Giovanni Amoroso è il nuovo presidente della Corte costituzionale. La sua elezione è avvenuta all’unanimità. Eletto alla Consulta dai magistrati di Cassazione il 26 ottobre 2017, Amoroso è vicepresidente della Corte dal 12 dicembre 2023 e, dal 21 dicembre scorso, dopo la fine del mandato di Augusto Barbera, è stato presidente facente funzioni. Il suo mandato alla Corte terminerà nel novembre 2026.
“La bussola è la Costituzione e l’Europa è la stella polare”. Ha detto il neo presidente Amoroso incontrando i giornalisti dopo la sua elezione. “Il mio impegno sarà assoluto nello svolgere questo incarico con disciplina e onore, come richiesto dall’articolo 54 della Costituzione”, ha aggiunto Amoroso, sottolineando che la Corte “è un organo collegiale, tende ad avere una giurisprudenza uniforme, a seguire una traccia continua”. Quanto all’Europa, il nuovo presidente della Consulta ha rilevato come “si è accentuato negli ultimi anni uno spazio costituzionale comune”.
Viganò e Antonini vicepresidenti
I giudici costituzionali Francesco Vigano’ e Luca Antonini sono stati nominati vicepresidenti della Consulta dal nuovo presidente Giovanni Amoroso, subito dopo la sua elezione.
Chi è Giovanni Amoroso
Nato a Mercato Sanseverino nel 1949, è stato nominato magistrato con decreto ministeriale del 27 marzo 1975: ha svolto le funzioni di pretore penale presso la pretura di Bergamo (1976-1980) e di pretore del lavoro presso la pretura di Roma (1980-1984). Assegnato all’Ufficio del Massimario della Cassazione nel 1984, prima come magistrato di tribunale (1984-1989) e poi come magistrato d’appello (1996-2000), è stato applicato alla sezione Lavoro dove ha partecipato ai collegi come relatore e poi estensore delle pronunce adottate.
Nel periodo 1986-1989 è stato applicato al Centro elettronico di documentazione della Cassazione ed ha curato i corsi di apprendimento del sistema Italgiure delle banche dati della Corte. Dal 1990 al 1996 è stato collocato fuori ruolo della magistratura in qualità di assistente di studio a tempo pieno del giudice costituzionale Renato Granata; successivamente – rientrato in ruolo come magistrato d’appello applicato all’Ufficio del Massimario della Cassazione – ha proseguito, a tempo parziale, fino al 1999 la sua collaborazione con il giudice costituzionale Renato Granata, eletto presidente della Corte.
In seguito, dal 1999 al 2008, rimanendo in ruolo come magistrato della Cassazione, è stato assistente di studio del giudice costituzionale, poi presidente, Franco Bile. Nominato consigliere di Cassazione nel 2000, è stato prima assegnato alla terza sezione penale, con applicazione alla sezione Lavoro e, successivamente, assegnato a quest’ultima con applicazione alla terza sezione penale. Conseguita l’idoneità alle funzioni direttive superiori, dal marzo 2006 è stato designato componente delle sezioni unite civili.