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17 Gennaio 2025 23:42

Daniela Santanchè rinviata a giudizio per i falsi bilanci di Visibilia

Il processo comincerà il 20 marzo davanti al Tribunale di Milano

La Gup Anna Magelli del Tribunale di di Milano ha rinviato a giudizio la ministra del Turismo Daniela Garnero Santanchè per l’accusa di concorso in falso in bilancio relativa alle comunicazioni sociali di Visibilia tra il 2016 e il 2022. Il processo comincerà il 20 marzo davanti al Tribunale di Milano. A processo finiscono in tutto 16 persone – tra loro anche il compagno Dimitri Kunz, la sorella Fiorella Garnero e la nipote Silvia Garnero, l’ex compagno della ministra Canio Giovanni Mazzaro che hanno ricoperto ruoli all’interno della spa – più una società, Visibilia srl in liquidazione. La giudice ha accettato il patteggiamento di Federico Celoria, ex consigliere di amministrazione, e delle altre due società indagate, Visibilia Editore e Visibilia Editrice, che avevano proposto una sanzione amministrativa.

La Procura di Milano contesta agli indagati, tra cui Santanchè, che tra il novembre 2014 e il dicembre 2021 fu consigliera, poi ad, presidente e “soggetto economico di riferimento del gruppo“, di avere, “con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in tempi diversi, ciascuno in ragione delle cariche rivestite”, “consapevolmente” esposto dati falsi nei bilanci tra il 2016 e il 2022.

Nell’atto di chiusura delle indagini si legge che le presunte false comunicazioni sociali sarebbero servite a “conseguire per se’ o per altri un ingiusto profitto“, cioè la “prosecuzione dell’attività di impresa nascondendo al pubblico le perdite, evitando sia la necessaria costosa ricapitalizzazione, sia la gestione meramente ‘conservativa’“. In questo modo, è la tesi della Procura di Milano, avrebbero ottenuto “liquidità mediante l’emissione di prestiti obbligazionari convertibili”, il “mantenimento dei rapporti contrattuali, bancari e finanziari” e “il mantenimento della quotazione“. L’indagine era partita dopo la segnalazione di alcuni soci di minoranza, tra cui l’imprenditore Giuseppe Zeno, parte civile insieme ad altri due piccoli azionisti, che avevano denunciato irregolarità nella gestione della società.

Socio minoranza, vogliamo nostri soldi

“Non è una vittoria, lo sarà solo quando riavremo i nostri soldi, circa 400mila euro”. È il commento del socio di minoranza di Visibilia, Giuseppe Zeno, da cui è partita l’indagine che ha portato a processo la ministra Daniela Santanché. L’ex socio di minoranza di Visibilia Editore, rappresentato dall’avvocato Antonio Piantadosi, è tra le tre parti civile (tutti piccoli azionisti) ammesse al processo.

Legale Santanchè: “Dimostreremo innocenza”

“È una decisione che ci aspettavamo ma che ci lascia l’amaro in bocca. Dimostreremo l’estraneità dalle accuse in dibattimento”. È il primo commento dell’avvocato Niccolo’ Pelanda, legale di Daniela Santanche‘, dopo il rinvio a giudizio della ministra del Turismo.

La decisione della giudice di Milano, che rischia di avere ripercussioni politiche, è solo la prima. Il prossimo 29 gennaio, la Cassazione dovrà decidere sulla competenza tra Milano o Roma sul caso in cui Santanchè con altri risponde di truffa aggravata ai danni dell’Inps per la vicenda che riguarda la cassa integrazione in Visibilia durante il periodo del Covid. In più, la senatrice di Fratelli d’Italia è anche indagata per bancarotta dopo il fallimento di Ki Group srl, società della galassia del bio-food un tempo guidata dalla senatrice. Liquidazione giudiziale che, a dicembre, ha riguardato anche Bioera, altra società del gruppo, e anche in questo caso ci sono profili di bancarotta al vaglio.

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