminalità organizzata, e il blitz di venerdì contro la super-banda di hackers specializzati nella costruzione di dossier che aveva sede a Milano e che secondo i pm inquirenti ha incassato “profitti illeciti per oltre tre milioni”. Perché oltre a ricevere ricche commesse da grandi aziende pubbliche e private, Equalize la società di Enrico Pazzali, presidente della Fiera di Milano, e dell’ex poliziotto Carmine Gallo si muoveva in quell’ambiente oscuro all’intern del quale gli affari e la malavita si incontrano. Un incontro che induce ai ai pm di scrivere nella richiesta di arresto che si tratta “come si è visto, di soggetti che godono di appoggi di alto livello, in vari ambienti, anche quello della criminalità mafiosa e quello dei servizi segreti, pure stranieri”.

Questo passaggio dell’ordinanza poco dopo viene spiegato meglio : “Gallo è una persona per così dire tentacolare, che addirittura è pronto a scendere a patti con esponenti della criminalità milanese per ottenere la disponibilità di un posto auto presso lo stadio di San Siro, da utilizzare per ragioni di rappresentanza, ossia per consentirne l’utilizzo gratuito ai propri clienti. Si veda nello specifico la vicenda relativa al proposito, manifestato da Gallo, di contattare a tal fine il noto pregiudicato Vittorio Boiocchi, nelle more ucciso a colpi d’arma da fuoco a Milano“.

Boiocchi pluripregiudicato era il “padrone” indiscusso della curva dellì Inter, ucciso nell’ottobre 2022 da killer rimasti ad oggi ignoti, delitto che secondo la Procura dki Milano si inserisce nella lotta tra i “clan” per il controllo della Curva e degli affari collegati, tra cui proprio il business dei parcheggi. Boiocchi ucciso poco dopo avere lasciato il carcere era uno dei gestori dell’affare. Il fatto che l’ex poliziotto Gallo, abituato da quando era in servizio, a coltivare fonti preziose nel mondo della malavita milanese, conoscesse bene anche un pregiudicato come Boiocchi non desta meraviglia negli inquirenti. Così come nemmeno la circostanza che tra i benefit offerti dalla società Equalize ai propri clienti ci fossero anche i parcheggi a San Siro. Il pu nto importante è che Boiocchi non è l’unico pezzo da novanta il cui nome compare nelle carte. Ad alcuni pregiudicati di peso, alcuni degli agenti dei servizi deviati utilizzati da Equalize mettevano a disposizione le loro “spiate”.

Vito Cardinale

Uno di questi personaggi è il pugliese Vito Cardinale uno dei “signori”padroni” della vita notturna milanese, della discoteca “Hollywood” in corso Como, che nelle carte dell’inchiesta viene indicato come “gravato da precedenti di polizia per bancarotta, truffa, corruzione, traffico di stupefacenti, socio di diverse società legate alla gestione di locali notturni”. Il referente del contatto con Cardinale è Saverio Penna uno dei carabinieri a “libro paga” di Gallo, . Per conto di Vito Cardinale sarebbero stati estrapolate da Daniele Rovini un collaboratore di Equalize, perquisito nell’inchiesta di Torino su un’altra struttura specializzata in accessi abusivi, delle conversazioni whatsapp . A Penna viene mossa anche l’accusa assai grave e cioè quella di avere “rivelato”spifferato” a Gallo che stavano per scattare i mandati di cattura relativi a una delle operazioni antimafia più delicate degli ultimi anni, denominata Hydra.

Il carabiniere Saverio Penna viene intercettato nel novembre 2022 mentre parlava al telefono con Gallo dei fratelli Giovanni e Rosario Abilone, entrambi indagati nell’inchiesta della procura antimafia: “Noi a marzo penso che riusciremo a farla, questa è grossa eh Carmine.. I due amici questa volta li castigano”. Frasi che potrebbero apparire normali confidenze tra investigatori, tra gente abituata a stare dalla stessa parte della barricata. Così come i contatti con la malavita fanno parte di un modo di svolgere il proprio lavoro, in quanto è ben noto che non si pulisce il fango senza però sporcarsi le scarpe.

Solo che la società Equalize era una azienda privata, non un reparto di polizia. E quello che è concesso o tollerato a un poliziotto o a un carabiniere, non può farlo un investigatore privato . Ma, nel grande e luminoso ufficio della Equalize davanti il Duomo, a qualcuno degli indagati deve esserselo dimenticato o non l’aveva ancora capito.

Negli ambienti politici del centrodestra lombardo hanno voglia di parlare in pochi dell’ennesima inchiesta sui dossieraggi. Il coinvolgimento di Enrico Pazzali, manager pubblico e ipotetico candidato sindaco alle prossime comunali, ha lasciato tutti senza parole. In Fratelli d’ Italia assicurano che, al netto dei buoni rapporti personali, quelli politici con Pazzali erano chiusi dopo la sua parentesi romana, quando era sceso nella Capitale anche con il benestare del governo Renzi. 

L’ex sindaco di Milano, Letizia Moratti

A registratori spenti in molti lo definiscono “un amico” e sperano che presto possa dimostrare la sua innocenza. A Palazzo Lombardia, dove Pazzali era di casa, la meraviglia è stata grande. Viene evidenziato che nessuno conosceva l’attività imprenditoriale personale del’attuale presidente della Fondazione Fiera Milano, valutato sempre per i risultati ottenuti. Letizia Moratti, attualmente esponente di Forza Italia dopo essere stata candidata governatrice con il Terzo polo (Renzi-Calenda) alle ultime elezioni regionali , è una delle persone sulle quali erano stati svolti degli accertamenti da Equalize per screditarla in campagna elettorale. L’ex sindaca di Milano aa momento non commenta, riservandosi qualche giorno per approfondire la questione con i propri legali. 


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